C’è qualcosa che mi sfugge

 

I dati festosi che vengono sbandierati dai mass media che l’Italia ha superato in volume l’export del vino della Francia, 20,6 milioni di Hl contro i 13,5 milioni di Hl non mi rendono contento. Infatti il dato occorre compararlo con il valore del vino e la Francia ci batte di gran lunga (Italia 3,9 miliardi di euro, Francia 6,3 miliardi di euro). Questo vuol dire che mediamente la Francia vende il proprio vino a circa 3,20 euro il litro, mentre l’Italia vende a euro 2,14 il litro, se non ho sbagliato.

Ora capisco perchè i nostri industriali del vino pretendono di pagare il nostro vino (io mi riferisco al Chianti Classico) tre volte meno dei costi di produzione: non gli riesce a venderlo, e per venderlo lo devono vendere sottocosto. Ma che razza di futuro c’è per il vino Italiano? Quello di strozzare i produttori.

 

25 pensieri riguardo “C’è qualcosa che mi sfugge”

  1. Ciao Paolo , il discorso inerente alla tua zona è sicuramente applicabile a Lambrusco Land….qui è peggio che il terzo girone dell’inferno.Più riempiono le cantine con del letame e più devo svenderlo per poi dover aumentare le produzioni per tornare ad avere un fatturato decente..cane che si morde la coda-o forse un’altra parte anatomica-.
    Ormai lo sanno anche i sassi che è meglio poco ma buono.Ciao GP

  2. ..gli industriali ”strozzano”.e .alcuni produttori”medi-piccoli” scannano gli altri..con la bottiglia prodotta all’origine in greve in chianti di CC 2007 e seguenti a 2,50 più iva e..rappresentante compreso nel prezzo…e il consorzio sa..(ED IL 27 ARRIVANO ANCORA GLI STIPENDI ..FINCHE’ DURA..)

  3. Azzzz……
    pensavo che il problema fosse in Romagna; le Cantine Sociali che escono a quei prezzi ALLO SCAFFALE con del Sangiovese DOC, ma vedo che anche in Chianti non si scherza…..

  4. Caro Gabriele…no, no siamo ”fortunati..si ”vende” il chianti classico in cisterna anche a euro 140/hl e ci danno dei bravi,fortunati ..tanti plausi ecc( al consorzio dicono che costa 160’io non ci credo più di tanto)..solo c’è un piccolo dilemma…”ne possiamo fare solo una cinquantina di hl x ha….mentre voi..

  5. Il problema è che i piccoli si stancano e i grossi no. Una non meglio precisata azienda di distribuzione di vino da taglio e mosti siciliana mi ha appena chiesto se ero interessato. Lo ha chiesto a me che neanche sono produttore. Figuriamoci quante proposte commerciali arrivano ai grandi imbottigliatori. Una corsa al ribasso, non legale nel caso di vini IGT-DOC-DOCG, che fa danni inverosimili alle produzioni e al territorio. Paolo è un pezzo che grida al grave pericolo. Peraltro, si spacciano come IGT o DOCG prodotti che non lo sono affatto… Dove sono le autorità di controllo che potrebbero e dovrebbero impedire il precipitare dei prezzi dovuto a questa situazione ILLEGALE?

  6. Ho saputo che alcuni giorni fa tutti gli interessati (?), hanno deciso che i controlli per i vini a IGT continuerà a farlo la Repressioni Frodi (In Toscana sono tre persone…) perchè nessuno si vuol sobbarcare i costi di un controllo serio (secondo me è una scusa: a tutti va bene così)

  7. ma chi sono gli interessati..sono quelli che” hanno fatto piantare a tutti ..mettendo su tutto .. e controllano tutto” ?

  8. …gli industriali lo devono vendere sottocosto. Mah, visto che pagano il Chianti Classico anche solo €100/Hl e anche se vendono le bottiglie a meno di €2,50 è un bel guadagno, altro che sottocosto…(per loro)
    Sono convinto che bisogna assolutamente rendere distinguibile i vini Chianti Classico, quelli compravvenduti sul libero mercato, soggetto alle inevitabili fluttuazioni cicliche di prezzo e poi imbottigliati da terzi, da quelli prodotti e imbottigliati REALMENTE all’origine dalle aziende produttrici in proprio. E’ fondamentale.
    I vini Chianti Classico possono avere un costo di produzione anche superiore a €3,00/litro e se finiscono per essere venduti, per necessità di cassa, anche solo a €1,00/litro è deprecabile, ma è frutto della dura e spietata, ma ineludibile legge del mercato. E’ intollerabile però poi vedere sugli scaffali vini Chianti Classico "mercantili"confezionati venduti a prezzi stracciati, indistinguibili da quelli dei produttori, imbottigliatori che ovviamente devono essere venduti ad un prezzo che tiene conto del REALE costo di produzione e non del prezzo di mercato che a volte, come dice Paolo è di molte volte inferiore a quello di quello di produzione. Direi che al danno di essere costretti a vendere sottocosto agli industriali si aggiunge la beffa poi di subire la concorrenza sleale di dover competere con chi poi commercializza a prezzi di saldo. Il tutto avviene sotto gli occhi vigili ma impotenti di un organo di controllo: il Consorzio del Chianti Classico.
    Torno a ripetere che le due tipologie di Chianti Classico di cui sopra vanno rese distinguibili chiaramente al mercato anche per tentare di stabilizzare i prezzi dello sfuso soprattutto dal rialzo eccessivo oltre che forse dai ribassi troppo marcati . Sarebbe nell’interesse di tutti: produttori e industriali. Facciamo qualcosa.

  9. Ciao Mario,
    sicuramente lo saprai già, lo ricordo a chi non lo sa:
    il disciplinare del Sangiovese di Romagna DOC prevede al max. 71 hl/ha……(di solito io sto sui 40 c.ca, più o meno)
    Peccato che nel 2010 si siano vendute partite a 60 euro/hl….
    🙁

  10. per ulteriore precisazione il prezzo di 2,50 euro ”compreso rappresentante ” annata 2007,ed escluso iva.. (prezzo per i negozianti ) ,è di un azienda del comune di Greve che non produce più di 500 hl all’anno e imbottiglia ”all’origine”… sta svendendo benino a firenze”(per quel che so)..l’ho assaggiato velocemente..non mi sembra un granchè…ma ha il galletto (sempre più spennato??) al collo della bottiglia..

  11. Mario,bisognerebbe sapere comunque se questo vino è "farina del loro sacco" oppure è acquistato. Infatti per scrivere "imbottigliato all’origine" non è necessario che lo sia effettivamente per legge.
    Saluti

  12. Se fosse acquistato sul mercato dello sfuso un prezzo di €2,50 potrebbe dare un’utile netto di €0,50-€0,80 per bottiglia, mentre se fosse autoprodotto bisognerebbe conoscere i costi di produzione, ma dubito che potrebbero essere sostenuti da un prezzo così.La legge consente anche ai piccoli di fare in maniera subdola, ma lecitamente, i commercianti, peccato che così il significato "imbottigliato all’origine"diventa davvero ingannevole. Mario per caso l’azienda inizia con "U" ?

  13. A quanto sò, la scritta "prodotto e imbottigliato all’origine" significa che si può tagliare legalmente con vino acquistato fino al 20%, mentre fiscalmente per non diventare "commerciante" e quindi una contabilità più difficile, la quantità acquistata non deve superare il 50% del vino prodotto.
    La questione generale è che l’accordo dei commercianti per pagare il vino meno dei costi di produzione si riconduce al fatto che ormai, è evidente, è iniziata una fase di acquisizione a prezzi vantaggiosi in quanto molte aziende per pagare i debiti contratti negli ultimi anni devono vendere. Per pagare i debiti alcune aziende sono costrette a vendere sotto costo sia l’imbottigliato che lo sfuso.
    Leggo frasi entusistiche di chi vede di buon occhio la completa industrializzazione del vino, del tipo "vino: area business" e "Piani industriali, fatti sopratutto da acquisizioni con risorse finanziarie per comperare aziende vitivinicole" e poi "Benvenuta industria – Wine Industry", ecc.. insomma l’esatto opposto di quel che io penso… e purtroppo questi individui hanno pure un largo seguito politico e mediatico.

  14. Come un disco rotto…continuo a dire che il Chianti Classico deve tornare a diventare un marchio di prestigio indipendentemente dall’etichetta di chi lo commercializza, come ora è. L’unico modo per fare questo è rendere immediatamente riconoscibile all’acquirente se il vino è prodotto e imbottigliato all’origine (ma davvero, davvero, davvero) oppure è un vino imbottigliato da terzi: due cose distinte, ognuna con una sua dignità, ma due cose moolto diverse, con valore diverso.

  15. E volevo aggiungere che la cosa dovrebbe interessare anche gli industriali perchè sennò l’attuale situazione di acquisizioni facili a basso costo sarà sicuramente la fine di molti viticoltori, ma anche degli industriali stessi: dove cacchio lo compreranno poi il vino ?

  16. Se lo faranno come vogliono, in un sistema economico piramidale: l’apice la finanza e la base il popolo dipendente disposto a lavorare sempre a meno. Oggi, con molti di noi vignaioli e "piccoli" nel mezzo, il controllo non è perfetto…
    😉

  17. Ciao Cristiano,
    è giusto quello che dici tu, ma come farebbero piccoli produttori come me, che non si possono permettere acquisti di linee di imbottigliamento e hanno partite così piccole che il "camion" contoterzista non conviene?
    Io, ad esempio, vado ad imbottigliare da un collega che sta a 3 km dalla mia sede aziendale….ma ad effettuare le operazioni siamo io e mio suocero; in etichetta però mi tocca scrivere "imbottigliato per az. agr. Costa Archi da ICQ RAXXXX".
    Nel mio caso il controllo è totale da parte mia al 100% (anche perchè il vino ad imbottigliare, lo trasporta il sottoscritto con trattore e rim. agr.); conosci qualcuno dalle vs. parti che ha i miei stessi problemi?

  18. Cristiano..l’azienda che ho saputo ..è a ”livello fattoria”tipica ..il proprietario padre è deceduto e i figli/o/a continuano..pare che la partita sia di circa 150 hl e che non gli davano niente” o poco più” all’ingrosso…e allora,”forse x ripicca”.. prezzi da ”sensi o coli” ! (così mi hanno raccontato)… un veloce conto economico a bottiglia posso farlo? bottiglia media 25centesimi…etichetta doppia fronte/retro 15 centesimi ,capsula 4 centesimi,sughero medio 18 centesimi, fascetta + analisi xbottiglia ..non ho fatto il calcolo e varia in base alla partita da certificare…metto 7 centesimi , ”quota cartone imballo” 5 centesimi ,imbottigliamento x partite da meno di 5000 bottiglie circa 23 centesimi, mano d’opera x imbottigliamento.. e varie ?circa 15 centesimi? poi 0,750 litri di chianti classico costano mediamente (all’ingrosso) 1,10 euro…in totale siamo a circa 2,20…aggiungi rappresentante ,piccolo marketing ed assaggi trasporto…..si andrà a 2,50 euro?…dovè il guadagno secondo questo approssimativo mio calcolo???

  19. Ciao Gabriele, posso capire le tue esigenze e conoscendoti (un po’ almeno!) metterei la mano sul fuoco che fai le cose per bene, però converrai che la soluzione che hai scelto potrebbe aprire le porte alle frodi più clamorose. In Chianti noi piccoli, chi non ha un imbottigliamento in proprio, imbottigliamo tutti con il camion (credo).Saluti

  20. Mario, la cosa mi lascia parecchio perplesso. Perchè imbottigliare e così accollarsi dei costi certi ed anche le incognite che la commercializzazione comporta in termini di insoluti, tempi lunghi ecc…? Tanto varrebbe vendere sfuso. Alla stesso tempo se si è bravi a commercializzare perchè vendere a prezzi così, sputtanandosi anche l’immagine aziendale ? Ci sarebbe una logica forse acquistando lo sfuso ad un prezzo ancora più basso, sò di partite vendute a €100/Hl e limando ancora i costi che calcoli. Boh. Davvero comunque non riesco a capire la logica, che pure senz’altro ci sarà…

  21. Confermo che la soluzione del camion è la più conveniente, anche in termini di tempo, per un piccolo produttore. Se poi si imbottiglia meno di 3/5.000 bottiglie potrebbe convenire imbottigliare a mano fermo restante che occorre avere un locale idoneo dedicato, mentre col camion non serve.

  22. I problema è proprio questo, alla volta difficilmente supero le 5000 bottiglie; più spesso sono le 2/3000 e il camion purtroppo me ne fa comunque pagare 5000 (almeno quello che ho contattato io); tra l’altro dove imbottigliano il mio vino, mi fanno anche un po’ di deposito…..io ho poco posto e adesso il vino non è che si venda a uffa……
    Una volta non avevo questi problemi logistici, ma adesso che è tutto molto più fermo, ho problemi di spazio….
    🙁 🙁
    @ Cristiano
    Sai che una volta il consorziodi tutela dei cini di Romagna, ha comprato in una enoteca il mio vino per vedere se era lo stesso del quale precedentemente avevo chiesto l’approvazione?
    Mi arrivò la raccomandata a casa che mi spiegava tutto……
    Credi che lo facciano anche con le cantine grosse?
    Mmmmmmm……

  23. I controlli da noi li fanno davvero. Tante cose ancora non funzionano, ma se una volta c’era chi faceva approvare sempre la solita vasca "perfetta"e poi imbottigliava altro, oggi ci pensa due volte prima di fare certi giochetti, perchè sta diventando sempre più rischioso. E questo vale anche per le grandi cantine.

Rispondi a Cristiano Castagno Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.