E’ vero: quando vendo il vino, mi viene un groppo alla gola: mi dispiace. Mi dispiace separarmi da quella roba che ho seguito fin dal concepimento, la vigna, le lavorazioni, i trattamenti, la potatura, la legatura e la vendemmia e poi ho seguito la nascita, la fermentazione nei tini di cemento e poi lo sviluppo e la maturazione nelle botti e poi ho seguito il momento della prova scolastica prima, durante e dopo l’imbottigliamento fino allo stoccaggio e alle varie movimentazioni.
Dopo tutto questo, come si fa a separarsi come un oggetto qualsiasi e spesso acquistato come un prodotto qualsiasi? Mi ritornano in mente le persone che insieme a me si sono succedute nel farlo, la fatica, la paura di non farcela… e forti emozioni mi assalgono quando viene il momento di lasciarci.
Non sarà mica per gelosia che mio figlio mi manda a quel paese? O forse son matto solo io… 🙂
Ho Paolo, non ti ha ancora fatto causa il tuo figlio, per pubblicazione indebita di foto privata?
Tra 10 anni lui si presenta come candidato sindaco, e l’opposizione tirerà fuori la foto, per dire che….
😉
Si, lo so che è una foto privata, ma i tempi oggi sono molto diversi dai tempi passati. Magari un vaffa è meglio di tanti atteggiamenti ipocriti.
In questo post volevo ribadire che il vino è importantissimo per me, per te (credo), per noi, ma la famiglia, gli affetti, vengono sempre prima! 🙂