La dematerializzazione dei registri nel settore vitivinicolo: uno strumento per far chiudere i piccoli produttori

La scadenza per l’obbligatorietà del sistema è fissata per il 30 giugno. Molti piccoli produttori, io compreso, se non riusciranno a conformarsi per tutti i motivi possibili e immaginabili, rischiano di chiudere. Fa spavento questo cambiamento: se prima riuscivo a compilare i registri cartacei, ormai metodo consolidato, non potrò più farlo telematicamente perché io faccio l’agricoltore e non l’informatico/impiegato, a meno di smettere di lavorare in vigna e in cantina.
Sto prendendo in seria considerazione di smettere di imbottigliare e di vendere l’uva per evitare un infarto da carico di lavoro.

Le grandi aziende hanno vinto? probabile.
Il mio CAA, scrive tra l’altro: “Innanzitutto sarà richiesta un maggiore livello di dettaglio sulle registrazioni delle operazioni compiute in cantina che dovranno essere annotate tenendo conto delle tempistiche previste e della completezza dei dati richiesti dal sistema. Il mancato rispetto di queste caratteristiche comporterà infatti l’esposizione a sanzioni o blocchi delle lavorazioni (ad esempio la dimenticanza della annotazione dell’inizio del periodo di invecchiamento obbligatorio potrebbe portare all’impossibilità di imbottigliamento di un vino). Viene inoltre resa indispensabile l’aggiunta di una serie di informazioni molto dettagliate circa la caratterizzazione dei prodotti, tale da generare una proliferazione delle anagrafiche dei prodotti detenuti in cantina (per fare un parallelo con i registri cartacei aumenteranno le colonne dei registri).”
Maggiori dettagli qui (ed in particolare i files denominati “Guida rapida alla tenuta del registro” e “Modalità operativa per l’attivazione del registro di carico e scarico”)

Burocratizzata anche l’assicurazione contro la grandine!

Eh sì! L’anno scorso assicurarsi contro la grandine era relativamente facile per noi agricoltori.

Quest’anno dopo aver fatto la domanda al CO.DI.PRA. e fatto la domanda di pre-adesione a ARTEA, occorre fare la domanda su ARTEA, poi si dovrà presentare il PAI (che cazzo è il PAI ancora non lo so, sicuramente non son patatine…), che andrà firmato in luoghi tenebrosi poichè occorre firmarlo sul SIAN…

Insomma sto cazzo di agricoltura 2.0 mi sta facendo innervosire.

 

 

Ennesima burocrazia: nuova misurazione dei vigneti

Tante misurazioni sono state fatte, non passa qualche anno senza che qualcuno misuri gli stessi vigneti, con apparecchi GPS e con le foto aeree: la Provincia, il tuo agronomo, La Regione, AGEA, ARTEA.

In Toscana, proprio il sistema ARTEA sembrava quello definitivo, i rilievi di ogni genere hanno portato negli ultimi quattro anni a completare lo schedario dei vigneti non dico semplice, ma sempre aggiornato.

Pochi mesi fa la Giunta Regionale Toscana ha approvato il “Piano operativo per l’allineamento tra le superfici registrate a vigneto nello schedario regionale e le relative foto” alla data 2010. Sì perchè il SIAN, ma anche il SIGC, devono produrre il GIS! Roba da matti.

Da matti, perchè io ad esempio ho gli aggiornamenti del 2012, per cui ci saranno errori nell’allineamento dei dati 2010/2012!

A me sembra che in pratica è stato escogitato l’ennesima burocrazia per finanziare lavori inutili sulle spalle dei viticoltori. Infatti si verificheranno differenze anche di pochi metri quadri in più o in meno su superfici di tanti ettari, che i professionisti dovranno sanare anche se siamo più aggiornati di loro. Per la gioia di tutti quei funzionari della Regione, di Artea, delle Amministrazioni Provinciali e dai rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole e cooperative che finalmente hanno qualcosa da fare nella loro vita. E forse per la gioa di qualche grande azienda che si potrà ritrovare una superficie più grande di quella odierna.

Possibile che nessuno ci lasci in pace con i nostri sorrisi?