“Chiuderemo le aziende!”

Registro_telematico_convegno

Risposta secca alla mia domanda “Che succede se le piccole aziende vitivinicole non riescono ad adeguarsi all’obbligo della tenuta del registro telematico nei termini?” (Ndr. 30 Dicembre 2016). Allorché mi sono alzato e uscito, senza parole, dall’Auditorium della Banca Chianti a San Casciano Val di Pesa, dove stamattina il Consorzio Chianti Classico ha organizzato un convegno con i funzionari del Ministero Agricoltura e della Repressioni Frodi.

Superfluo aggiungere altro. Ma mi dispiace davvero tanto per le piccole realtà virtuose, oggi, sparse in Italia, a meno che…

La dematerializzazione dei registri nel settore vitivinicolo: uno strumento per far chiudere i piccoli produttori

La scadenza per l’obbligatorietà del sistema è fissata per il 30 giugno. Molti piccoli produttori, io compreso, se non riusciranno a conformarsi per tutti i motivi possibili e immaginabili, rischiano di chiudere. Fa spavento questo cambiamento: se prima riuscivo a compilare i registri cartacei, ormai metodo consolidato, non potrò più farlo telematicamente perché io faccio l’agricoltore e non l’informatico/impiegato, a meno di smettere di lavorare in vigna e in cantina.
Sto prendendo in seria considerazione di smettere di imbottigliare e di vendere l’uva per evitare un infarto da carico di lavoro.

Le grandi aziende hanno vinto? probabile.
Il mio CAA, scrive tra l’altro: “Innanzitutto sarà richiesta un maggiore livello di dettaglio sulle registrazioni delle operazioni compiute in cantina che dovranno essere annotate tenendo conto delle tempistiche previste e della completezza dei dati richiesti dal sistema. Il mancato rispetto di queste caratteristiche comporterà infatti l’esposizione a sanzioni o blocchi delle lavorazioni (ad esempio la dimenticanza della annotazione dell’inizio del periodo di invecchiamento obbligatorio potrebbe portare all’impossibilità di imbottigliamento di un vino). Viene inoltre resa indispensabile l’aggiunta di una serie di informazioni molto dettagliate circa la caratterizzazione dei prodotti, tale da generare una proliferazione delle anagrafiche dei prodotti detenuti in cantina (per fare un parallelo con i registri cartacei aumenteranno le colonne dei registri).”
Maggiori dettagli qui (ed in particolare i files denominati “Guida rapida alla tenuta del registro” e “Modalità operativa per l’attivazione del registro di carico e scarico”)

Altra mazzata sui produttori di vino

 

A breve, piccoli e grandi produttori di vino dovranno spostare dal cartaceo al telematico i registri di cantina. (I birrifici no…)

Orbene, questa manovra si sta rivelando un grande business per società, organizzazioni sindacali, studi di agronomia che, sule spalle di chi produce, succhieranno quanto possono per mantenere uno stato di dematerializzazione complesso, poichè se fosse semplice tutti potrebbero sostenerlo.

Si mormora di un giro di miliardi di euro.

Anche grandi realtà produttive dovranno incrementare il numero degli addetti, ma la mazzata sarà soprattutto per i piccoli produttori che dovranno sobbarcarsi questa ulteriore incombenza praticamente OGNI GIORNO.

Se il modello telematico fosse come è stato realizzato per l’olio, e le premesse ci sono poiché la piattaforma del SIAN è la medesima, complesso e quasi incomprensibile, il caos avrà il sopravvento e i costi di produzione aumenteranno sensibilmente solo per l’ennesima burocrazia calata dall’alto senza che nessuno abbia avuto da ridire.

Ripeto, soprattutto i piccoli produttori subiranno danni incalcolabili…. Ah già, dimenticavo, ma loro devono sparire…

In Francia non hanno neanche i registri di cantina, loro fanno solo la denuncia di produzione e una denuncia di vendita periodica, perché in Italia si sta sempre zitti? Tra l’altro questa volta non è stata una direttiva Europea ma un’iniziativa tutta italiana.

Il problema è che ogni poco si aggiungono mazzate su mazzate: le ultime è la grafica su ARTEA sui piani colturali per redigere il PAP, oppure il patentino per i fitofarmaci, oppure la revisione dei trattori, oppure la conformità per le macchine irroratrici, oppure il modello 21… sta minchia.

In Francia i produttori riescono a fare fronte comune, scaricano merda per protesta, noi vediamo dove si arriva.

Nel frattempo per questa ragione mi toccherà aumentare il vino, e se non lo vendo perché insostenibile me lo berrò tutto io.