Pioggia e grandine a catinelle

 Anche oggi una giornata drammatica. Pioggia a catinelle, grandine e… depressione per chi vive la vigna per la consapevolezza che quest'anno l'annata vinicola sarà mediocre. Ormai bisognerà pensare al vino in cantina e meno al vino che verrà, se verrà.

Occorrerà in primis rivedere le quotazioni che nell'ultimo anno qui in Chianti Classico si sono ridotte fino ad arrivare a meno del 50% dei costi di produzione. Teniamocelo stretto. Non svendiamo il vino in cantina: potrebbe essere l'unica salvezza.
Per favore non datemi di pessimista, ma una giornata come oggi con la grandine come in foto non dà altre possibilità.

Effetto vulcano sui prezzi del vino?


  Le condizioni meteo non accennano a migliorare. Nebbia, pioggia e temperature fresche stanno influenzando in particolar modo la vite. Il vulcano islandese dal nome impronunciabile sta immettendo nell'atmosfera una grande quantità di solfiti che in qualche modo riflettono la luce solare. L'ultima eruzione è durata due anni, nell'800, ed è impossibile fare una previsione sulla durata di questa eruzione.  Se l'influenza sul clima è questo, potremo avere come conseguenza una diminuzione della qualità dei vini prodotti nel 2010 sopratutto nel Nord e Centro Italia.

Per questo motivo i prezzi dei vini all'ingrosso potrebbero aumentare notevolmente, in quanto le annate vecchie si valorizzerebbero di molto. E' una previsione azzardata ma potrebbe proprio andare così, tenendo presente la progressiva svalutazione dell'euro nei confronnti del dollaro che favorisce l'esportazione.

La corsa al ribasso

Risulta dal mercato che una bottiglia di Barolo si trova a 9 euro, un Chianti a 2 euro, un Chianti Classico a 4 euro e così via. Aggiungo io che ho avuto una offerta di 1,5 euro/litro per 30 Hl di Chianti Classico certificato 2001 Riserva da Piccini…

Insomma la situazione è grave poichè lavorare producendo un bene e ricavarne meno della metà dei costi non è sostenibile. Qualche consumatore potrebbe giorire, trovare finalmente vini accessibili anche per stipendi di 1.200 euro al mese… ma una contentezza di Pirro: per quanto tempo ancora? Non rischiano anche i consumatori che finiranno di trovare solo vini importati o finti vini prodotti per far quadrare i conti? La qualità media pensate che non diminuisca?  Non c'è il rischio che la Classe dei Consumatori si dia la zappa sui piedi?

Penso proprio di si.

La storia di Caparsa, di Roberto Giuliani, Lavinium.com

Con grandissimo piacere è stato pubblicato su Lavinium.com, uno dei migliori siti di giornalismo enogastronomico, la Storia di Caparsa e di Paolo Cianferoni.

Con grande emozione riporto il link di accesso:

http://www.lavinium.com/simposi2010/giuliani_doppia_verticale_doccio_a_matteo_caparsino_2010.shtml