L’alcool più pericoloso della droga.. ma il vino no!

Per favore cerchiamo di fare chiarezza. Quando notizie del genere, vedi qui in cui uno studio britannico afferma che l’alcool è più pericolodso di eroina, ecstasy, e così via io sono daccordo.

Non sono assolutamente daccordo nel confondere il vino con l’alcool in genere. Il vino è una cultura, è un alimento, è un prodotto naturale che può addirittura allungare la vita, ad esempio con il suo contenuto di resveratrolo e altri benafici effetti cardiocircolatori, ma anche psicologici.

Certo è che se l’abuso di alcool dipende dall’ingurgito indiscriminato senza cibo, senza cultura, senza analisi, senza valutazione, per autolesionismo, questo è un male. Occorre allora l’educazione. Ma l’educazione al bere consapevole non c’è.

Tutto come al solito è affidato al mercato, alle lobby, al caso, come questa notizia.

 

Chiacchiere di vino

Non si smette mai di parlar di vino. O per una cosa o per un’altra gli argomenti sono sempre tanti. A volte troppi. In Internet c’è una tale varietà di opinioni tra blog, giornali enogastronomici e notizie da perdere il capo. Alla fine, una buona bottiglia di vino a tavola zittisce tutti. Come ad esempio, domenica scorsa a Pisa al Ristorante Il Campano, in compagnia di un americano, ci siamo bevuti una Vernaccia di Sangimignano e due vini di Radda (anche se il Doccio a Matteo l’ho portro io…)

 

Considerazioni fine vendemmia

 Ho finito la vendemmia 2010. Un gran sollievo. Annata particolare. Gli ultimi due giorni li ho dedicati alla vendemmia di due vigne: Vigna sotto Strada e Vigna Doccio a Matteo. Ho vendemmiato chicco per chicco, come per lo Chateau D’Yquem. Vedremo cosa verrà fuori. Chicchi polposi, ricchi, colorati e pieni di quell’energia di un’annata ricca di problemi. Spesso confronto quel che succede in vigna con gli esseri umani. Quando un uomo cresce nell’agio, tutto è noioso, apatico. Quando un uomo cresce nelle difficoltà, affronta con vigore i problemi e reagisce dando il meglio. Così l’uva. Così il vino.

Considerazioni Vendemmiali

Iniziata la vendemmia il 4 Ottobre nella vigna “Della Fiamma”, ho rilevato ottime gradazioni di oltre 13,5°, e con un’assidua selezione delle uve in vendemmia condotte personalmente ho portato a casa uve buonissime. (In vendemmia si eliminano la parte secca dell’uva colpita dalla peronospora, scegliendo i migliori grappoli, senza bisogno di inutili macchinari come i nastri trasportatori).

Molte preoccupazioni sono arrivate dopo il 5, essendo piovuto tantissimo la notte prima e con alte temperature la Botrytis ha in effetti cominciato velocemente ad avanzare nei grappoli sopratutto nelle vigne più giovani e meno ventilate. Il mio buonumore è diminuito all’orchè la selezione doveva riguardare anche i grappoli danneggiati dalla muffa.

Oggi l’umore buono è ripartito vendemmiando nella vigna “Dei Gemelli”: uve fantastiche, produzioni di circa 18 ql/ha, gradazione di 14,5° .

Una giornata fantastica.

Noto che le viti essendo di un bel verde, stanno ancora lavorando e accumulando tutte quelle sostanza benefiche nell’uva.

Quest’anno, nessuna goccia di vino per gli industriali: così imparano! 🙂

 

Fasce di prezzo

Il fatto determinante che condiziona l’acquisto di una bottiglia di vino è spesso il prezzo. Infatti, a parte i pochi consumatori evoluti che confrontano, degustano, cercano e quindi decidono in base alla qualità, originalità e prezzo, la maggior parte dei consumatori guarda esclusivamente il prezzo. La qualità non interessa. Può essere una ciofeca, un vino che ricorda lontanamente il vino, ma l’importante è il prezzo basso. Purtroppo questi sono la maggioranza; dico purtroppo perché sono convinto che questo tipo di consumatori che tendono alla quantità e non alla qualità siano da considerare una piaga sociale. Con il loro comportamento causano enormi problemi ambientali, inquinamento, ma anche speculazioni, bolle speculative. Sono anche convinto che molti di loro non hanno mai assaggiato vini di una certa qualità favorendo l’allontanamento da questo prodotto e a considerarlo solo come una bevanda per sballare o per dimenticare (naturalmente non è una certezza che un vino costoso sia migliore di uno economico, come non è una certezza che un vino poco costoso sia pessimo!).

D’altra parte anche molti, troppi, produttori o imbottigliatori mettono in bottiglia, mediamente, vini molto scadenti, magari il prezzo si basa solo sulla confezione o sull’estetica del contenitore e non sulla qualità del contenuto. Essi contribuiscono così, loro stessi, ad allontanare possibili passioni per il vino. Costoro sono una piaga sociale, in quanto favoriscono un giro non certo virtuoso e contribuiscono alla crisi del vino allontanando gli italiani dalla cultura del buon bere e mangiare (consapevole).

E Voi che ne pensate?

 

Questi burberi produttori di vino…

Spesso noi produttori siamo scontrosi o burberi con chi ci visita. In effetti le visite dei turisti, degli enoappassionati o dei giornalisti si verificano a volte all’improvviso, magari quando hai il boccone in bocca, oppure mentre ti trovi in cantina dentro un tino, oppure dopo una stanca giornata di lavoro. Anche su appuntamento, ripetere spesso le solite cose, può diventare noioso. E così produttori di fama come Valentini o Soldera, a volte possono essere stati un poco scontrosi.

Anche a me succede. Vi racconto la storia con Irene Grandi. Alcuni anni fà, 6/7, arriva un’auto quì a Caparsa, ora di pranzo, io col boccone della pastasciutta dopo una levataccia e una lunga lavorata… potete immaginare la fame. Grido dalla finestra parolacce… ma poi Gianna, la mia compagna, mi calma e mi dice di uscire a vedere. Nervoso, esco e trovo una coppia, gentile, io estremamente seccato rispondo che sì si può visitare la cantina…. mentre andiamo in cantina guardo meglio e dico “… ma lei assomiglia… assomiglia a una cantante, non ricordo il nome…” e la fanciulla risponde “…. si, sono Irene Grandi…”, insomma immaginate che figuraccia abbia fatto. Ho cercato di cambiare il tono, ho anche chiamato mio figlio Filippo per un autografo… ma intanto il burbero Paolo si era rivelato!

Se le produzioni calassero più del 20 per cento nel Chianti Classico…

Girando un pò qui in terra di Chianti Classico, si nota come molte vigne non abbiano uva o produzioni bassissime. Se continua questo bel inizio di Settembre potremo avere una bella produzione di qualità. A occhio le medie quantitative dovrebbero essere molto al di sotto del 20% del consentito già stabilito dal Consorzio Chianti Classico, per tentare di riallineare i prezzi del vino Chianti Classico con i costi. Come risaputo minor quantità significa migliore qualità, viceversa maggior quantità significa minore qualità.

Se davvero ci fosse una presa di consapevolezza da parte dei produttori tutti nel dichiarare quanto veramente è stato prodotto, senza le furberie tipiche dell’italiano medio, se le produzioni calassero più del 20%, questa sarebbe la giusta strada. Non è pensabile che la vitivinicoltura possa qui in Chianti Classico sopravvivere con la quantità. Se davvero una presa di coscienza collettiva al riguardo si verificasse, sarebbe una RIVOLUZIONE. Ma dubito.

Sotto le stelle di Agosto, mi immagino…

 

Mi domando quale siano le emozioni di chi beve il mio vino, il risultato dei miei sforzi fisici e psichici: il vino.

  1. Mi immagino chi bestemmia per chi ha comperato, magari a oltre venti euro, una bottiglia che sa di tappo…

  2. Mi immagino chi trascorre una serata serena in compagnia della persona che vorrebbe amare, il vino che funge da collante, una cena al lume di candela… indimenticabile.

  3. Mi immagino chi beve il mio vino in occasione di una festa, con la griglia accesa e il bicchiere di vino nelle mani, in piedi, un boccone di bistecca o salsiccia, storie e chiacchiere con gli amici….

  4. Mi immagino chi apre una bottiglia del mio vino in occasioni speciali, a Natale, a Pasqua, a Capodanno, sfoderando un prodotto originale e esclusivo in una tavola imbandita di ogni ben di Dio con parenti, figli, nipoti, suocere, nonni….

  5. Mi immagino chi beve un mio vino e dopo fatto all’amore qualche mese dopo si scopre la futura nascita di un bambino…

  6. Mi immagino una persona sola, disperata, che si beve una mia bottiglia per dimenticare…

    Mi immagino tutto questo, sotto le stelle di agosto….

 

Il mondo del vino deve svecchiare

Largo ai giovani. I giovani sono coloro che guideranno il mondo. Sono loro che hanno l’energia, l’entusiasmo per affrontare il futuro, magari anche con errori che però fanno parte della vita, della crescita. I giovani possono migliorare il mondo.

Queste le considerazioni che mi sono venute in mente quando ho ascoltato l’intervista a Ezio Rivella, ottantenne, recentemente eletto a Presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino. Vedi l’intervista di Carlo Macchi. Sicuramente uomo di esperienza, ma non certo comunicatore di innovazione e freschezza. Intendiamoci, non ho nulla contro i “vecchi”, ma a un certo punto gli anziani si devono mettere da parte, magari assolvere la funzione di consiglieri, per dare spazio ai giovani.

Questo non accade, non solo nel mondo del vino, ma anche nel mondo della politica.

Anche a livello di calcio, gli ultimi mondiali hanno dimostrato come investire nei vivai, nei giovani, premi più che l’esperienza.

Io credo che il mondo del vino stia soffrendo della sindrome dei favolosi anni 90, si cerca in tutti i modi una sorta di replica dei personaggi di quei fortunati anni, tentativi di nostalgiche perpetuazioni. Ma i morti non resuscitano.

 

Caparsa in Contrada del Nicchio il 24 Luglio

Ogni anno le 17 contrade di Siena fanno ognuna una festa titolare, della durate di una settimana circa. Ogni sera si mangia, spettacoli, ci si diverte, grande folla di contradaioli, di senesi, anche dei turisti.
Mentre la maggior parte delle città sono vuote in estate, Siena ha almeno 3 settimane di pienone. Le feste titolari sono sempre seguitissime.

L’Enoclub di Siena, ha organizzato una iniziativa dal titolo: “Vino e Contrade, per un consumo di vino responsabile” in alcune contrade. Caparsa presenta alcuni suoi vini mercoledì 24 Luglio a Siena, nella Contrada del Nicchio, presso la Società La Pania, Via Dei Pispini, 112 insieme a altri produttori di Radda in Chianti e Montalcino. La degustazione è gratuita (5 euro di cauzione per il bicchiere) con un buffet di abbinamento compreso…

Un’occasione per visitare e capire Siena, una città certamente affascinante ma a volte “chiusa” nella sua identità.