Siamo una banda di alcolizzati?

A volte mi domando se tutti coloro che si occupano di vino, produttori compresi, non siano in realtà una banda di alcolizzati. Con la scusa del buon bere, con la scusa della cultura, con la scusa delle verticali, con la scusa delle comparazioni, con la scusa delle guide, con la scusa di rimediare qualche bottiglia, con la scusa di essere giornalista o blogger, con la scusa del concorso, con la scusa di rimorchiare, con la scusa di essere enologo, con la scusa di essere produttore (e qui mi fermo…),

ogni momento è buono per bere vino.

Non sarà che la verità è molto più semplice di quanto vuol apparire?: il vino piace, garba l’ebbrezza, e ormai senza vino non si riesce più a stare. Io a cinquantaquattro anni pensare di pasteggiare senza vino, pittosto mi suicidio… 🙂 .

Tutto questo vuol dire essere alcoolizzati, punto e basta. Non diamoci più scuse…

7 pensieri riguardo “Siamo una banda di alcolizzati?”

  1. assolutamente no! la definizione di alcolismo è ben diversa da questa. ecco i punti sui quali si lavora per diagnosticare una dipendenza da alcol:
    Tolleranza: la necessità di aumentare la quantità di alcol per mantenere gli effetti desiderati
    Sintomi da astinenza o necessità di ingerire alcol per evitare sintomi da astinenza
    Ingestione di quantità d’alcol maggiori o per periodi di tempo più lunghi di quanto pensato
    Desiderio persistente o tentativi di ridurre o controllare la quantità di alcol assunta
    Impegno di tempo per procurarsi e bere alcol o per riprendersi dai suoi effetti
    Abbandono di attività sociali, lavorative o ricreazionali a causa del bere
    Persistenza del bere nonostante la consapevolezza di avere problemi sociali, psicologici e fisici legati al bere.
    gli ultimi 2 specialmente sono l’opposto della nostra passione. si beve per stare insieme, incontrarci e condividere un’esperienza. l’alcolismo è un problema serio.

  2. I confini tra alcolista e amante del buon bere sono però confusi se rifletti bene. Alla base occorrerebbe essere consapevoli senza fare troppo finta… sarebbe più onesto d
    e liberatorio

  3. i confini non sono così confusi come pensi. c’è di mezzo il concetto di qualità della vita. quanto incide il bere nella tua vita? se è dominante e non ti permette di fare altro hai un problema. se altrimenti è un mezzo per viaggiare, conoscere buoni prodotti e buona gente, allora sei un appassionato. è sempre il mezzo e non esclusivamente il fine. alla base occorre essere consapevoli senza scadere nel qualunquismo e nel tanto per parlare… sarebbe più onesto e intelligente

  4. Ciao Paolo,
    a volte sei disarmante nei tuoi post, e fare un commento non è facile per non continuare in una specie di coming out senza fine…Credo comunque che se pensi che se mediteresti il suicidio, aldilà dell’iperbole evidente, piuttosto che pasteggiare senza vino, ogni tanto dovresti farlo davvero, cioè mangiare senza vino e ti accorgeresti che magari si può fare, senza problemi. Sono queste le piccole conquiste, che ci illudono in fondo di non essere degli alcolisti incalliti ! Hai mai conosciuti degli alcolizzati conclamati ? Persone che appena svegli hanno bisogno di un goccio per riprendersi, e così via tutto il giorno, tra un sonnellino e un’altra bevuta: mangiare ? Non serve. Giorno dopo giorno, fino alla morte, nella depressione più totale.Noi non siamo così, vero.

    Credo che ci siano in molti di noi contemporaneamente le due facce del consumatore di vino; il degustatore, quello che si appaga essenzialmente odorando il vino , ma anche apprezzando l’equilibrio di acidità e tannino presente ed il bevitore che gode non tanto dell’alcol ma il riflesso che questo provoca con il rilascio, pare, di dopamina ed il senso di appagamento che questo comporta.La nostra relazione che abbiamo con le sostanze alcoliche credo dipenda dal nostro DNA e dalla capacità di metabolizzarle: ognuno un caso a se. Personalmente non riesco a bere vino tutti i giorni perchè dopo qualche giorno questo provoca in me insonnia e pertanto devo smettere ogni tanto: forse è la mia fortuna !

  5. Forse il post è stato interpretato un po estremo, certo che riesco a mangiare anche senza vino…. 🙂
    La differenza tra un vero alcolista e un bevitore che vuol godere della vita è quella che hai descritto, come anche ha fatto Luca, ma a volte penso che molte persone non riescono ad essere franchi e schietti nel rapporto "vinoso", nel senso che la ricerca del vino buono, migliore, cercare sempre l’evento, l’occasione ecc. può portare a una sorta di inconsapevolezza.
    Nel nostro mondo di vino occorre ogni tanto ricordarlo per salvaguardarlo da rischi.

  6. Mah! A mio modesto parere non ho mai conosciuto un alcolista che faccia uso esclusivamente di vino….semmai sono avvinazzati. A me è capitato (spesso) di bere un bicchiere di troppo e dopo una notte insonne il mio corpo rifiuta d’ingerire altro vino.
    L’alcolista è ben altra cosa…mai sentito il bisogno di bere vino per stare bene…semmai l’incontrario (semmai avessi sentito bisogno)

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