I Vignaioli, noi vignaioli quelli che vivono in prima persona “il vino”, siamo preparati ad affrontare i lampi del “successo”? Mi sembra di notare, io compreso, accenni di difficoltà di gestione di una notorietà che con merito oppure no questo mondo di vino a volte provoca.
Anche altre professioni, come gli attori o cantanti o personaggi politici si lasciano trascinare dalle stalle alle stelle ma con grande facilità si può tornare dalle stelle alle stalle.
Questo per esprimere un concetto che la mia compagna Gianna mi ripete spesso: è importante la consapevolezza di essere quel che si è, riconoscendo i propri limiti e difetti. Nel mondo dei vini l’IO (vignaiolo) può diventare pericoloso e abnorme. Un aspetto è la capacità lavorativa e imprenditoriale, ma un’altro aspetto è l’apparente capacità oltre misura a cui si può essere attribuiti da un mondo che macina per macinare e retribuire se stesso.
Premi e espressioni di sussiego, attribuzioni di magnificenze e perfezione, possono danneggiare il vero spirito dei vignaioli (io compreso!).
Meglio forse una certa lentezza e linearità e costanza piuttosto che cedere a improvvisi successi e lusinghe che durano qualche anno ma che possono provocare danni alla lunga.