Se viene la grandine è come se…

Per noi agricoltori vignaioli la grandine è una sciagura. Non esiste un risarcimento adeguato, nemmeno se si è assicurati. Per questo non sono assicurato.

Ieri mi è giunta notizia di alcune grandinate avvenute nei giorni scorsi nel Nord Italia. Nel cuore ho chi ha ricevuto questo evento nefasto.

Dopo tanta fatica, dopo tanto tribolare, dopo tante bestemmie per avere un’uva bellina, se viene la grandine in quel momento è come se…

muore un proprio caro,

ci si spezza non una gamba ma tutte due,

ci crolla la casa per il terremoto,

ci sparano addosso,

 lo Stato Italiano va in bancarotta,

 i figli si drogano,

ci diagnosticano l’AIDS.

Poi però si va avanti lo stesso e si fa il meglio possibile per salvare il salvabile. Resta solo la consapevolezza che gli altri non potranno mai capire cosa si prova quando la grandine arriva sui nostri vigneti.

Utilità della Stazione Meteo in viticoltura

Sono un pò orgoglioso di presentare la mia nuova Stazione Meteo digitale. Ammetto di essere un po’ pazzo, in quanto di questi tempi potrebbe essere meglio star fermi, ma la mia vecchia Stazione Meteo computerizzata, installata una quindicina di anni fà, non funzionava più bene o per lo meno cominciava ad essere obsoleta. Ho quindi deciso di acquistarne una nuova, la quale si sintonizza col mio computer telefonandogli. Qualsiasi persona che conosce il numero di telefono della centralina e possiede il software, può scaricare i dati di Caparsa che registra: temperatura, umidità relativa, bagnatura fogliare e pioggia. Questi dati sono utili per intervenire con i trattamenti in vigna con una certa precisione, indispensabile sopratutto per il bio e per il risparmio del denaro. Funziona un pò come quando si va dal medico e ci ordina delle analisi, che noi poi gli portiamo, li legge spesso moooolto velocemente e conferma, oppure no, quello che già pensava di sapere.

Ecco sì, i vignaioli a volte diventano come medici…

Comunque, per curiosità la temperatura più alta registrata a Caparsa nell’ultimo mese e mezzo è di 39,4° C il 01/07/2012 alle ore 16. Di seguito il grafico; come si può notare l’escursione termica tra notte e giorno è davvero notevole. Un buon augurio per una produzione 2012 di eccellenza!

 

Considerazioni a distanza sulla guida Slow Wine di Slow Food

Due considerazioni sulla guida Slow Wine di Slow Food. Da fonti non attendibili la guida ha stentato molto in Italia, mentre ha riscosso un buon successo all’estero con le versioni in Inglese e Tedesco.

Come azienda premiata nell’ultima edizione e a distanza di mesi dall’uscita, ho potuto constatare come a livello commerciale al dettaglio non ci sia stato nessun risultato concreto, mentre ho ricevuto una decina di visite in cantina proprio per la segnalazione della guida. Un aspetto davvero innovativo. Bello. Questo dimostra proprio come l’attenzione dei lettori sia particolarmente attenta alle persone e ai luoghi descritti, mentre però c’è una più limitata attenzione ai vini. D’altra parte questo approccio è centrale nelle intenzioni degli autori. La differenza dalla guida del Gambero Rosso è notevole, ancora si vedono persone che, con il libro sottobraccio del Gambero, la consultano alla ricerca dei vini con i tre bicchieri presso le enoteche o i negozi, senza dare troppo importanza agli uomini e alle vigne.

Un altro punto da evidenziare è che Slow Wine, puntando sulle piccole realtà a differenza di altri, non può e non arriva a certi “rientri”. Penso ad esempio agli eventi organizzati negli States, dove tra quota di partecipazione, costi di viaggio e permanenza, i piccoli produttori ci devono riflettere ben bene prima di parteciparvi non solo per motivi finanziari, ma anche per motivi di lavoro in quanto non ci si può assentare più di tanto in azienda.

Ho scritto queste brevi considerazioni poichè sono molto vicino emotivamente alle idee che hanno ispirato la guida… e allora… forza con le idee! 🙂

 

Pane e Vino

Nel film del 1955 “Marcellino Pane e Vino”, il pane e il vino (senza zucchero) fu offerto da Marcellino a Gesù. Era un pasto povero sì, ma molto diffuso sopratutto in tempi in cui l’abbondanza era solo un miraggio. In tempi di crisi come questi, una merenda a base di pane vino e zucchero (da bambino ne ero ghiotto, naturalmente) assolve due funzioni: risparmio e salute. Risparmio, perchè il costo per realizzare questo cibo è veramente basso e si evita di comprare certe merendine industriali; Salutare, perchè in questi ingredienti c’è il segreto della vita, come appunto simbolicamente è rappresentato nel film di Ladislao Vajda.