Cosa significa qualità?
E’ inutile che mi vengano a dire che qualità nei vini, o nel cibo in generale, significa più speziatura, oppure più finezza, oppure varie cazzate, oppure Gesù morto, oppure quelle ragioni commerciali che fanno la differenza a scapito della salubrità.
La salubrità di un vino, del cibo, che spesso è espressione di un territorio con tradizioni millenarie in Italia se ben interpretate, di cultura, espressioni locali sane, magari semplici, significa per me e spero non solo, espressione di un modo di vedere la vita e il mondo che contrasta con le culture dominanti. Culture dominanti dove il farmaco, il fitofarmaco di sintesi, protocolli applicati ad ogni situazione risolvono le sintomatologie, temporaneamente, ma che alla lunga creano contraddizioni in termini di difesa immunitaria, per tutti.
La difesa immunitaria è la base di qualsiasi organismo vivente. Difesa immunitaria significa che lo stile di vita, la felicità del momento, la reazione, magari dettata da condizioni ambientali estreme, è alla base di ogni organismo vivente nella difesa dello sforzo comune della vita di preservarsi.
Difesa immunitaria, che significa nel nostro tempo lotta al deficit immunitario derivante da abusi di farmaci o fitofarmaci (nel mio caso specifico come produttore di vino), oppure da condizioni igieniche precarie o stili divisa estremi, oppure da stress psicologici derivanti dai modelli sociali, sono la base della comprensione della “psicologica” della vita.
Se il business farmacologico (fitofarmologico nel mio caso specifico come produttore di vino) può migliorare da un lato alcune situazioni difficili, può peggiorare le situazioni della vita quando l’uso indiscriminato risulta eccessivo per l’ambiente in cui la vita vive.
L’immunodepressione è la malattia del nostro tempo. L’immunodepressione si può combattere solo con culture sgombre da TROPPI interessi economici che spesso dettano leggi proprie, ma svincolate dal bene collettivo.
Amen.