Burocrazia: il piacere perso del lavoro

E’ come un tarlo che consuma e che distrugge. E’ fatta a strati, a livelli, dove ogni strato riceve istruzioni dall’alto, per cui nessuno è responsabile. Ogni strato risponde sempre allo stesso modo: “sono solo un impiegato, non dipende da me.” Strato dopo strato il peso aumenta, tutto sulle spalle di chi lavora.

Si vocifera che lo strato più alto in effetti non esiste, vive nel Regno dei Cieli, poi sulla Terra, forse in America o in Cina, poi in Europa, poi in Italia dove il terreno è fertile, poi giù vive nel Governo, nelle Regioni, nelle Provincie, e poi nei Comuni e negli uffici di ogni ente e genere. Un esercito di personale, retribuito, che non conosce esattamente cosa sta facendo.

Nel nostro lavoro, in Toscana, recentemente si sono abbattuti su di noi i poligoni. Sembra impossibile ma è stata fatta una nuova misurazione automatica delle vigne, basate da foto aeree eseguite con aerei stranieri qualche anno fa, e sono stati tracciati i poligoni automaticamente, che naturalmente non corrispondono con le misurazioni GPS a terra, e così cespugli che diventano fabbricati, vigne dove non c’è vigna, oppure non risulta vigna dove c’è vigna… in sostanza ARTEA, Provincie e singoli che parlano, parlano, e poi si incontrano con i Sindacati, con i Geometri e gli Architetti, con i Funzionari e dicutono tra loro, discutono, prendono il caffè… e noi? Noi siamo sempre i responsabili, noi dobbiamo sobbarcarci delle spese, noi dobbiamo alimentare questi tarli. Ma vadino a zappare…

Ma vaffanculo tutti!