La concorrenza tra i Concorsi di Vino

Il mondo del vino è pieno di concorsi nazionali e internazionali, che con prezzi più o meno alti per la partecipazione, si garantiscono la loro esistenza.

Un semplice calcolo: se un concorso riceve 1000 adesioni a 300 euro per vino, l’organizzazione potrà disporre di 300,000 euro (supponendo la partecipazione di un solo vino ad azienda!).

Medaglie d’Oro, d’Argento o di Bronzo sotto forma di bollini e di diplomi, sono gli ambiti premi che ogni produttore cerca, per convincere i mercati all’acquisto dei propri vini.

A proposito di questo fenomeno, per curiosità, riporto una proposta proprio oggi ricevuta per un Concorso Internazionale (A****** Wines Awards 2023), dove si invoglia alla partecipazione con il pagamento solo dopo il risultato. In buona sostanza non è richiesto pagamento se non ci fossero come minimo medaglie d’Oro o d’Argento.
La concorrenza dei Concorsi si fa agguerrita…

Trattoristi cercasi

Non so se la situazione è simile in ogni dove, certo è che a Radda in Chianti mancano i trattoristi. ma non solo loro. Addirittura c’è chi “ruba” gli operai agli altri, per mancanza di manodopera. Certo che vivere a Radda in Chianti non è facile: bello il posto in vacanza, ma caro arrapanato e senza servizi di alcun genere per chi ci vive.

Occorre un’auto di propietà, perchè per spostarsi i bus non esistono (qualche rara corsa per Firenze o Siena), gli affitti delle case sono alti a causa dell’offerta verso gli stranieri che assicurano prezzi più alti, senza parlare dei negozi di alimentari, anche la Coop, con prezzi molto superiori alla media delle città.


Inoltre i Raddesi non fanno figlioli, l’immigrazione da Paesi extra europei si è da tempo fermata, addirittura molti extracomunitari residenti hanno lasciato Radda per raggiungere luoghi con più servizi, come la Germania. La popolazione locale sta progressivamente diminuendo; a fronte di diverse aperture di ristoranti e accoglienze turistiche, anche loro, hanno difficoltà di reperimento di manodopera sia perchè il lavoro è stagionale, sia per i motivi sopra accennati.


La formazione dei trattoristi è inoltre difficoltosa, perchè l’incombenza e i rischi sono del datore di lavoro ma sopratutto perchè chi ci prova non ha “orecchio” col motore, non ha nessuna preparazione della fisica (intendo un minimo di conoscenza scolastica di massa, baricentro, pendenze, contropendenze, gravità, valutazione delle tempistiche, ecc) e della meccanica (oltretutto i nuovi trattori 4.0 sono ormai irriparabili senza essere ingegneri informatici…). In pratica non c’è più nessuno che “nasce” sul trattore e gli arrosti e i danni ai trattori e alle macchine relative sono numerosissimi (l’unico meccanico di Radda Dicet), ma anche arrosti e danni nei vigneti…. e con questo chiudo l’esternazione perchè altrimenti sono troppo brontolone.