Acqua e Vino

In questi giorni di caldo torrido, lavorando sotto il sole cocente, per alleviare la fatica e trovare la forza necessaria a proseguire, ricorro ai vecchi insegnamenti dei contadini: quello di mescolare l’acqua col vino nel fiasco, portarlo nel luogo di lavoro tenendolo in un fosso fresco e ogni tanto attingere a questa bevanda.

Qualcuno sgranerà due occhi così, ma provate per credere. L’acqua e il vino è una potente bevanda dissetante, altro che coca cola o bibite varie. Idratante, senza zuccheri, rilascia una giusta quantità di energia e rinvigorisce le forze aumentando la lucidità mentale.

Antiche saggezze.

Benedette le Vigne a Nord Est

E’ finalmente arrivato il caldo, e con i fiori le vigne esplodono di benessere dopo le fresche giornate primaverili.

Si torna a parlare così come i cambiamenti climatici stanno ridisegnando la geografia viticola. Ormai son tutti convinti che le migliori esposizioni siano a Nord Est (Caparsa ha le vigne in questa esposizione), e che occorre riconsiderare le conduzioni ma sopratutto le varietà adatte ad affrontare questa nuova condizione.

Ma chi è stato che fino a qualche giorno fà ha voluto far piantare i Merlot o altri vitigni precoci, oppure a far piantare alte densità di ceppi a ettaro, oppure a far allevare viti basse, spostando la viticoltura italiana verso pericolose estremizzazioni? Oggi il dietrofront è evidente (leggete quanto dice l‘enologo Riccardo Cotarella quì).

Ma la cosa che più mi disturba è la convinzione che “i cambiamenti climatici sono un’opportunità per la viticoltura italiana”. Si, infatti è un’opportunità per fare soldi come lo è stata quando si predicava altro.