Risulta dal mercato che una bottiglia di Barolo si trova a 9 euro, un Chianti a 2 euro, un Chianti Classico a 4 euro e così via. Aggiungo io che ho avuto una offerta di 1,5 euro/litro per 30 Hl di Chianti Classico certificato 2001 Riserva da Piccini…
Insomma la situazione è grave poichè lavorare producendo un bene e ricavarne meno della metà dei costi non è sostenibile. Qualche consumatore potrebbe giorire, trovare finalmente vini accessibili anche per stipendi di 1.200 euro al mese… ma una contentezza di Pirro: per quanto tempo ancora? Non rischiano anche i consumatori che finiranno di trovare solo vini importati o finti vini prodotti per far quadrare i conti? La qualità media pensate che non diminuisca? Non c'è il rischio che la Classe dei Consumatori si dia la zappa sui piedi?
Penso proprio di si.
Non credo che il consumatore c’entri molto, piuttosto vedo delle dinamiche di mercato assolutamente sbagliate determinate da eccessive volatilità dei prezzi dello sfuso verso il ribasso, ma anche verso il rialzo che rende il mercato troppo selvaggio e difficile da gestire anche per gli stessi industriali/commercianti che si trovano ora a passare per speculatori senza scrupoli e quando il prezzo dello sfuso sale troppo impossibilitati a vendere alla GDO perchè i prodotti diventano poco competitivi.Idealmente bisognerebbe trovare il modo noi di vendere chenessò il Chianti Classico imbottigliato con una sottomarca aziendale, f.c.all’ingrosso sotto i €…..(omissis) anche se poi bisogna avere le capacità imprenditoriali di velocemente venderlo che è tutto dire…boh. E’ quello che sto cercando di fare cmq. Vedremo.Saluti
In effetti è un gran casino, un mercato selvaggio!