Il fatto determinante che condiziona l’acquisto di una bottiglia di vino è spesso il prezzo. Infatti, a parte i pochi consumatori evoluti che confrontano, degustano, cercano e quindi decidono in base alla qualità, originalità e prezzo, la maggior parte dei consumatori guarda esclusivamente il prezzo. La qualità non interessa. Può essere una ciofeca, un vino che ricorda lontanamente il vino, ma l’importante è il prezzo basso. Purtroppo questi sono la maggioranza; dico purtroppo perché sono convinto che questo tipo di consumatori che tendono alla quantità e non alla qualità siano da considerare una piaga sociale. Con il loro comportamento causano enormi problemi ambientali, inquinamento, ma anche speculazioni, bolle speculative. Sono anche convinto che molti di loro non hanno mai assaggiato vini di una certa qualità favorendo l’allontanamento da questo prodotto e a considerarlo solo come una bevanda per sballare o per dimenticare (naturalmente non è una certezza che un vino costoso sia migliore di uno economico, come non è una certezza che un vino poco costoso sia pessimo!).
D’altra parte anche molti, troppi, produttori o imbottigliatori mettono in bottiglia, mediamente, vini molto scadenti, magari il prezzo si basa solo sulla confezione o sull’estetica del contenitore e non sulla qualità del contenuto. Essi contribuiscono così, loro stessi, ad allontanare possibili passioni per il vino. Costoro sono una piaga sociale, in quanto favoriscono un giro non certo virtuoso e contribuiscono alla crisi del vino allontanando gli italiani dalla cultura del buon bere e mangiare (consapevole).
E Voi che ne pensate?