Una risposta

Dopo il post sulla questione trasparenza sui vini IGT, dove mi domandavo chi avesse interesse affinchè tali vini non siano controllati, contribuendo così a logiche di alterazione del mercato anche dei vini a Docg (in particolare del vino Chianti Classico), una parziale risposta giunge dalla rivista 3 bicchieri nr. 96 di ieri 30 maggio.

Si sostiene che sopratutto le Coop (Fedagri, Lega Coop, Agci) e addirittura i sindacati di categoria (Coldiretti) si oppongono a controlli seri per questioni di costi burocratici. Sono il primo a battagliare contro i costi burocratici, ma sinceramente non capisco come si possa accettare che in Toscana, per esempio, viene dichiarato un terzo di quanto effettivamente viene commercializzato. Se qualcuno si nasconde dietro alla burocrazia per poter fare quello che vuole, penalizzando gli onesti e quei vignaioli che operano sul territorio, solo per una politica subdola in nome di un mercato e di una necessità, vuol dire che non capisce, permettetemi l’espressione, un tubo. Oggi la massima trasparenza è condizione necessaria per affrontare le sfide dei mercati, ma sopratutto dei consumatori. E’ necessaria una nuova visione lungimirante e non una visione miope in nome di un passato che non c’è più.

 

2 pensieri riguardo “Una risposta”

  1. Forse ho capito tutto il meccanismo. Siccome non esistono i controlli sulle produzioni dei vini a Igt, chi non fa le cose in regola non possono essere perseguibili legalmente; qualsiasi indagine in mancanza di prove non potrebbe essere supportata da pene di qualsiasi natura, e si risolverebbe in un nulla di fatto, anzi con il rischio di querele…
    ovvia ora ho il cuore in pace! 🙂

  2. …allora mettiamoci tutti il cuore in pace…e cerchiamo di ”riattaccare” le penne…”al nostro galletto……ben spennato”…

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