I voti si sprecano. Chi usa i centesimi, chi i ventesimi, chi i bicchieri, chi le corone, chi le bottiglie, chi le viti, chi le stelle e così via.
Quando ero studente i voti erano l’essenza del rendimento scolastico, salvo poi scoprire che a volte nella vita chi riceveva voti alti si è rivelato una frana nel lavoro reale e viceversa.
Il voto sintetizza un momento nel tempo, una interpretazione semplificativa che può essere smentita successivamente.
Quando leggo i voti ai vini miei e dei miei amici vignaioli, mi viene da sorridere pensando come non si riesce a far senza.