Quando io e Gianna la sera del 23 Settembre siamo arrivati da Burde, per un evento dal titolo “Caparsa e il terrorio di Radda in Chianti”, in via Pistoiese 152 a Firenze, mi è venuto in mente il film “Miracolo sulla 8a strada” : una costruzione storica con intorno la “modernità ” fatta da superstore e grandi magazzini e poi i cinesi e poi gli aerei che sfiorano le nostre teste. Si entra e ci si rende conto che lì i tempi moderni sono rallentati, miracolosamente. Dal 1901, da quando lo zio del nonno dei due fratelli Gori, Andrea e Paolo, fondò la taverna questo posto continua la sua opera di tradizione culinaria fiorentina, unita al vino.
L’uomo in foto, Andrea Gori, sempre col bicchiere in mano, incarna con la sua professionalità unita alla grande passione per la cucina Toscana, con suo fratello e la mamma, la grande bellezza dell’unione cibo-vino, per me centrale nella funzione di salubrità , storia e cultura del vino italiano.
In una progressione tannica, dal Rosato di Caparsa e poi il Rosso di Caparsa e poi il Chianti Classico Riserva Caparsino 2009, 2011 , 2012 e per finire il Chianti Classico Doccio a Matteo Riserva 2007 e 2003 non dimenticherò il piatto finale con il toro: “Sfilettato di Toro e mosto del
chianti con Verdure croccanti”.