Io mi chiamo nessuno

Forse perchè ho mal di schiena. Forse perchè è caldo. Forse perchè le responsabilità si sono moltiplicate. Forse perchè sono alcolizzato.

Il mal di schiena proviene dal lavoro in vigna sul trattore, il caldo con la fatica contribuisce all’intolleranza verso tutto e tutti, le responsabilità aumentano con l’avanzare degli anni. Di vino ne bevo 0,75 litri al giorno.

A pensarci bene 0,75 litri di vino equivalgono a 0,095 litri di alcool al giorno, al mese 2,92 litri, all’anno 34 litri (se non sbaglio!). Io lo ammetto. Ma quante persone in questo mondo del vino lo sanno?

Le conseguenze: cambi di umore? Depressione? Ma a volte mi domando cosa succede a tanti altri: quanto alcool a dismisura viene consumato senza un minimo di consapevolezza? Quanta depressione o sbalzi di umore provengono dalla nicotina (sigarette)? fumo (marjuana)? coca?

Insomma vivo e viviamo un tempo in cui ci si sdrena. Alcuni con Fair Play, altri con intellettualità, altri con inconsapevolezza: io lo ammetto.

E nei momenti di sconforto, l’idea di lasciar tutto e di mandare tutto al diavolo, anche se stessi, si fa grande. E le idee si confondono: l’interessante braccio di ferro tra un minimo di speranze e ideali (vedi Tsipras e situazione Greca) con la logica del mercato e del denaro mi affascina. Forse non centra nulla, ma sicuramente per me conciliare il mio sogno di vita facendo l’agricoltore e rimanere nel sistema economico così competitivo e spietato è un forte stress.