Venti di guerra tra Chianti e Chianti Classico

E’ recente la notizia che il Consorzio Chianti ha deciso di intraprendere l’ottenimento della Gran Menzione, una sorta di copia e incolla della Gran Menzione del Chianti Classico. Come noto i due Consorzi rappresentano due territori differenti, il Chianti Classico rappresenta il vero Chianti Storico che si distende tra Firenze e Siena, il Chianti la maggior parte di tutta la Toscana.

Dunque sarà probabile che esisteranno tipologie identiche in due Docg diverse.

Intendiamoci, in tutti i territori è possibile produrre eccellenze, ma sostanzialmente la capacità di invecchiamento e i prezzi del vino Chianti sono molto inferiori al vino Chianti Classico, vino con un territorio mediamente più vocato e dunque con prezzi più alti.

Probabilmente siamo giunti a questo per aiutare chi opera in un contesto globalizzato: far confusione è utile poiché in molti mercati (ad esempio la Cina) è il prezzo che fa la differenza.

Per il rischio di confusione io stesso non ho mai voluto produrre la Gran Selezione che si è aggiunta alla Riserva e al Base alcuni anni fa.

Però, però, alcune considerazioni vanno fatte.
Chi valorizza le denominazioni, soprattutto in questi ultimi anni grazie allo sviluppo dell’enoturismo, sono i piccoli produttori che presidiano i territori con il loro impegno, lavoro e amore. Sono loro che rilasciano il ricordo nei numerosi visitatori con le loro storie, i vini, i paesaggi, insomma le emozioni che poi riportano a casa: è la migliore pubblicità.
Il brand è dunque sempre più decisivo per affrontare i mercati.
Entrambi i consorzi evidentemente sono ricorsi a operazioni “tecniche” piuttosto che incentivare operazioni sui territori come la possibilità di usare le Menzioni Geografiche Aggiuntive dove i brand dei piccoli produttori nei territori possono ancor più esaltarsi e trascinare le denominazioni verso l’alto.

Si annunciano dunque dure battaglie legali tra i due consorzi e non solo, i media avranno tanto da raccontare per i prossimi anni, una sorta di guerra è in arrivo.
Ma chissà che questo non sia un bene. Questa guerra potrà informare, potrà finalmente chiarire in molti consumatori in tutto il mondo le differenze dei territori di produzione del vino Chianti e il vino Chianti Classico. Potrebbe essere una spinta verso la realizzazione delle MGA (Menzioni Geografiche Aggiuntive) per i produttori del Chianti Classico. E nulla sarà come prima:
non tutti i mali vengono per nuocere.

Zonazione del Chianti Classico in alto mare?

Tra pochi giorni, il 6 Giugno 2019, ci sarà l’assemblea del Consorzio Vino Chianti Classico. Purtroppo, secondo almeno le mie informazioni, ancora non c’è alcun accordo per iniziare un percorso di zonazione per la Denominazione per esempio con le Menzioni Geografiche Aggiuntive. Tutto tace e l’argomento circolante che solo il 2% dei consumatori del vino Chianti Classico riuscirebbe ad apprezzare il percorso di zonazione, mentre il restante 98% ancora non riesce a distinguere il vino Chianti Classico dal vino Chianti oppure non conosce neppure lontanamente la zona del Chianti, sarebbe dominante.
Mi domando allora: e le differenze tra base, Riserva e Gran Selezione allora a chi si rivolgono? Perché c’è paura di cambiare (in meglio)? Perché si vuol continuare a lasciare tutto com’è mentre quel 2% potrebbe influenzare tutta la denominazione? Domande che attendono una risposta.