In questo mondo iper-informativo così veloce, riuscire a fermarsi per guardare attentamente quali siano i veri valori della vita, quella intima e personale, è sempre più difficile. Siamo presi dal tutto.
Il mondo del vino non è certo immune a questo, anzi la sua velocità è sempre più frenetica. Certe lentezze di una volta non esistono più.
Dal mondo esterno la visione bucolica di chi produce vino e di chi ci vive sopra è quella dominante e una sorta di probabile invidia pervade l’occhio superficiale di chi ci guarda. Ma la realtà non è così.
Feroci competizioni, stressanti battaglie contro ogni genere di avversità in vigna, il rincorrere continuo degli eventi e del mercato, le concorrenze sleali, le polemiche e poi il continuo e infinito “bla-bla”, la burocrazia, le connessioni sociali e un sacco di altra roba fanno di questo mondo una sorta di enorme frullatore che non si ferma mai.
Eppure a volte bisogna pur riuscire a fermarsi, osservare, contemplare, cominciare a scegliere, smettere con il superfluo e concentrarsi sull’essenziale.
Ne va della salute.