La situazione a fine Agosto nei vigneti lascia prevedere una quasi sicura forte diminuzione di produzione di uve da vino. Qualcuno parla fino al 50%. L’andamento stagionale sta letteralmente alleggerendo numerosi grappoli sopratutto in certe zone per composizione del suolo e per esposizione. Lo stress non è naturalmente uniforme, ma una qualche previsione di drastica generale diminuzione di produzione 2012 è da mettere in conto.
E se si fanno i conti con le alte giacenze dei vini delle annate precedenti, come ad esempio il Chianti Classico che ha condizionato al ribasso il prezzo del vino “atto a divenire” negli ultimi quattro anni, è facile prevedere un’impennata dei prezzi. Sempre se naturalmente….. e non aggiungo altro.
Ciao Paolo,
e si, da una chiacherata con un amico che si occupa di barbatelle sembra che ci sia una "mancanza" di uva dalla Bulgaria alla Spagna passando per la Francia e l’Italia, questo in vigna,………………………………………………………….. vediamo in cantina!
Il prezzo dell’uva sotto costo questi ultimi anni, si dovrebbe rialzare tanto, ma tanto (150 – 200%?) per diventare un prezzo che permetta a chi vende l’uva di andare avanti, succederà?
Indubbiamente le giacenze avranno un ruolo importante negli equilibri vinosi. Questa volta, come dici, la diminuzione riguarda tanti grandi territori vitivinicoli europei, per cui sarà difficile fare giochetti strani per il grande business. A meno che le navi dal Sud America assolvino fraudolentemente e mafiosamente le situazioni.
Vedremo. +150%/200% mi sembra plausibile…
Ciao Paolo,
la qualità, ma anche la quantità delle uve da Chianti Classico (e non) sono difficili da prevedere in questo momento davvero delicato: se non dovesse piovere, cosa alquanto improbabile, visto anche le previsioni nei prossimi giorni la situazione sarebbe davvero critica, molto più probabile che le pioggie riusciranno a riequilibrare, almeno in parte situazioni al limite purchè non siano andate troppo oltre.
Una cosa però me la sento di dirla, vogliamo scommetere, qualunque cosa succeda, che le superfici iscritte all’IGT all’interno del territorio nostro ma non all’Albo del Chianti Classico, anche quest’anno produrranno quantità irrisorie, mentre quelle del Chianti Classico produrranno più o meno come l’anno scorso ?
La pioggia di fine Agosto potrà fare miracoli, ne sono certo, ma solo nelle superfici iscritte al Chianti Classico.
Sarei felice di essere smentito dai fatti ma è molto più probabile che ci ritroveremo a fine anno con le giacenze in ulteriore crescita.
Probabilmente hai ragione Cristiano… Ma bisogna essere fiduciosi. Qualche controllino sugli Igt quest’anno ci saranno, per la prima volta.
Sarebbe auspicabile che Valoritalia, si desse da fare, e ispezionasse velocemente a tappeto TUTTE le vigne, valutando a colpo d’occhio la produzione dell’uva : non sarebbe affatto difficile e non richiederebbe neanche troppo tempo, credo…
Domanda, ma è compito di valoritalia?
o sarebbe compito del consorzio?
Onestamente non lo so, per cui trovo interessante la risposta, perchè in qualche modo mi farebbe capire se "siamo" come viticoltori responsabili delle nostre scelte o se si delega questa responsabilità….
I controlli sono sempre deleteri. Noi viticoltori, siamo noi come un sol corpo a dover far bene le cose. Quì ci vuole una grande dimostrazione di coerenza, dignità, coscienza e allora tutto sarà più credibile. Se non c’è maturità generale, i sani se ne vanno dalla denominazione….
Paolo,
per una volta non sono d’accordo con te. Al contrario credo che se i controlli venissero fatti, non con l’intento di "bastonare", ma di verificare, certe cose cambierebbero, e alla svelta. I controlli sulle base ampelografiche, sulle fallanze hanno rapidamente corretto certe brutte abitudini…D’altra parte certe cose vengono fatte perchè…si possono fare: è una cosa molto italiana, ma in fondo dovuta non tanto ad una mancanza di senso civico dei produttori ma l’assenza dei controlli che diventa dopo un po’ quasi una specie di favoreggiamento da parte dell’autorità stessa.
Quando certe cose diventano "consuetudine"poi chi NON le fa si trova a dover sostenere posizioni di concorrenza sleale.Credo sia uno dei mali dell’economia italiana,applicabile a molti campi: per quanto riguarda per l’evasione fiscale per esempio.
Cristiano, però Paolo ha raggione se è la polizia a fare una sociètà, non ci sono controlli che reggono, a meno di arrivare a una sociètà violenta, di tipo fascista, sicuramente poliziesca! Non si può giustificare la schizofrenia di quello che [u]sembra[/u] una maggioranza di produttori.
Abbiamo visto nelle riunioni pre-elezioni, una maggioranza gargarizzarsi con territorialità, tipicità, etc. Ma se guardiamo le ciffre delle denunce uve degli anni passati [u]è la stessa maggioranza[/u] che li fa, queste denuncie….
Che ci sia una presa di coscienza generale della necessità "commerciale" dell’onesta per salvare la denominazione, è un bel auspicio.
Antoine,
Hai presente l’autostrada del sole tratto Bologna-Milano ? Fino a qualche anno fa viaggiando in corsia si sorpasso a 180Km/h si rischiava di venire buttati fuoristrada da qualcuno che voleva sorpassarti, oggi nessuno (o quasi) va a più di 130Km/h come prescritto dalla legge. Perchè siamo diventati tutti autisti modello ? Neanche per sogno, ma solo grazie al tutor !
Le leggi vanno fatte rispettare e non occorre invocare fascismo o regime autoritario per descrivere uno stato che semplicemente pretende applicare le norme che democraticamente ha creato.
Oggi c’è un contrabbando di "carichi cartacei" molto meno che in passato. Sarà perchè oggi c’è un maggior senso civico tra i produttori o forse perchè i controlli sono più efficaci rispetto a ieri ? Non si tratta di creare eserciti di arroganti e prepotenti finanzieri armati fino ai denti a vessare i produttori ma dei meccanismi di controllo semplici, ma implacabili che convincono più di mille minaccie di arresti e pene severissime (ma inapplicabili e largamente inapplicate). Fare questo non sarebbe fascismo,nè tantomeno si tratterebbe di creare uno stato poliziesco, ma sarebbe solo applicazione della democrazia in maniera più compiuta di oggi.
Qui si entra in un discorso abbastanza diverso, ma le regole vanno seguite dal senso civico dei cittadini, in uno stato capace di rispettare le proprie regole, e non in uno stato che delega la sua incapacità a far rispettare le proprie regole, rendendo il cittadino responsabile per quello che lo stato stesso è incapace di far rispettare.
Ricevute fiscali, cassiere della banca che deve denunciare il cittadino che deposita liquido, venditore di vino che se non incassa le vendite prima di 60 giorni e corresponsabile e multabile per non essere stato pagato… sono i meccanismi che mi vengono ora ora in mente, un altro esempio, la finanza che controlla solo chi è regolarmente iscritto come agriturismo, non tutti i stranieri che affitano di frodo, perche loro non sono iscritti per cui sconosciuti all’anagrafica di chi "potrebbe frodare"….
Certo l’esempio autostrada, è facile perchè è facile il controllo, foto- targa – indirizzo è reato in flagranza, meno male che funziona.
Nemmeno l’erba verde del pratino inglese è considerato flagranza di anaffiare, quando manca l’acqua, i vigili devono beccare il tizio con il rubinetto acceso!
Ci sarà pure un contrabando minore dei carichi cartacei, ma la produzione è la stessa qualcosa non quadra.
Sono d’accordo che le leggi vanno fatte rispettare, ma vanno fatte rispettare dai cittadini, sono i cittadini che devono mettere la pressione su chi è fuori regola per farsi che le regole vengano rispettate e che si dimostri di aver voglia di vivere in uno stato civile, non la polizia.
Hai sentito persone osare rivolgersi a quelli che buttano la roba fuori dai cassonetti?
Hai sentito spesso suonare, al esercito di fumatori quando buttano fuori dal finestrino il pachetto di sigaretta o la cicca?
Hai sentito spesso sgridare chi sputta lo chewingum per terra?
Vuoi un poliziotto dietro a tutti questi?