produrre BIO- è un lungo percorso ricco di contraddizioni, a volte di compromessi come l’uso del trattore oppure della monocultura, ma è importante ricordare il discorso sul perchè si intraprende questa pratica. Spero solo che la maggioranza dei produttori non si sia ispirato perchè ormai in molti lo fanno, oppure perchè è un mercato in espansione, bensì dal desiderio di cominciare e continuare culturalmente e praticamente a difendere l’ambiente dagli attacchi di uno sviluppo non sostenibile.
Come dice Antoine di Casina di Cornia, “Il Bio deve smettere di fare battaglie interne, magari tra logici e dinamici, oppure di piccoli contro i grandi, oppure i puri contro i compromessi; il Bio deve tornare ad essere un mezzo per “liberare” l’agricoltore dal monopolio dei prodotti chimici delle industrie famaceutiche ma sopratutto deve essere una posizione politica.”
L’augurio è che molte generazioni si succederanno per migliorare le tecniche bio- fino ad arrivare a un risultato sempre più perfettibile nella speranza di un mondo migliore.