Non tutti i mali vengono per nuocere: riflessione sul futuro della promozione del vino

E’ oggi la notizia dell’annullamento del Vinitaly 2021, ma da oltre un anno tutte le fiere e gli eventi legati al vino non si sono e non si svolgeranno.
Disperazione? No, almeno non per me e vi spiego il perché.


Sicuramente il business che gira intorno a quegli eventi provoca perdite di lavoro e introiti storicamente importanti. Ma nulla è per sempre.


Il metodo di promozione legato agli eventi e alle fiere che abbiamo vissuto negli ultimi 25 anni ha delle contraddizioni importanti, sopratutto ambientali e economici per i produttori. Viaggi, pernottamenti, quote di adesione, moltissime bottiglie di vino sparse qua e là (la maggior parte come se fossero state buttate via), stress da prenotazioni, da logistica, biglietti aerei, burocrazia contributiva, servizi di ogni genere, inquinamento, montagne di spazzatura, ecc. tutto questo si è fermato.


Paradossalmente guadagno più ora che ho meno spese, che quando partecipavo (raramente in verità) agli eventi. E il mercato non è diminuito, anzi.
Inoltre le esportazioni tirano molto bene, senza finalmente dover continuamente cercare l’evento di vino dove aver chance di vendita: i consumatori non hanno smesso di bere e comprano il vino per molti canali, che prontamente i più svegli e attivi hanno attivato, sopratutto all’estero. Dunque, si risparmia e si vende lo stesso.


Forse non tutti hanno “seminato” bene nel passato, qualcuno è in profonda crisi, ma non credo di essere solo io a viverla così. Il dato che il Brunello di Montalcino abbia aumentato la consegna delle fascette Docg del 12% nel corso dell’ultimo anno, è un’indicazione di come occorrerà profondamente ripensare a ciò che è stato e probabilmente non sarà più. I nostalgici piangeranno, ma non fare la fila per trovare parcheggio al Vinitaly e utilizzare quel tempo per potare o per migliorare la produttività o per promuovere il vino con altri mezzi meno invasivi, è fantastico.


Prevedo che saranno proprio i territori la fonte principale della valorizzazione dei produttori e sempre meno gli eventi distanti.

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