Degustazioni troppo popolari, quali soluzioni?

raddanelbicchiere2016

Ultimamente ho ascoltate diverse lamentele sulle modalità di svolgimento di alcuni eventi di vino: troppa gente, troppo popolare, troppi ubriachi, vogliamo solo operatori, troppo caro. Da una parte produttori e giornalisti e operatori, dall’altra appassionati o semplicemente curiosi.

In effetti, per esempio, Terre di Toscana o Radda nel Bicchiere sono visitate da migliaia di persone che “intoppano” la normale funzione di promozione del vino ma che garantiscono l’incasso, il successo e la sopravvivenza degli organizzatori. Per cui molti produttori si lamentano dell’ elevato numero di bottiglie aperte o quanto i veri operatori siano disturbati dal pubblico, o l’inutilità di versare il proprio vino a chi intende solo bere o l’impossibilità di offrire calma sufficiente; dall’altra parte il pubblico si lamenta che alcuni vini, tra i più prestigiosi, “finiscono” come per magia, altri si lamentano del prezzo elevato del biglietto di ingresso. I giornalisti e gli operatori si lamentano che non possono svolgere il proprio lavoro per l’ammucchiata ai banchini.
Sono questioni molto delicate in quanto le soluzioni non sono facili. L’aumento del prezzo di ingresso, (quest’anno mi dicano che il biglietto al Vinitaly costerà 80 euro!) potrebbe essere una soluzione per limitare pubblico “indesiderato” ma per me non molto democratica; altra soluzione sarebbe quella di separare la tempistica dell’affluenza: un giorno dedicato agli operatori, l’altro al pubblico, ma questa opzione è impossibile per esempio a Radda nel Bicchiere che si svolge all’aperto. La soluzione estrema che sta serpeggiando tra alcuni produttori è quella di rinunciare alla partecipazione alle manifestazioni più popolari, come ad esempio quest’anno Monteraponi e Montevertine a Radda nel Bicchiere, riservandosi solo per manifestazioni dove la selezione è rigida, attirandosi, però, l’ironia della “puzza sotto il naso”. Che fare?

Alessandro Masnaghetti è più avanti di tutti

L’immagine che ho di Alessandro Masnaghetti, editore di Enogea, giornalista di vino, recentemente incontrato a Radda in Chianti è quella di un uomo con lo zaino sulle spalle che si allontana per le scale, rifiutando tutte le offerte di invito di qualsiasi natura rivoltagli.

E’ indipendente. L’indipendenza assoluta. Ma quel che più ammiro di lui è la lungimiranza. In questo mondo di vino fatto di troppe chiacchiere, lui agisce concretamente. Con le sue mappe delle zone dove si produce vino è più avanti di tutti. Le zonazioni dei territori come Valpolicella e Amarone, Barolo, Barbaresco, Bolgheri, Castiglione Falletto, La Morra, Roddi, Cherasco, Monforte D’Alba, Serralunga D’Alba, Verduno, Grinzane Cavour, Diano D’Alba, Valtellina, Castellina in Chianti, Gaiole in Chianti, Panzano in Chianti, Radda in Chianti, Romagna Sangiovese, Alto Adige Mazzon, Dogliani, Clavesana, Farigliano, Barbaresco, Neive, Treiso, con le relative App e molte tradotte in inglese, rappresenta quel che di innovativo c’è in Italia sul vino. Solo recentemente infatti si parla dei territori vocati e dei grandi vini che ivi si producono, per la gioia di appassionati e “wine enthusiast” o semplici curiosi. Masnaghetti con le sue cartine indica le similitudini, le particolarità e le originalità e ognuno può fare la propria esperienza senza più bisogno di voti e giudizi spesso influenzati da mille fattori.

Queste considerazioni mi sono venute in mente quando recentemente Alessandro Masnaghetti a Radda ci ha mostrato la sua nuova cartina: quella del Chianti Classico. La zonazione del territorio del Chianti Classico è dunque fatta. Se ne parla da diverso tempo… il Consorzio è in ritardo naturalmente su questo aspetto, tutto intento a promuovere la Gran Selezione… ma stavolta ci siamo.

Credo che presenterà alcuni aspetti di questa nuova cartina durante il seminario che si terrà a Radda in Chianti il 31 Maggio durante “Radda nel Bicchiere”, nalla speranza che qualche rappresentante del Consorzio Vino Chianti Classico partecipi…

 

Radda nel Bicchiere 2013

Si stà avvicinando l’appuntamento di Radda nel Bicchiere del 1 e 2 Giugno 2013. Non sto qui ad annoiare scrivendo del programma, lo trovate ovunque qui in internet.

Certo è che con questa stagione così particolare i vini di Sangiovese di Radda potranno esprimersi al meglio. Il Sangiovese, con la sua aridità, fatica un poco quando le temperature meteo sono calde, quando in realtà si preferisce bevande fresche come un buon vino Bianco o Rosato. Quest’anno sarà quindi una edizione particolarmente adatta alla degustazione dei nostri vini di pregio.

Comunque a Radda nel Bicchiere ci sarà anche una esperienza degustativa organizzata dai produttori dei Rosati di Radda: una bella novità e sopratutto gratuita!

Questa è una delle novità, ma la notizia in anteprima è questa: i produttori di Radda si stanno organizzando in un gruppo che dovrebbe inserirsi nell’organizzazione dell’evento dalla prossima edizione 2014, sollevando almeno in parte l’organizzazione fin qui condotta dalla ProLoco di Radda. Insomma ne vedremo delle belle!

 

Radda nel Bicchiere e zonazione

Come ogni anno, arriva l’evento nel Paese del Chianti Classico tra i più affascinanti. Radda in Chianti infatti con il suo territorio riconoscibile, unico, selvaggio, ma sopratutto grazie ai tanti piccoli produttori che si contraddistinguono per l’impegno e l’originalità del proprio vino è diventata icona del Chianti Classico e del Sangiovese.

A testimonianza del fatto che Radda in Chianti ha nel territorio il punto di forza, (ricordo l’utile cartina di Enogea di Masnaghetti dove già si intravede una zonazione delle vigne di questo territorio), quest’anno saranno presenti alcune aziende della Borgogna che già questa operazione l’hanno fatta da sempre. La Borgogna, dove i singoli filari sono coltivati maniacalmente, dove il valore fondiario di piccolissimi appezzamenti sono tra i più alti del mondo, dove i vini prodotti sono tra i più prestigiosi del Mondo; devo quindi ammettere di essere particolarmente contento che anche il mio vino Doccio a Matteo Riserva 2004 sia stato scelto per un confronto con i vini della Borgogna in una degustazione da Raoul Salama (La Revue du Vin de France). Probabilmente il territorio di Radda sarà l’apripista per una zonazione che il Consorzio Chianti Classico dovrà prima o poi cominciare.

Il programma è qui, dal 2 e 3 Giugno 2012. W Il Sangiovese, W Radda!