Vitis Vinifera di 2400 anni a Radda

La targhetta posta accanto alla provetta recita: “Acini carbonizzati di Vitis Vinifera” scoperti sul Poggio alla Croce a Radda in Chianti, ma non dice che quei minuscoli tre acini hanno 2.400 anni. Penso che una testimonianza del genere così antica nessun territorio vitivinicolo, può vantare. Infatti la testimoianza più antica sembra sia una sostanza secca proveniente da uva rinvenuta in una giara datata 7.000 anni in Iran, ma certo lì il vino non è oggi prodotto.

Non è quindi un caso che Radda in Chianti e il suo territorio ancora oggi dopo migliaia di anni sia al centro dell’attenzione dei vini del mondo. La vite quì ha continuato in molti modi a perpetuarsi, fino ai nostri giorni. Pensare che gli Etruschi coltivavano la vite, consumavano e vendevano il vino fino a farlo giungere in luoghi impossibili da pensare, è entusiasmante. Dopo almeno 2.300 anni ancora accade, documentato.

Al Museo di Castellina in Chianti.

Ho fatto un sogno

Ho fatto un sogno. Attraverso una porta ho visto i produttori del vino Chianti Classico che si appropriavano di quei valori necessari per creare positività nel comune sentire e agire. Uniti in quel magnifico territorio dei Monti del Chianti per esprimere il frutto di un lavoro iniziato prima di noi, al tempo degli Etruschi e forse prima.

Uniti senza leggi, lacci e lacciuoli, dove l’egoismo del proprio orticello non esisteva, dove il senso della comunità prevaleva sui piccoli interessi personali e quindi le regole non servivano.

Il sogno continuava con un veloce e trionfale raggiungimento di traguardi qualitativi e mercantili, mai visti in un territorio di vino. Il vino Gallo Nero ai vertici mondiali dove l’efficienza, la solidarietà tra produttori, l’unicità di tutti i vini espressi in quei Monti era riconosciuta e apprezzata, raggiungendo quotazioni impensabili fino a qualche mese prima.

Ho fatto un sogno.

E’ finito il periodo turistico, ma domenica una bella degustazione al Poggio la Croce

Con un certo anticipo, il periodo del turismo 2011 si è praticamente concluso. Conducendo la vendita diretta presso il Paese di Radda in Chianti, ho un significativo termometro del’andamento del mercato e del turismo. Stiamo assistendo negli ultimi dieci giorni a un tracollo, a un rapido esaurimento del turismo, preziosa risorsa qui in Chianti. Ormai l’annata si conclude, con una seconda parte dell’anno in decisa diminuzione. Sarà colpa del governo, sarà colpa dei mass media che continuamente influenzano negativamente le speranze, le gioie, l’ottimismo e le aspettative con tutte le notizie negative possibili (ma perchè le notizie positive non fanno audience?), ma un certo malumore nell’aria si respira, una rassegnazione, una scoglionatura che, anche a livello turistico, si fa sentire, decisamente.

Comunque, segnalo qui un simpatico evento: “Festa dei vini del Poggio”, presso il Parco Archeologico del Poggio alla Croce, dagli Etruschi di 2300 anni fa, alla mezzadria, al paesaggio moderno, “storie” della tradizione vinicole del Chianti Senese. Domenica 16 Ottobre ore 11- 18, una giornata per scoprire la più antica produzione di vino nel Chianti attraverso la visita dei resti del villaggio etrusco di altura di 2300 anni fa. Ma anche un occasione speciale per conoscere il vino del Chianti di oggi, attraverso le proposte delle aziende limitrofe al Poggio alla Croce. Vai al sito www.poggiolacroce.it e clicca su eventi 16 ottobre 2011.

Aziende partecipanti: CAPARSA, VAL DELLE CORTI, MONTERINALDI, COLLE BERETO, MANDORLO, PETRAIA, BONATTE, MURICCIAGLIA, MONTERAPONI, CASTELLO D’ALBOLA, PRUNETO.