Il grande equivoco sulle Menzioni Comunali nel Chianti Classico

Mi è arrivata all’orecchio che probabilmente il risultato finale della discussione all’interno del Consorzio di tutela Chianti Classico, porterà sì al primo tentativo di zonazione, ma riservata alla “Gran Selezione”.

Sono stati previsti incontri con i soci per approfondire, ma sembra che questa soluzione piaccia alla maggioranza (dei voti).

Naturalmente mi sembra una gran boiata poichè, semplicemente, si confonderebbero le differenti caratteristiche delle zone all’interno della denominazione con le categorie del vino (nel Chianti Classico  c’è la Gran Selezione, la Riserva e il Base). Questo non deve assolutamente accadere: l’origine del vino non deve confondersi con presunte diverse qualità.

Qualcuno sostiene che sarebbe solo l’inizio per poi proseguire il progetto in seguito ma per me sarebbe l’ennesimo tentativo di manipolazione a favore di pochi.

Se dovessi votare in assemblea l’opzione di riservare le Menzioni Comunali solo alla Gran Selezione, io voto NO, nonostante sia colui che insieme ad altri piccoli produttori ha proposto questo progetto e nonostante i miei voti non pesino nulla.

 

La zonazione accantonata nel Chianti Classico

Oggi si è svolta l’Assemblea del Consorzio Chianti Classico per l’elezione del nuovo Consiglio di Amministrazione.

Purtroppo devo registrare il congelamento della proposta di molti Soci, ma anche di una grande fetta di appassionati, di iniziare un percorso di zonazione all’interno della zona di produzione del vino Chianti Classico con le Menzioni Comunali.

E’ noto come in una grande denominazione come il Chianti Classico esistano centinaia di punti di vista e centinaia di esigenze diverse. Così che, nonostante il vento favorevole per questo tipo di iniziativa, all’interno del vecchio Consiglio non si sia potuto trovare alcun punto di accordo. La squadra non è riuscita a giocare con spirito collettivo, ma anzi l’individualità ha avuto il sopravvento. Nessuna decisione è stata presa.

O forse nessuna decisione sarà presa. La Gran Selezione assorbe le risorse finanziarie e l’impegno delle recenti attività del Consorzio. Le Menzioni Comunali sono l’ultima delle questioni che si vuole affrontare senza unanimità.

A me dispiace, ma la maggioranza contina a decidere di non decidere. Amen: ma si perde una opportunità e il tempo giusto che la Storia ci ha offerto.

La Gran Selezione?: Una boiata.

Il Vino Chianti Classico, oltre alla confusione col Vino Chianti, ha la classificazione “Annata”, “Riserva” e “Gran Selezione”: vallo a spiegare al consumatore… spesso occorre delle mezz’ore per spiegare le differenze: i clienti fanno si col capo per non passar da scemi, facendo finta di capire. Se poi si comincia a tentar di spiegare gli Igt con tutte le loro classificazioni si rischia di farli fuggire a gambe levate…

Invece di semplificare, riconoscendo semplicemente i vini prodotti nel Chianti Classico nei singoli distretti comunali (zone ben distinte) si è preferito riconoscere le qualità nel senso di azione umana ed enologica (Gran Selezione), sacrificando così il territorio nella sua varietà (il riconoscimento zonale).

Le menzioni comunali e sottocomunali incrementerebbero la comunicazione e la valorizzazione dei territori e dei comuni anche quelli ritenuti a torto “inferiori”: ritengo una boiata affermare che, ad es., S.Casciano o Barberino non producono vini di grande valore, ci sono fior fiore di aziende ovunque!; inoltre le menzioni comunali incentiverebbero l’aggregazione di produttori, fenomeno estremamente positivo (l’ultima aggregazione è a Lamole, ma anche a Radda si è a un buon punto).
Tra l’altro con la creazione delle menzioni, potrebbero innestarsi circoli virtuosi per la creazione e valorizzazione di distretti bio, modello Panzano: I distretti bio sono e saranno sempre più importanti nel mercato di qualità, tralasciando qui i benefici ambientali, ma sempre che la denominazione Chianti Classico voglia andare davvero verso alte vette!