Quando una Banca comincia a fare il vino

Il Monte dei Paschi di Siena, ha lanciato nel suo portale una linea di vini, Chianti, Chianti Classico, Igt, a firma di Carlo Ferrini, prodotti dalle aziende “Mps Tenimenti”. Vedi il negozio del MPS qui.

La notizia, un po in sordina, è occasione per riflettere di come sta andando il mondo del vino in Italia.

A parte la grande differenza tra il costo di un IGT (23 euro) e un vino a Docg Chianti Classico (14 euro) quasi a sottolineare che i Supertuscan in Toscana sono i vini top e non certo i Docg, la bottiglia pesante e il design accattivante quel che più mi fa pensare, è perchè una Banca, invece di incentivare il lavoro delle aziende del territorio, si metta a fare il vino. Forse perchè già si pensa di annettere, oltre le attuali due aziende Chigi Saracini e Poggio Bonelli le numerose aziende in sofferenza e che ormai in pratica sono di loro proprietà, oppure le mie sono solo fantasie? Nel sito Mps tenimenti si recita: “MPS Tenimenti è una società del Gruppo Montepaschi, avente come obiettivo la gestione di proprietà agricole, con la finalità di creare valore aggiunto”; attualmente sono solo due…

Mi piacerebbe sapere il vostro parere.

 

Noi Impresa o Io Famiglia?

Nel mondo del vino, esistono due tipi di impresa: individuale come la mia, con una contabilità semplificata, in economia, e Imprese societarie, con contabilità ordinaria e bilanci. E’ opinione diffusa che le imprese piccole e a conduzione “contadina”, non potranno reggere individualmente l’impatto della situazione di crisi economica. L’unica strada possibile è l’unione di molteplici microeconomie in imprese di grandi dimensioni, capaci di confrontarsi competitivamente con la finanza e il credito erogato dalle banche.

Io sarò romantico, indietro con i tempi, ma credo che le economie delle imprese familiari sono più realiste e affidabili delle grandi imprese. Io non sono un economista, lo era mio padre, ma nel mio piccolo mi sembra anche che l’aggregazione in caso di fallimento, può distruggere in un sol colpo molte persone. Questa non è l’opinione della maggioranza in quanto si dice ad esempio che i crediti sono erogati con tassi più agevolati per chi fa girare il sistema con numeri grandi, oppure che la produzione, separata dalle vendite e dal marketing, rende di più in confronto a chi deve occuparsi di tutto.

Mi piacerebbe se qualcuno commentasse questo post per avere più opinioni in proposito.

 

Chi prende in prestito è schiavo di chi presta

Una chiave di lettura del particolare momento economico che vivono le imprese vinicole, ma più in generale tutta l’economia globalizzata, è proprio questa.

Negli ultimi anni, quando il credito sembrava infinito, molte imprese si sono indebitate a tal punto che ormai la maggior parte potrebbero essere rilevate dalle banche se decidessero di esigere il debito accumulato.

Sono dunque le banche, o meglio il sistema bancario attuale, che decide il prezzo attuale del vino? Che ricordo rimane stabilmente al di sotto del 50% dei costi di produzione qui in Chianti… . Oppure è solamente la domanda/offerta che sta provocando sofferenza nel mondo del vino, e non solo? http://www.youtube.com/watch?v=9L-6O7DvFiE