Non c’è certezza

Quest’annata viticola ci dimostra ancora una volta come non ci sono certezze. Quando si tuona contro luoghi presumibilmente non vocati alla produzione di qualità, quest’anno è stato contraddetto. Quest’anno le migliori produzioni di vino proverranno certamente da vigne in luoghi bassi, umidi e esposti a Nord. E questo si è verificato non solo una volta nel corso degli ultimi otto anni, ma direi certamente nel 2003, 2007 e 2011.

Quando si tuona contro la possibilità di usare qualche punto di percentuale di uve bianche, come l’antica ricetta di Bettino Ricasoli recita per fare il vino Chianti Classico, quest’anno ha sbagliato. Aver potuto vinificare il Sangiovese con un pochino di Malavasia Bianca, avrebbe potuto dare un tocco di eleganza a un uva di  Sangiovese che alcuni anni fa sarebbe parsa arrivare dalla Puglia o dalla Sicilia non certo dai Monti del Chianti.

Quindi, permettetemi di riportare un passo di Luigi Pirandello dal suo “Uno, Nessuno, Centomila”:

“La facoltà di illuderci che la realtà d’oggi sia la sola vera, se da un canto ci sostiene, dall’altro ci precipita in un vuoto senza fine, perchè la realtà d’oggi è destinata a scoprire l’illusione domani.”

Considerazioni fine vendemmia

 Ho finito la vendemmia 2010. Un gran sollievo. Annata particolare. Gli ultimi due giorni li ho dedicati alla vendemmia di due vigne: Vigna sotto Strada e Vigna Doccio a Matteo. Ho vendemmiato chicco per chicco, come per lo Chateau D’Yquem. Vedremo cosa verrà fuori. Chicchi polposi, ricchi, colorati e pieni di quell’energia di un’annata ricca di problemi. Spesso confronto quel che succede in vigna con gli esseri umani. Quando un uomo cresce nell’agio, tutto è noioso, apatico. Quando un uomo cresce nelle difficoltà, affronta con vigore i problemi e reagisce dando il meglio. Così l’uva. Così il vino.

Considerazioni Vendemmiali

Iniziata la vendemmia il 4 Ottobre nella vigna “Della Fiamma”, ho rilevato ottime gradazioni di oltre 13,5°, e con un’assidua selezione delle uve in vendemmia condotte personalmente ho portato a casa uve buonissime. (In vendemmia si eliminano la parte secca dell’uva colpita dalla peronospora, scegliendo i migliori grappoli, senza bisogno di inutili macchinari come i nastri trasportatori).

Molte preoccupazioni sono arrivate dopo il 5, essendo piovuto tantissimo la notte prima e con alte temperature la Botrytis ha in effetti cominciato velocemente ad avanzare nei grappoli sopratutto nelle vigne più giovani e meno ventilate. Il mio buonumore è diminuito all’orchè la selezione doveva riguardare anche i grappoli danneggiati dalla muffa.

Oggi l’umore buono è ripartito vendemmiando nella vigna “Dei Gemelli”: uve fantastiche, produzioni di circa 18 ql/ha, gradazione di 14,5° .

Una giornata fantastica.

Noto che le viti essendo di un bel verde, stanno ancora lavorando e accumulando tutte quelle sostanza benefiche nell’uva.

Quest’anno, nessuna goccia di vino per gli industriali: così imparano! 🙂

 

Considerazioni pre-vendemmiali

  La vendemmia a Caparsa sarà particolarmente scarsa di quantità. Ho perso molta uva a causa della cattiva stagione, ritardo stagionale, grandine e peronospora, che ha colpito duramente i miei vigneti biologici. Lunedì prossimo comincerò la vendemmia del Sangiovese. Sono sicuro di poter fare un’ottimo vino poichè la selezione naturale è stata veramente grande. Probabilmente la produzione si attesterà su 150 Hl su 9 Ha di vigneto in produzione (ma posso essere più preciso solo alla fine della vendemmia). Sto realizzando la convinzione che la famosa connessione tra quantità e qualità sia quest’anno una relazione spinta alla massima potenza. Nonostante le difficoltà, ho affrontato l’annata non certo con troppi trattamenti, solo cinque, invece delle decine che sento a giro, cercando di assecondare l’autodifesa della vite e quindi quello che l’annata può dare mantenendo una salubrità integrale.

Le uve bianche di Trebbiano e Malvasia raccolte Venerdì e Sabato, raggiungeranno spontaneamente una gradazione di alcool finale di 12,6 e questo è molto confortante.