Il Verde e il Bio

Il verde è il colore dominante nelle vigne coltivate a biologico. Girando, vedo qualcuno che ha diserbato le vigne e poi ha lavorato la terra, forse per nascondere la pratica. Io credo che ognuno deve applicare quello che pensa sia meglio, legittimamente, orgogliosamente, senza timore. E’ meglio la trasparenza che l’inganno. Personalmente non mi piace la pratica del diserbo non perchè il diserbante può essere un veleno, ma sopratutto perchè agisce da semplificatore del sistema vigna. Un ecosistema, la vigna, è composta da milioni di ecosistemi intimamente connessi e la semplificazione dei sistemi con il diserbo non è certo positivo. La complessità è salutare e positiva, la semplificazione impoverisce e aridizza. Tutto questo può essere traslato anche nella società umana, dove la moltitudine delle lingue parlate, delle culture, delle tradizioni arricchiscono il genere umano e sono una risorsa da custodire.

I metodi di conduzione

Pensando a tutto quel che è uscito nel precedente post, può essere utile ai vignaioli ma anche interessante ai “winelovers”, descrivere alcune metodologie di conduzione bio- (quando scrivo bio- significa biologico e biodinamico: io non faccio distinzioni) che i vignaioli praticano da più o meno tempo.

Per quanto mi riguarda, inizio il primo trattamento solo dopo il verificarsi del triplo 10 (10 mm di pioggia, 10 c° di minima giornaliera, 10 cm di tralcio). Poi intervengo sempre dopo le infezioni secondarie che, secondo le condizioni, varia da poche ore quando le temperature sono elevate, a diversi giorni quando le temperature sono basse. Questo aspetto pare sia controverso, poichè ultimamente sento che le applicazioni di rame vengono eseguite preventivamente. Personalmente amo il Solfato di Rame (Poltiglia bordolerse) ma negli ultimi anni sto usando anche il rame metallo. Ho provato prodotti a base di equiseto e argilla (Mycosyn, che Antoine usa regolarmente), ma l’ho abbandonato in quanto generalmente non supero i 4 kg di Rame per ettaro annuo (Il limite è 6 kg se non sbaglio). Inutile dire che la conduzione agronomica è fondamentale per la riduzione di qualsiasi prodotto antiparassitario: l’energia bassa è requisito indispensabile per una miglior conduzione bio-. L’anno scorso, non mi vergogno a dirlo, ho avuto però serissimi problemi (perdita del 75% di produzione). Quest’anno sento parlar bene dei fosfiti di potassio… ma ancora commercialmente non sono molto presenti. Io mi servo dal Consorzio Agrario, che ancora non ha nella linea questi prodotti, poichè, secondo le loro argomentzioni, non sono ancora una “sicurezza”.

2011: l’anno del Lupo a Radda in Chianti

E’ arrivato. Finalmente. Numerosissime segnalazioni, è stato visto anche da mio figlio, bianco, con pezzi di capriolo o cinghiale lungo la strada di Lucarelli.

Il Lupo. Il Lupo ci ricorda sempre il terrore dell’infanzia, Cappuccetto rosso, il lupo cattivo. Voglio ricordare qui la poesia di Trilussa a lui e a noi genere umano dedicata, fantastica,

“L’omo e er Lupo”: Un omo disse a un lupo: – Se nun eri tanto cattivo e tanto prepotente, te guadagnavi er pane onestamente e io t’avrei protetto volentieri…. Mejo la libertà che un pò de pane. – rispose er Lupo subbito – Der resto, er giorno ch’ero bono e ch’ero onesto finivi pe’ trattamme come un cane.”

Speriamo che il Lupo sia più saggio dei cacciatori, degli enti locali, delle ATC, delle Provincie, delle Regioni, dello Stato, che non sono riusciti a controllare in nessun modo il numero abnorme dei caprioli, dei daini, dei cervi, dei cinghiali, che noi agricoltori subiamo insieme alle  incazzature e alle spese per difendersi dal loro incontrollato numero.

Il bio non deve diventare moda

Il bio -(logico e dinamico) non deve diventare moda. Deve essere ispirato da ideali, un modo nuovo di intendere la vita e i comportamenti. Dopo la caduta delle ideologie, anche gli ideali negli ultimi venti anni si sono persi. E’ contato solo la corsa verso il successo e la realizzazione personale, costi quel che costi. Non ci sono più riferimenti a parte le indicazioni della pubblicità.

Il cibo bio-, e quindi il vino, devono rappresentare un cambiamento necessario per la continuità della vita sulla terra. Non solo il fine per vendere, ma strumento per i cambiamenti sociali. Sostenibilità, protezione dell’ambiente, etica delle produzioni alimentari, devono diventare valori senza i quali si rischia di veder affossato questo fenomeno dal tempo, come tutte le mode.

 

Una strana annata

Una lotta senza quartiere quest’anno contro le difficoltà enormi dell’annata vinicola, contro grandine, peronospora, oidio e ritardo stagionale.

La produzione a Caparsa potrebbe essere di qualità eccezionale poichè la produzione si attesterà sul 20% delle possibilità produttive ma con conseguenti costi altissimi fino a cinque volte la normalità. Ma, oggi, dov’è andata a finire la normalità?:

12 Gennaio: Terremoto a Haiti

27 Febbraio: terremoto in Cile e Pacifico Meridionale

14 Aprile: terremoto nella regione del Qinghai, in Cina

16 Luglio: esplosione deposito stoccaggio petrolio nel porto di Dalian in Cina

30 Luglio: in Pakistan la peggior ondata di maltempo da 80 anni provoca 1.500 morti e 12.000.000 milioni di sfollati

Agosto: incendi in Russia distruggono migliaia di ettari di foresta

Agosto: In India incidente tra petroliera e nave cargo con fuoriuscita di petrolio

Agosto: alluvione in India

Agosto: alluvione nel Ladakh in Tibet

Agosto: un Blocco di ghiaccio grande quattro volte Manhattan si è staccato dalla Groenlandia 

 

16 Giugno 2010

Un tempo così irlandese… una pioggerellina continua… tutto il giorno… e poi l’erba alta verde… i caprioli che saltano la recinzione… che mangiano le punte dei tralci… una visione paradisiaca, mentre la fioritura dei grappolini si allunga… mentre la gaia peronospora prospera… un raggio di sole, stasera, illumina d’immenso il Chianti.

 

Lo scasso

 Lo scasso per la preparazione di un nuovo vigneto è come una operazione di giardinaggio in grande stile. Questa foto fa vedere come si effettua. Si passa a strisciate con un escavatore con benna per prendere fette di terreno e rimetterlo a lato creando un fosso di circa 80 cm. Poi un’altro escavatore con benna grigliata riprende il terreno lavorato, vaglia la terra e i sassi più piccoli messi nel fosso. I sassi più grandi se presenti andranno a creare i drenaggi per la regimazione delle acque sotterranee. La foto è stata scattata oggi.

Chianti senza inceneritore? Si grazie!

Coma ormai forse in molti sanno, è previsto la costruzione di un inceneritore nel Chianti, in Loc Testi che servirebbe oltre il Chianti, anche altre zone della Toscana.

E’ sorto un comitato e vi invito a linkare sul sito http://chiantisenzainceneritore.it 

Io aggiungo, che anche se l’inceneritore fosse stato previsto in altra zona, un’altro comitato sarebbe sorto. Occorre infatti ribaltare il concetto della distruzione dei rifiuti in un altro concetto di valorizzazione dei rifiuti e considerarli come una risorsa. Una risorsa che se ben gestita può avere addirittura profitti e non distruzione, come alcune esperienze dimostrano. Occorre però una volontà non solo politica ma anche civile e popolare. Questa protesta deve principalmente provocare il confronto e la sensibilizzazione delle popolazioni affinche si inizi un percorso nuovo. Gli stessi ingenti investimenti per l’inceneritore, possono essere semplicenemte dirottati per progetti di riciclo. I tempi sono maturi.

 

Pioggia e grandine a catinelle

 Anche oggi una giornata drammatica. Pioggia a catinelle, grandine e… depressione per chi vive la vigna per la consapevolezza che quest'anno l'annata vinicola sarà mediocre. Ormai bisognerà pensare al vino in cantina e meno al vino che verrà, se verrà.

Occorrerà in primis rivedere le quotazioni che nell'ultimo anno qui in Chianti Classico si sono ridotte fino ad arrivare a meno del 50% dei costi di produzione. Teniamocelo stretto. Non svendiamo il vino in cantina: potrebbe essere l'unica salvezza.
Per favore non datemi di pessimista, ma una giornata come oggi con la grandine come in foto non dà altre possibilità.

L’Odore della Terra

 E' da un paio di giorni che a Caparsa, ma penso in Chianti tutto, si respira un'aria puzzolente. Ma non è il puzzo di fogna o puzzo malsano: è l'odore della terra che fermenta. La pioggia continua del 23 Aprile, accompagnata da temperature finalmente primaverili sta attivando il terreno; Tutti i microorganismi, microflora e microfauna, componenti della complessità viva del vigneto, si stanno attivando. L'odore è inconfondibile. La fermentazione è in atto. Tutto questo non certo dove si usano i diserbanti o la tecnica spinta per la produzione, ma significamente sta accadendo nei vigneti “vivi” dove l'uomo interagisce con naturalezza nei processi complicati degli ecosistemi. Sta cominciando il tempo dei funghi e degli micro-ecosistemi. Funghi buoni e non buoni, ma sempre espressione del terreno e dell'ambiente. La vite, per chi sta in città incomprensibilmente, sta risentendo di questi fatti, e il vino sarà il risultato anche di questi giorni.