Spedire in EU per i piccoli produttori

L’altro ieri ho spedito centocinquanta bottiglie al mio importatore finlandese. Dopo un giorno, mi scrive allarmato che occorre compilare il DAA elettronico e che ci vuole il numero accisa e se conosco qualche produttore che ce l’ha. Cavolo! Faccio un giro di telefonate, trovo un produttore che ha dovuto rivolgersi a Mail Boxes, un altro non sapeva che fare, il ragioniere mi dice che i piccoli produttori non possono avere il numero accisa; telefono al mio amico daniele Ciampi (www.monterinaldi.it) che gentilmernte mi da il suo numero accisa. Giro il numero all’importatore, ma il giorno dopo sostiene che la Dogana finlandese vuole che io compilo il DAA. Allora mi dico: Cavolo!

Telefono a Carlotta Gori del Consorzio Chianti Classico e finalmente mi gira la legge che esonera i piccoli produttori dal DAA elettronico e che basta la bolla di accompagnamento cartacea. Sospirone di sollievo. Quando il Consorzio è efficiente, occorre dirlo!

Giro il tutto al’importatore che mi risponde: “I will send the documents to the customs but they are stupid…”

In ogni caso, se a qualche piccolo produttore capita una storia infinita, fatemi un cenno che vi giro la documentazione CEE 118.2008 di esonero!

 

Burocrazia: ora occorre “manifestare l’intenzione”

Continua la mia battaglia contro la buorcrazia. Qui segnalo l’ultimo obbligo burocratico da ottemperare entro il 31 Gennaio 2011.

Sulla base delle indicazioni previste dal provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate prot. N. 2010/188376 del 29-12-2010 è fatto obbligo ai contribuenti di MANIFESTARE L’INTENZIONE di voler porre in essere operazioni intracomunitarie. Questa intenzione occorre inviarla alla Agenzia delle Entrate.

Mi domando che cosa se ne fanno di tutte le dichiarazioni di coloro che “pensano” di esportare o acquistare qualcosa nella UE. Forse manca la carta igenica e pensano di risolvere in questo modo il problema?

 

Ennesima pazzia burocratica

Oggi ho ricevuto avviso di multa fino a 1200 Euro per aver ritardato l’invio del riepilogo INTRA alla dogana. L’INTRA è un sistema statistico delle dogane.

Cercando di fare il vino ma anche la burocrazia, quando si spedisce il vino in Europa occorre inviare questo benedetto riepilogo per fax entro 5 giorni del mese successivo. Avendo, nello specifico, inviato il fax con ritardo scusandomi cercando di far capire che vendemmia, burocrazia da svolgere, cinque figli da mandare a scuola e tanto altro che non sto qui ad elencare, una dimenticanza delle centinaia di scadenze che frustrano veramente chi lavora, ci può stare. Nulla da fare…..

Lo Stato peggio della Mafia?

 

L’ennesiama burocrazia

Oggi ho perso la testa. Stamattina come da appuntamento mi sono recato alla CCIAA di Siena, ufficio ambiente, per ritirare una c***o di chiavetta USB che dovrebbe sostituire le denunce cartacee per lo smaltimento dei rifiuti, per un sistema di tracciabilità dei medesimi. E lì sono andato in escandescenze, con urla, e mi sono fatto anche ricevere dal dirigente, dietro scrivania con pili di foglie, imperturbabile, tanto lo stipendio lo prende lo stesso.

Per ottenere questa chiavetta avevo impiegato molte ore per compilare l’iscrizione al Sistri on-line e dopo pagamento di euro 120 con bonifico mi è stata comunicato che dovevo ritirare la chiavetta appunto alla CCIAA di Siena. Vado a Siena, ma vogliono per il rilascio della chiavetta copia della ricevuta del bonifico, già a suo tempo inviata per fax a Roma. Nulla daffare, sarei dovuto tornare. In ginocchio li prego di darmela lo stesso, altrimenti avrei perso un’altra giornata di lavoro con la promessa che l’avrei inviata per fax appena tornato a casa. Niente daffare. Allora mi inca**o. L’impiegata mi conduce dal capo ufficio che sostiene che il regolamento è quello, che senza ricevuta del pagamento era tutto inutile. Allora col capoufficio vado dal dirigente, lì il capo ufficio sostiene che non avevo pagato, alzo la voce, perdo le staffe, divento rosso dalla rabbia, sostengo che senza pagamento non averei potuto avere l’iscrizione al Sistri. Urla e strepiti. Alla fine telefono in banca e a mia moglie per cercare questo c***o di ricevuta di pagamento. Miracolosamente vine trovata, inviata per fax e mi danno la chiavetta. Contemporaneamente si scopre che avendo fatto l’iscrizione nei primi mesi dell’anno, era stata inserita una nuova tipologia di categoria, successiva, quella degli agricoltori per cui la domanda di iscrizione doveva essere cambiata…

Sono depresso.

Vado a casa inserisco la chiavetta, il software sistri salta, telefono al numero verde, dopo venti minuti rispondono, il software riesco a sostituito. Ma non funziona, nulla. Allora ritelefono, altri venti minuti di attesa, non ci capiscono nulla, aprono una pratica perchè la chiavetta non funziona.

Sono ancora depresso e ho litigato con mia moglie stasera.

 

Quando si dice burocrazia…

Ultimo esempio di burocrazia (inutile).

Ho partecipato alla misura 132 del Reg CEE 1698/2005 “partecipazione degli agricoltori ai sistemi di qualità alimentare”, per ottenere un rimborso sulle spese dei sistemi di controllo, nel mio caso del Consorzio Chianti Classico, L’unione Italiana Vini, Il CCPB (Consorzio produttori Biologici).

Una trafila incredibile. Dopo la domanda fatta con il sistema ARTEA con una DUA nel 2008, l’amministrazione provinciale di Siena a Gennaio 2009 mi chiede il Mod DURC/AGR. CAU, tre preventivi nei tre anni successivi a quello di presentazione della domanda degli organismi di controllo (U.I.V., Consorzio Chianti Classico, CCPB). Tempo 10 giorni. O.K.

Segua atto di assegnazione (Luglio 2009).

Ad Aprile 2010, l’Amministrazione Provinciale di Siena mi chiede una dichiarazione che i prodotti agricoli da me ottenuti sono destinati al consumo umano (io infatti occasionalmente il vino lo dò alle galline: un casino), poi una dichiarazione che per ciascuna fattura ricevuta non ho avuto note di credito, l’attestazione del CCPB attestante l’iscrizione e la permanenza al controllo, l’inserimento nel sistema ARTEA delle fatture e dei pagamenti, copia documento d’identità. Tempo 10 giorni. O.K.

Il 30 Giugno 2010 ricevo sempre dall’Amministrazione Provinciale di Siena, Sviluppo Rurale, la richiesta della copia del CCPB in cui si evince le tariffe applicate rispetto all’ordinamento colturale. O.K. Invio via e-mail il 6/7/2010 e ricevo la risposta: “Fuori sede fino a mercoledì 21 Luglio”. Ok. Allora cartaceo, raccomandata, fila alla posta, si perchè il termine perentorio di presentazione è sempre di 10 giorni.

O.K. forse vi annoio, forse facciamo ridere. Ma è possibile che in Provincia non possono ottenere il listino prezzi degli organismi di controllo senza mandarmi la raccomanadata con ricevuta di ritorno, e che io debba perdere un sacco di tempo, per avere pochi euro di rimborso al 70%, mentre tutto il mio lavoro in vigna va a rotoli perchè non c’è tempo per lavorare? o meglio c’è tempo solo da dedicare a chi va in vacanza e ha il potere. Di decidere. AAARGGHHH!!!!

P.S.: stai a vedere che dopo questo post non arriva qualcos’altro… da presentare… il posto in Provincia occorre giustificarlo…