Ok per lo spesometro, ma non fateci fare i poliziotti!

lo spesometro è uno strumento delle Agenzie delle Entrate per controllare scostamenti del 20% tra reddito dichiarato e spese effettuate. Raccoglie le entrate di tutte le fatture emesse dai soggetto Iva con contabilità trimestrale. Anche i piccoli agricoltori rientrano da oggi.

Perfetto. ma…

Noi piccoli agricoltori, per lo più ditte individuali, abbiamo per legge un reddito che si basa sul reddito agricolo, per cui un agricoltore può avere un reddito ad esempio di 3000 euro, che deriva dai redditi catastali, ma può ad esempio spendere o incassare 200.000 euro: in sostanza le entrate vengono registrate, ma non rientrano nel calcolo del reddito. Il grande vantaggio per lo Stato nelle contabilità forfettaria della maggior parte dei piccoli agricoltori è quella che non si può detrarre l’iva dei beni acquistati da quelli venduti, per cui lo Stato incassa, sempre, circa l’11 % di Iva su tutto il venduto, senza dunque possibilità di detrarre l’Iva. E’ un procedimento conveniente per lo Stato che si assicura sempre entrate di Iva, ma è anche conveniente per i piccoli agricoltori perchè semplifica la burocrazia, e si sà come la burocrazia incide sulle attività agricole (e non solo)!. Inoltre per i piccoli agricoltori separare la contabilità aziendale da quella familiare sarebbe impresa ardua, proprio per le caratteristiche intrinseche dell’agricoltura. Dunque lo scostamento del 20% tra reddito e spese affettuate è la regola in questa categoria. Evvabbè saranno loro a dimostrare le eventuali incongruenze…

Ora però, non si capisce bene perchè sulle fatture che emettiamo ai clienti esteri privati che comprano, nel mio caso il vino, occorre indicare data di nascita, comune di nascita e stato estero del domicilio! Faccio presente che noi piccoli agricoltori in regime forfettario non abbiamo l’obbligo di emettere scontrini fiscali in vendita diretta, abbiamo solo l’obbligo di annotazione dei corrispettivi nei registri contabili. Quindi i clienti che vogliono spedire i vini tramite corrieri espresso  possono richiedere la fattura per la tracciabilità documentale o semplicemente per trasportare i vini. Però alla domanda: “mi serve la data di nascita, residenza, indirizzo…” mi guardano con due occhi grandi così e mi interrompono indignati: “MA IN ITALIA SIETE PAZZI?…”

In effetti perchè dobbiamo fare i poliziotti per l’Agenzia delle Entrate, oltre che fare agricoltura? Grande è l’interrogativo e grandi sono i misteri della burocrazia Italiana…

I mesi invernali

I mesi invernali per i piccoli produttori come me sono davvero depressivi economicamente, poichè le vendite stagnano mentre le spese rimangono e addirittura lievitano. Questo inizio 2013 appare ancora più triste, la depressione generale è palpabile. Se si trattasse di decrescita felice, sarei felice; ma sembra più una decrescita infelice. Infelice perchè anche la speranza, motore della vita in genere, è bassa e si arriva spesso alla rassegnazione. Le prossime elezioni dovrebbero rappresentare una scintilla di speranza, come sempre è stato, ma non sono sicuro che sia così. Si parla solo di tasse e i discorsi non si scostano quasi mai dalla materialità. Occorre convincersi, ed io per primo, che il futuro è investimento del passato ma anche del presente, per cui… meglio beverci sù… anche se arriva l’Atto di Contestazione dall’Ufficio delle Dogane di Arezzo per “ritardata presentazione della distinta relativa ai trasferimenti intracomunitari di vino per il mese di settembre 2009, avendola presentata in data 02.12.2009, anzichè entro il quinto giorno successivo al termine di ciascun mese”, sanzione da 258,00 a 1549,00 euro, ma per una definizione agevolata dell’illecito di euro 94,75 pari a 1/3 della sanzione.

Lista Paesi Eu che riconoscono i diritti dei Piccoli Produttori di Vino

Gianni mi ha inviato un documento dell’Agenzia delle Dogane datato 7 maggio 2004 in cui si elenca i 25 Paesi che riconoscono l’esonero dei Piccoli Produttori di Vino in fatto di DAA elettronico. Questo documento è disponibile in internet sotto il sito dell’agenzia delle dogane, sotto accisa, poi “Normative sulle accise”, e poi “2004”!!!!!.

Quindi, ai miei fatti, c’è un documento di sei anni fa, che nessuna organizzazione ha pubblicizzato, e oggi 2011 avrei dovuto sapere che dal 1 Gennaio 2011 spedire vino in Finlandia non si può senza Daa elettronico… ma roba da pazzi!

Comunque chi per chiarezza è un piccolo produttore di vino legga il il documento che è qui: http://www.agenziadogane.gov.it/wps/wcm/connect/ab3bb1004421f03da333bb4e7aaa0be0/lista_paesi_ue.pdf?MOD=AJPERES&CACHEID=ab3bb1004421f03da333bb4e7aaa0be0

e mi riferisca se ci capisce qualcosa!

 

Burocrazia: ora occorre “manifestare l’intenzione”

Continua la mia battaglia contro la buorcrazia. Qui segnalo l’ultimo obbligo burocratico da ottemperare entro il 31 Gennaio 2011.

Sulla base delle indicazioni previste dal provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate prot. N. 2010/188376 del 29-12-2010 è fatto obbligo ai contribuenti di MANIFESTARE L’INTENZIONE di voler porre in essere operazioni intracomunitarie. Questa intenzione occorre inviarla alla Agenzia delle Entrate.

Mi domando che cosa se ne fanno di tutte le dichiarazioni di coloro che “pensano” di esportare o acquistare qualcosa nella UE. Forse manca la carta igenica e pensano di risolvere in questo modo il problema?