Sono felice!

 Che splendida primavera! Qui a Radda in Chianti la primavera è così bella, luminosa, calda di giorno e fresca di notte che le viti sono talmente contente che, sono sicuro, faranno un prodotto eccezionale. A Radda in Chianti le vigne si distendono tra i 450 e i 550 metri di altezza; quando le primavere sono precoci la “messa” delle viti è uniforme e le differenze di vegetazione tra vigne in zone più calde e vigne nelle nostre zone non è apprezzabile; nelle primavere piovose e fredde le differenze possono essere anche di due o più settimane, sopratutto qui a Caparsa. Quando il Sangiovese a Radda in Chianti inizia bene, i vini diventano eccezionali, fini, giusti d’alcool e struttura. Quest’anno poi la siccità, se dovesse venire, non sarà un problema, talmente tanta acqua è venuta nel 2010!

Insomma, sono felice, perchè io sono felice quando le viti, le mie bambine, sono felici!

Unità nel territorio

Credo che non ci sia scampo: se i piccoli produttori vogliono andare avanti devono unirsi nei territori per proporre, appunto, i vini di territorio. Solo andando verso proposte unitarie, che possono identificare facilmente il territorio nelle sue sfaccettature dei vari produttori, grandi o piccoli che siano ma con azioni comuni, come la partecipazione in stand collettivi al Vinitaly o altre manifestazioni del genere, ci può essere quel valore aggiunto e interesse. Procedere in ordine sparso è dispendioso e dispersivo.

Ad esempio. immaginiamo al Vinitaly 2012 uno Stand dove ci sono solo i vini dei produttori di Radda in Chianti (il Consorzio Chianti Classico pare che non lo può fare), pensate che non abbia successo? Inoltre i costi per la partecipazione sarebbero sicuramente inferiori e molto concorrenziali, mi dispiace dirlo, in confronto allo stand del Consorzio…

Assaggiare i vini di Radda, o non so, di Lamole, di san Casciano o di Greve in Chianti, non sarebbe più interessante? Io penso di si.

 

Anteprima 2007 di Caparsa alla Collection

Ci siamo quasi. Il 15 e il 16 Febbraio presenterò la mia nuova annata con il Riserva 2007 Doccio a Matteo  e il Riserva 2007 Caparsino.

L’anteprima, chiamata “Chianti Classico Collection” sarà l’occasione per il lancio del 2007 per me molto favorevole. La speranza di ricevere giudizi positivi è forte, anche perchè a questo punto mi sentirei veramente demoralizzato per proseguire dopo trenta anni di lavoro.

Quest’anno dopo molti anni ci sarà l’occasione di riconoscere le differenze di territorio nella manifestazione, in quanto i produttori sono raggruppati in zone di produzione (riconoscibilità comunali). Sono convinto che i vini di Radda in Chianti richiameranno molta attenzione, per la loro identità, riconoscibilità, e un denominatore comune; questo piccolo territorio del Chianti Classico è molto omogeneo e ricco di piccole realtà impegnate a cercare di valorizzare non solo il proprio marchio, ma il territorio di Radda. Ormai si sta facendo largo l’idea che l’unità degli operatori nei territori, invece di procedere in ordine sparso all’interno di una grande zona di denominazione meno identitaria, sia più proficuo per tutti. La realtà dura è che il comparto vino in Toscana sta subendo una crisi così forte, che ormai si tentano tutte le strade possibili e tante decisioni arrivano e arriveranno causate da uno stato di crisi economica chiara. Purtroppo la stragrande maggioranza dei produttori non ce la fa più e a volte presi dalla frenesia di fare qualcosa di utile, si finisce per fare cose sbagliate…

 

2011: l’anno del Lupo a Radda in Chianti

E’ arrivato. Finalmente. Numerosissime segnalazioni, è stato visto anche da mio figlio, bianco, con pezzi di capriolo o cinghiale lungo la strada di Lucarelli.

Il Lupo. Il Lupo ci ricorda sempre il terrore dell’infanzia, Cappuccetto rosso, il lupo cattivo. Voglio ricordare qui la poesia di Trilussa a lui e a noi genere umano dedicata, fantastica,

“L’omo e er Lupo”: Un omo disse a un lupo: – Se nun eri tanto cattivo e tanto prepotente, te guadagnavi er pane onestamente e io t’avrei protetto volentieri…. Mejo la libertà che un pò de pane. – rispose er Lupo subbito – Der resto, er giorno ch’ero bono e ch’ero onesto finivi pe’ trattamme come un cane.”

Speriamo che il Lupo sia più saggio dei cacciatori, degli enti locali, delle ATC, delle Provincie, delle Regioni, dello Stato, che non sono riusciti a controllare in nessun modo il numero abnorme dei caprioli, dei daini, dei cervi, dei cinghiali, che noi agricoltori subiamo insieme alle  incazzature e alle spese per difendersi dal loro incontrollato numero.

Io non sono preciso

 Non sono preciso, sono uno a cui piace fare tutto, molte cose pratiche riesco a farle, perdo le cose, gli appuntamenti, e a volte la testa.

Non sono preciso, ordinato. Il mio barbiere quando mi taglia i capelli, mi dice che ci vuole un taglio senza precisione, se no non sarei io.

Non sono preciso nel fare il mio mestiere di vignaiolo, spesso vado ad intuito, impulsi, senza pianificazioni, senza tante analisi, applico l’esperienza e basta.

Il mio vino è così, variabile, volubile, impreciso, soggetto a cambiamenti nel tempo e all’aria.

Comunque io sono così, il mio vino è così. O così o rivolgetevi ad altri. (Foto: Ville Tuomola)

Chiacchiere di vino

Non si smette mai di parlar di vino. O per una cosa o per un’altra gli argomenti sono sempre tanti. A volte troppi. In Internet c’è una tale varietà di opinioni tra blog, giornali enogastronomici e notizie da perdere il capo. Alla fine, una buona bottiglia di vino a tavola zittisce tutti. Come ad esempio, domenica scorsa a Pisa al Ristorante Il Campano, in compagnia di un americano, ci siamo bevuti una Vernaccia di Sangimignano e due vini di Radda (anche se il Doccio a Matteo l’ho portro io…)

 

Che bella performance le aziende di Radda!

Ora che sono uscite quasi tutte le nuove guide dei vini e delle aziende d’Italia, è significativo osservare come su una ventina di aziende di Radda, ben sette hanno ricevuto le attenzioni dei riflettori: Caparsa (Slow Food) Val Delle Corti (Slow Food, Espresso), Montevertine (Slow Food, AIS, Espresso, Gambero Rosso), Monteraponi (Slow Food, Espresso, AIS), Castello di Radda (Gambero Rosso), Castello di Volpaia (Gambero Rosso), Castello d’Albola (Espresso).

Le guide non contano molto in questi tempi, ma possono dare un’indicazione generale. Radda, questo piccolo paesino tra Siena e Firenze, sta vivendo una stagione che ritengo l’inizio di un percorso molto importante nel panorama vitivinicolo mondiale sopratutto se il senso dell’unione tra produttori si accentua.

 

Considerazioni fine vendemmia

 Ho finito la vendemmia 2010. Un gran sollievo. Annata particolare. Gli ultimi due giorni li ho dedicati alla vendemmia di due vigne: Vigna sotto Strada e Vigna Doccio a Matteo. Ho vendemmiato chicco per chicco, come per lo Chateau D’Yquem. Vedremo cosa verrà fuori. Chicchi polposi, ricchi, colorati e pieni di quell’energia di un’annata ricca di problemi. Spesso confronto quel che succede in vigna con gli esseri umani. Quando un uomo cresce nell’agio, tutto è noioso, apatico. Quando un uomo cresce nelle difficoltà, affronta con vigore i problemi e reagisce dando il meglio. Così l’uva. Così il vino.

Considerazioni Vendemmiali

Iniziata la vendemmia il 4 Ottobre nella vigna “Della Fiamma”, ho rilevato ottime gradazioni di oltre 13,5°, e con un’assidua selezione delle uve in vendemmia condotte personalmente ho portato a casa uve buonissime. (In vendemmia si eliminano la parte secca dell’uva colpita dalla peronospora, scegliendo i migliori grappoli, senza bisogno di inutili macchinari come i nastri trasportatori).

Molte preoccupazioni sono arrivate dopo il 5, essendo piovuto tantissimo la notte prima e con alte temperature la Botrytis ha in effetti cominciato velocemente ad avanzare nei grappoli sopratutto nelle vigne più giovani e meno ventilate. Il mio buonumore è diminuito all’orchè la selezione doveva riguardare anche i grappoli danneggiati dalla muffa.

Oggi l’umore buono è ripartito vendemmiando nella vigna “Dei Gemelli”: uve fantastiche, produzioni di circa 18 ql/ha, gradazione di 14,5° .

Una giornata fantastica.

Noto che le viti essendo di un bel verde, stanno ancora lavorando e accumulando tutte quelle sostanza benefiche nell’uva.

Quest’anno, nessuna goccia di vino per gli industriali: così imparano! 🙂

 

Radda in Chianti Uber Alles

Eh sì, con soddisfazione noto che i vini di Radda in Chianti, con i loro produttori, stanno ai vertici delle classifiche dei vini migliori.

La guida Espresso ha dato eccellenze al Baron’Ugo di Monteraponi, alle Pergole Torte di Montevertine e l’Acciaiolo del Castello d’Albola. Modestamente sò che sono stato citato nella guida Slow Food col mio Rosso di Caparsa. E ancora mancano i tre bicchieri della guida del Gambero Rosso e Vini buoni d’Italia del Touring Club…

Dunque Radda al centro della vitivinicoltura Italiana: E’ una grande soddisfazione per questo piccolo territorio interamente al centro del Chianti Classico, dove da qualche tempo i vini sono considerati tra i migliori del mondo… o per lo meno ci si prova! :))

Un grazie di cuore a tutti i produttori (no alla concorrenza! Uniti si vince!)  e a tutti gli appassionati di vino di Radda.