I Pomodori e il Cosmo

Chi fa l’orto, sa bene come ogni annata è diversa, ogni annata favorisce o sfavorisce uno o un altro ortaggio. Quest’anno a Radda, per unanimità, abbiamo una annata mediocre per il pomodoro.

L’andamento stagionale ha visto una notevole siccità invernale. Per fortuna a Maggio e fino a metà Giugno le precipitazioni sono state nella norma. Successivamente il caldo sopra la media si è fatto sentire e in questi giorni in particolare si raggiungono temperature molto elevate, con una quasi assoluta assenza di precipitazioni.

Non si sà perchè ma il pomodoro ha ritardato molto l’inizio della maturazione dei frutti sia per chi aveva piantato all’inizio della primavera, sia per chi aveva piantato nella tarda primavera. La quantità è decisamente ridotta nonostante l’irrigazione e il gusto non è delle migliori annate. Si dice che quando c’è scarsità di produzione la qualità è più alta, questa volta la cosa non si è avverata per il pomodoro.

Gli esseri viventi reagiscono a molti fattori, climatici e ambientali, ma a volte ci sono delle influenze difficili da decifrare. Viene da pensare come l’universo, le stelle, i pianeti, la materia visibile e invisibile, insomma il cosmo influenzi più di quanto si possa immaginare.

Tra i giovani, un evento a Caparsa

Il 25 Maggio inizia un evento, inserito in occasione della manifestazione “Chianti Classico è” qui a Caparsa che spero sia gradito poichè può essere un’occasione per abbinare momenti vinosi con l’arte, un arte contemporanea giovane, realizzata da giovani e con molti giovani (vedi su Facebook).

Questo è quanto ha scritto in proposito l’organizzzatore, Federico Cianferoni, che poi è uno dei miei figlioli Laughing:

Lo scopo della mostra che presenteremo il 25 maggio alle 18 e che andrà avanti fino al 3 giugno è quello di scivolare tra le tematiche del vino e dell’arte, un piccolo percorso sì snoderà tra le sale della cantina e incontrerà le opere di artisti fiorentini.
Nella
prima sala si nasconderanno meravigliosi gatti in ceramica patinata realizzati da Cristina Casini: si confonderanno nell’ambiente, si immedesimeranno nella cantina diventando parte di essa (sarete capaci di trovarli?).
Successivamente si trovarà un sentiero fatto di immagini stampate su carta: fotografie di Alice Pastorelli che poteranno lo spettatore in un mondo fatto di paesaggi e ritratti, per poi passare alle fotografie di Paola Ressa, in bianco e nero, con una tematica più contemporaea, più astratta, per finire poi con due foto di Michele Leccese, stampate su alluminio, l’inizio di una serie chiamata Underground, con un carattere tendente al surrealista.
La parte finale si tratterà di dipinti.
A partire dal lavoro popart di Martina dell’Unto che culmina nella collaborazione con Annalisa Foglia e la realizzazione della MonnezzaLisa.
A seguire le grandi tavole di vernice smaltata di Leonardo Borri a tematica quasi futurista-surrealista con tratti di caricaturismo (nella serie “I Vecchi”). E infine le tele a stampa bianco/nera di Bernardo Criscuoli a ispirazione fumettistica.

Le opere sono inserite nel contesto della Cantina, diventando complementari a botti in legno, cemento e acciaio e oltre a poter acquistare i vini della nostra azienda è possibile comprare le opere d’arte.

Vi aspettiamo all’inaugurazione, e nei dieci giorni successivi, per venire a curiosare in cantina!

Il Comune di Radda in Chianti contro l’ambiente

Il Comune di Radda in Chianti impedisce l’installazione dei pannelli fotovoltaici per la produzione di energia pulita.

In prima persona sto sperimentando questa dura realtà. Dopo molte esitazioni per motivi finanziari, avevo deciso di installare un piccolo impianto di 6 KW (circa 35 metri quadri di pannelli), sul tetto della cantina e della diraspatrice per contribuire alla diminuzione dell’emissione di Co2. Il Comune di Radda me lo impedisce. Motivo: Caparsa non rientra in una “categoria di appartenenza” che consente l’installazione (?). La normativa nazionale prevede una semplice dichiarazione di inizio lavori (sopra 5 KW la PASS, sotto la SCIA), il Comune di Radda non la recepisce. Tra l’altro il vicino Comune di Castellina in Chianti, richiedendo l’autorizzazione paesaggistica rilasciata dalla Provincia, ha sempre autorizzato l’installazione degli impianti.

Perchè Radda si rifiuta di favorire la produzione di energia pulita? Perchè Radda antepone l’estetica alla protezione ambientale? Non sarà che mi si impedisce di realizzare l’impianto per meri, subdoli motivi burocratici?

Questo è un mistero, che davvero mi rende nervoso.

Enoteche che chiudono

Oggi ero a Radda, ed ho saputo che una enoteca, aperta agli inizi degli anni 2000 chiuderà. In una grande città come Londra, Roma, la cosa può passare inosservata, molti chiudono, altri aprono. Ma in una piccola frazione le cose non funzionano come in una grande città. Secondo me è il segno di un cambiamento sostanziale del modo di vendere, sopratutto il vino.

La Grande Distribuzione, con  suoi prezzi al ribasso e una politica aggressiva nei confronti dei conferenti, ha ormai definitivamente distrutto una grande fetta di commerci al minuto, giusto o sbagliato che sia. Il commerciante al minuto è allora giunto ad un bivio: deve giustificare il prezzo più alto. Questo lo si può fare vendendo prodotti che sono al di furori della GDO, e fornendo una assistenza specialistica professionale che conferisce un valore aggiunto, importante e decisiva. La fidelizzazione, la sincerità, l’affidabilità, la comunicazione, le iniziative, gli eventi, la conoscenza delle lingue, sono le qualità che fanno la differenza tra GDO e commercio “piccolo”.

Chi ha creduto d vendere i vini sotto l’influenza dell’onda positiva, senza quelle necessarie qualità di cui accennavo, non resiste all’urto della realtà. La realtà è quella vera, la virtualità, la banalità, è morta.

E’ finito il periodo turistico, ma domenica una bella degustazione al Poggio la Croce

Con un certo anticipo, il periodo del turismo 2011 si è praticamente concluso. Conducendo la vendita diretta presso il Paese di Radda in Chianti, ho un significativo termometro del’andamento del mercato e del turismo. Stiamo assistendo negli ultimi dieci giorni a un tracollo, a un rapido esaurimento del turismo, preziosa risorsa qui in Chianti. Ormai l’annata si conclude, con una seconda parte dell’anno in decisa diminuzione. Sarà colpa del governo, sarà colpa dei mass media che continuamente influenzano negativamente le speranze, le gioie, l’ottimismo e le aspettative con tutte le notizie negative possibili (ma perchè le notizie positive non fanno audience?), ma un certo malumore nell’aria si respira, una rassegnazione, una scoglionatura che, anche a livello turistico, si fa sentire, decisamente.

Comunque, segnalo qui un simpatico evento: “Festa dei vini del Poggio”, presso il Parco Archeologico del Poggio alla Croce, dagli Etruschi di 2300 anni fa, alla mezzadria, al paesaggio moderno, “storie” della tradizione vinicole del Chianti Senese. Domenica 16 Ottobre ore 11- 18, una giornata per scoprire la più antica produzione di vino nel Chianti attraverso la visita dei resti del villaggio etrusco di altura di 2300 anni fa. Ma anche un occasione speciale per conoscere il vino del Chianti di oggi, attraverso le proposte delle aziende limitrofe al Poggio alla Croce. Vai al sito www.poggiolacroce.it e clicca su eventi 16 ottobre 2011.

Aziende partecipanti: CAPARSA, VAL DELLE CORTI, MONTERINALDI, COLLE BERETO, MANDORLO, PETRAIA, BONATTE, MURICCIAGLIA, MONTERAPONI, CASTELLO D’ALBOLA, PRUNETO.

La mia Vigna di 46 anni

Oggi è iniziato il lavoro di selezione massale del Sangiovese (e dellla Malvasia Bianca e del Trebbiano) nella mia vigna di 46 anni. Questa vigna era già impiantata quando mio padre acquistò Caparsa (1965) e fu innestata da innestini professionisti di quell’epoca, uno dei quali mi ricordo il nonno di Riccardo Porciatti, attuale conduttore di Casa Porciatti, alimentari di prodotti tipici a Radda in Chianti. In quell’epoca era uso piantare il piede resistente alla fillossera, da portainnesti americani per lo più provenienti dal Sud Italia (come la Sicilia), e poi innestare con cloni selezionati  quà e là tra le viti delle colline limitrofe di Radda in Chianti, tra i vari contadini che coltivavano la vite.

Tra l’altro aggiungerei che questi cloni sicuramente risentono dell’influenza del periodo etrusco, testimoniato dall’area archeologica di un insediamento etrusco ellenistico del Monte alla Croce, poche centinaia di metri da Caparsa. La produzione di vino nel villaggio è testimoniata in maniera significativa dal rinvenimento di acini d’uva combusti esposti al Museo Archeologico del Chianti Senese, e delle tracce di un torchio vinario.

La procedura della selezione, iniziata oggi, mi porterà tra una decina d’anni alla produzione di vino di Sangiovese antico in circa un ettaro e mezzo di nuovo vigneto. I passaggi saranno i seguenti: oggi prima selezione delle migliori viti, tra una ventina di giorni ulteriore selezione per eliminare quelle viti che potrebbero avere accumulo di virosi o malattie in genere, verificando il viraggio della pigmentazione delle foglie. Successivamente si procederà all’innesto su portainnesti idonei e, tra alcuni anni, all’impianto di un primo filare. Dopo qualche anno verificheremo le migliori qualità di quel singolo filare e finalmente potremo piantare la vigna. Tempi necessari: tra gli otto e i dieci anni. Tanto? no, in agricoltura i tempi sono questi.

Quindi la mia vigna, ancora in produzione, da me rinfittita una quindicina di anni fa, conserva ancora una storicità secolare che proviene dai luoghi circostanti. E’ l’unico esempio rimasto tra le colline di Volpaia, S. Maria Novella, Albola, Radda e Monteraponi in quanto tutte le vigne intorno sono state reimpiantate con vitigni selezionati recentemente da luoghi diversi e lontani. Nella vigna insieme al Sangiovese c’è anche il Trebbiano e la Malvasia Bianca Lunga del Chianti Classico, vitigni una volta usati tradizionalmente per fare il vino Chianti Classico. Oggi le viti a bacca bianca sono indirizzate alla produzione di Vin Santo Doc del Chianti Classico o a Igt Bianco Toscano, in quanto è vietato usare le uve bianche nel vino Chianti Classico, ma quest’anno produrrò il vero e antico Chianti Classico con le uve bianche e il Sangiovese, che non potrò dunque denominare come Chianti Classico, ma come Igt Toscano, alla faccia di chi vuol produrre Chianti Classico con i vitigni bordolesi. Una rivoluzione, se comunicata bene.

Storia della Vendita Diretta a Radda in Chianti

Uno dei “segreti” per cui sono riuscito a percorrere oltre trent’anni di attività vitivinicola è stata l’intuizione di aprire un punto vendita nel mio paese di Radda in Chianti. Questo mi ha permesso in qualche modo di essere svincolato da logiche di mercato a volte spietate.

Ho iniziato, insieme ad altri 9 piccoli produttori riuniti in una cooperativa con: Val Delle Corti (Giorgio Bianchi, presidente, all’epoca Sindaco del Comune di Radda), Poggerino (la principessa, che allora si occupava dell’azienda), Vignavecchia (con il Dott. Beccari Edoardo), Pruneto (sempre con il mitico Riccardo Lanza che per lunghi anni è anche stato presidente, succedendo a Giorgio Bianchi) Crognole, Le Petrene, Capaccia, Podere Terreno e Vergelli, nel 1985. Ci si alternava alla vendita e fu una delle primissime vendite del vino Chianti Classico in tutta la zona del Chianti Classico. In quegli anni, tutti erano entusiasti e le riunioni per decidere ogni azione si succedevano. Nel corso degli anni, l’amministrazione elefantiaca della cooperativa risultò troppo onerosa da far gestire da un commercialista, per cui passò a mio fratello Simone, che la mantenne per altri due anni. Alla fine la cooperativa chiuse, molte aziende si allontanarono per iniziare percorsi individuali, e così rimanemmo per due anni solo due aziende: Caparsa e Crognole. Dal ’94 in poi Caparsa è rimasta sola a condurre il punto vendita.

Anni d’oro tra il ’98 e il 2001, poi un calo continuo anche per la nascita di numerose rivendite di vino a Radda, fino al numero attuale: oltre 17 punti vendita di vino!

Nonostante questo, il contatto diretto con le persone è stato sempre la costante delle mie vendite, e anche oggi posso dire di conoscere oltre l’80% dei miei clienti.

Da quest’anno la vendita diretta è gestita da mio figlio Federico, alternandosi nei turni con una signora Raddese: Lina; verace, schietta e diretta come la maggior parte dei Raddesi.

Ogni giorno in Via Roma 17, dalle 10:30 alle 13:15 e dalle 14:30 alle 19:15 si può degustare tutti i vini e le annate disponibili e naturalmente, se piacciono, anche acquistare…

Luglio 2011 fresco e piovoso

Quest’anno Luglio ricorda e assomiglia a Maggio: pioggia, fresco, grandi escursione termiche e non quel mese di grande calura insopportabile come comunemente è.

Dunque anche quest’anno il tempo ci riserva un andamento del tutto particolare. Dopo un inizio a “tutta birra” con la calura primaverile, il mese di Luglio ci sta riservando una frenata nello sviluppo fenologico della vite e dei suoi grappoli, e la campagna, qui nel Chianti Classico e anche in tutta la Toscana, è verde come non si ricorda da tempi lontani. Probabilmente questo determinerà profumi veramente particolari; occorre ricordare anche che per il Sangiovese il mese fondamentale per la qualità è Settembre e naturalmente Ottobre, mese della vendemmia.

A Caparsa, dopo la grande paura della grandine di Maggio le viti hanno reagito con una personalità e una decisione incredibile, che mi fa pensare a una grande annata: le difficoltà della vita, nelle viti come negli umani, porta a una reazione spesso positiva e forgiante!

 

Seminario di Cernilli a Castellina in Chianti: il mio parere

Bisogna che dica due parole sul seminario di Cernilli che si è svolto, all’interno della manifestazione “Chianti Classico é” e della festa di Pentecoste a Castellina in Chianti il 12 Giugno. Ho potuto tra l’altro fare un confronto con il seminario svolto dal giornalista Gioacchino Bonsignore in collaborazione con Enoclub di Siena a Radda la settimana precedente. Entrambi si sono basati sulle differenze dei territori nell’esprerssione dei vini, nel primo caso Castellina alta e bassa, nel secondo caso con una comparazione tra i vini di altura di Radda e Lamole.

Nel caso di Radda c’è stata una partecipazione attiva dei produttori-vignaioli di quei territori con i loro interventi, che hanno raccontato storie e aneddoti che hanno vivacizzato notevolmente l’evento, sapientemente condotta in stile televisivo (anche il seminario condotto da Carlo Macchi il giorno precedente si è svolto in questi termini). Nel caso del seminario del “Guru” Cernilli c’è stata solo una descrizione didascalica e descrittiva dei vini selezionati, andando a cercare  differenze strettamente degustative. Cernilli il fattore umano nei vini non è riuscito proprio a coglierlo nella sua interezza, tutto intento a “celebrare” una indubbia capacità degustativa in funzione esaltativa delle differenze del tema. E’ vero che mediamemte nel territorio di Castellina in Chianti le aziende vinicole sono grandi, che ci sono aziende che producono, assemblano e commercializzano centinaia di migliaia se non milioni di bottiglie, ma affermare che il tecnicismo enologico, secondo me presente in alcuni vini (non faccio qui i nomi), che produce vini vellutati, speziati e morbidi fa parte di un tutt’uno con la naturalezza dei fenomeni naturali, mi sembra azzardato.

Alla mia domanda se vedeva di buon occhio la proposta della possibilità dell’introduzione delle menzioni comunali sulle etichette del vino Chianti Classico ha risposto affermativamente, e questo gli va dato atto. Ma la risposta che mi ha dato sul tecnicismo, cercando inoltre di esaltare il fatto che le “tecniche spinte” sono applicate solo da aziende straniere che commercializzano migliaia di milioni di bottiglie e addirittura quotate in borsa, mentre chi produce “solo” qualche centinaia di migliaia di bottiglie è pur sempre espressione del territorio, non mi ha convinto del tutto.

Lo stato dell’arte

 

In attesa di Radda nel Bicchiere il prossimo 4 e 5 Giugno 2011, gli sforzi si rivolgono al vigneto. Una primavera soleggiata e calda, qui a Radda, sta favorendo l’allegagione precoce dei grappolini: la fiortitura è già cominciata e curiosamente sta avvenendo in contemporanea con gli oliveti. Siamo quindi in costante precocità, e questo è un auspicio per la vendemmia. Devo dire che sicuramente, secondo il mio istinto, l’annata sarà particolarmente calda, forse come la 2003 e il 2007. le previsioni si basano sul fatto che ormai le temperature sono costantemente alte, per cui è difficile che si ribalti la situazione. L’anno scorso di questo periodo l’annata era umida e piovosa, con temperature fresche, e continuò così fino alla fine; quest’anno accadrà il contrario. Cool Parola di Paolo.