La stabilizzazione tartarica è il processo per cui i vini producono precipitazioni (tartrati) per cui dopo l’imbottigliamento non seguirà una precipitazione in bottiglia. Per ottenere la stabilità in via naturale (senza refrigerazioni artificiali oppure senza trattamenti con sostanza chimiche) il freddo dell’inverno è l’antico rimedio. I cambiamenti cimatici però, con temperature molto più miti di un passato anche recente, provocano un aumento delle temperature in cantina (anche d’inverno) quando solitamente le rigidi temperature determinavano le precipitazioni tartariche in botte o in vasca. Quindi sempre più spesso nei vini più artigianali si possono riscontrare cristalli sul fondo bottiglia.
Nulla di che, però vorrei sottolineare come questo è un aspetto che fino a ieri era spesso superato naturalmente, oggi è difficile superare in modo naturale. Si può ovviare con l’uso di frigoriferi, oppure in sostanze capaci di inibire le precipitazioni (alcune ammesse altre non ammesse nel bio-) ma il fatto rimane: negli ultimi anni è sempre più difficile raggiungere la stabilità tartarica in modo naturale. Questo è una delle tante conseguenze dei cambiamenti climatici che qualsiasi vignaiolo deve affrontare oppure comunicare. Per cui: se a fine bottiglia trovate dei sedimenti non spaventatevi, si possono eliminare con il travaso (decanter) oppure con un’accorta gestione della bottiglia.