Mannaggia a me, non riesco a separarmi!

Non riesco a separarmi dal vino che produco. Faccio di tutto per conservarlo, evidentemente inconsciamente. Mi dispiace staccarmene: vedere quel liquido che mi abbandona, magari in pochi minuti, dove ho riposto tutte le mie energie, il lavoro, le passioni, le incazzature e le gioie, l’ho visto nascere e crescere, l’ho curato, odiato, amato e vezzeggiato. Non sarà mica una malattia? Magarai una sindrome rara?

Un figlio mi rimprovera, l’altro mi guarda storto e tentenna la testa (come dire: così non và proprio, babbo!), mia moglie dice che sono strullo.

Ma oggi giorno ci sono sindromi davvero rare come quelle di Angelman, di Williams, di Rett, Prader-Willi, di Turner e altre. Secondo me la mia è la sindrome da produttore di vino, ancora da scoprire, ne sono certo.

La Casa del Chianti Classico: male su Trip Advisor

Mi sono imbattuto sulle recensioni della community di Trip Advisor sul Convento di S. Maria Novella, sede della Casa del Chianti Classico, dove alcuni commenti sono a dir poco catastrofici.

Un ambiente stupendo ma che ancora non riesce a decollare evidentemente per mancanza di un preciso spirito imprenditoriale ed entusiamo oltre che per mancanza di indicazioni chiare, come risulta chiaramete dalle recensioni. E’ infatti un po tutto approssimato. Quale la causa? Forse la burocrazia? Forse l’incapacità? Forse il solito carrozzone?

E’ il Consorzio Chianti Classico che si sobbarca di mantenere la struttura, evidentemente in gran passivo, dato che viene utilizzato anche scarsamente. Siamo dunque noi Soci che ce ne sobbarchiamo il mantenimento. E noi si paga.

Da una breve ricerca sembrerebbe che la struttura sarà rilanciata quest’anno sotto il nome di Gallo Nero Expo 2015 da MIlano a Radda, ma contemporaneamente la pagina Facebook è ferma al 1 Dicembre 2014. Non sarà mica un’altro flop, dove all’eventuale arrivo di finanziamenti pubblici il funzionamento della struttura sarà affidata a Godot?

A queste domande non posso certo rispondere io, ma posso solo sollecitare risposte tramite questo spazio…

Voti

I voti si sprecano. Chi usa i centesimi, chi i ventesimi, chi i bicchieri, chi le corone, chi le bottiglie, chi le viti, chi le stelle e così via.

Quando ero studente i voti erano l’essenza del rendimento scolastico, salvo poi scoprire che a volte nella vita chi riceveva voti alti si è rivelato una frana nel lavoro reale e viceversa.

Il voto sintetizza un momento nel tempo, una interpretazione semplificativa che può essere smentita successivamente.

Quando leggo i voti ai vini miei e dei miei amici vignaioli, mi viene da sorridere pensando come non si riesce a far senza.