Buon Anno

Quest’anno non ho fatto auguri. Via Facebook, per esempio, ne ho ricevuti molti ma generalmente non ho risposto. Da un punto di vista gli auguri mi sembrano spesso una forzatura, un obbligo, una convenzione. Come sarebbe bello dare e ricevere auguri lontano dalle date stabilite. Come in Alice nel Paese delle Meraviglie dove si celebra il noncompleanno 364 giorni l’anno…

Attraverso questo spazio però gli auguri li faccio, auguri a tutti per affrontare quel che ci attende con serenità, nella speranza di vedere a giro più sorrisi, compreso io che mi sorprendo sempre più con una faccia non troppo serena.

La Tana degli Orsi, ristorante

 Solitamente non faccio recensioni ai ristoranti, ma questa volta faccio un’eccezione. Infatti mi è capitato di trascorrere una serata, il 20 di Dicembre, alla Tana degli Orsi, insieme a Roberto Bianchi (Val delle Corti) e Michele Braganti (Monteraponi) a cercar di spiegare il territorio di Radda e i nostri vini: quarantatre avventori hanno goduto dei nostri vini…(spero!). Ho potuto constatare come i più grandi vignaioli italiani e esteri siano passati da qui… e questo mi ha onorato tanto.

Nel cuore del Casentno, a Pratovecchio operano quindi Caterina e Simone, con la passione e il cuore dei grandi. Per arrivarci, la strada è sicuramente impervia, ma una volta giunti, si dimentica presto le quasi due ore che ci vogliono da Firenze o da Radda. L’unico problema è che si mangiae e si BEVE talmente bene che il ritorno è un piccolo problema. Occorre organizzarsi, chi guida non beve, oppure si può pernottare con facilità a modici prezzi.

Un commento tratto da TripAdisor che sposo pienamente: La Tana degli Orsi, un indirizzo sicuro se si vuole mangiare e bere bene. Simone in cucina propone piatti del territorio che utilizzano le prelibatezze locali, il più possibile a km 0, rivisitandole in maniera originale. Caterina in sala unisce la cortesia alla competenze nell’abbinamento della notevole carta dei vini…

 

 

Quante chiacchiere!

Insomma, a leggere quà e là, le chiacchiere sul vino e il mondo che lo circonda non finiscono mai. In effetti il vino ha questo potere: far chiacchierare tutti, con disinvoltura, a volte con cognizione, a volte con presunzione, a volte prendendo sfondoni come Franco Ricci. Poi si aggiunge il Web, che amplifica enormemente tutto, la parte “bassa” della piramide ha una voce in capitolo (finalmente!), la parte alta della piramide si impermalosisce… e giù ancora chiacchiere…

A volte mi chiedo a chi può essere utile tutto questo chicchierare, questo rumoreggiare, questo fiume di parole, e semplicemente mi rispondo: basta spegnere la tv, il computer, il telefono, lo smartphone, il tablet e il silenzio arriva come d’incanto. E’ possibile scegliere, ascoltare e interloquire con chi interessa. Magari solo leggendo in silenzio qualche bel libro, con un buon bicchiere di vino.

Azienda famosa vendesi in Chianti

Ieri mi è giunta voce che una famosissima azienda del Chianti Classico è in vendita. Se sia vero o no non posso saperlo, ma quando girano questi “segreti” un fondo di verità c’è. La tentazione di lasciare tutto, cercare di raggranellare qualcosa per poter uscire da una perversione quotidiana dettata dalle banche e dalla finanza è forte. Una situazione depressiva causata non tanto dall’economia reale, ma da una filosofia della vita e della società che non si basa più sui sentimenti e i rapporti umani, piuttosto si basa solo su calcoli economici, spead, bot, cct, denaro contante, assegni, libretti di risparmo, BCE, pensione, sta provocando una depressione tale che gli uomini “normali” non riescono più a tollerare (Vedi la recente notizia dei suicidi dei piccoli imprenditori del Veneto.).

Le Necessità, una riflessione

Come ogni vigniolo sà, le migliori uve si raccolgono dalle viti che hanno necessità di reagire contro le avversità, se vogliono sopravvivere. E le viti son toste! Terreni aridi, condizioni meteo spesso estreme, bastonate per grandine o attacchi fungini, ecc. fanno reagire positivamente la viva vite.

Spesso confronto con gli esseri umani quanto ho detto: quando l’uomo è in condizioni troppo agiate e il benessere è troppo, perde stimoli, si abbandona, si lascia andare all’ozio; quando invece le difficoltà sono tante, quando la necessità di lottare con le unghie e con i denti per rimaner vivo è di vitale importanza, ecco che la vita offre quello stimolo, quell’energia adatta a sopravvivere meglio, ci si dà daffare, si apprezza e si riesce a essere anche felici in qualche momento.

La situazione Italiana attuale si può sintetizzare così?

Enoteche che chiudono

Oggi ero a Radda, ed ho saputo che una enoteca, aperta agli inizi degli anni 2000 chiuderà. In una grande città come Londra, Roma, la cosa può passare inosservata, molti chiudono, altri aprono. Ma in una piccola frazione le cose non funzionano come in una grande città. Secondo me è il segno di un cambiamento sostanziale del modo di vendere, sopratutto il vino.

La Grande Distribuzione, con  suoi prezzi al ribasso e una politica aggressiva nei confronti dei conferenti, ha ormai definitivamente distrutto una grande fetta di commerci al minuto, giusto o sbagliato che sia. Il commerciante al minuto è allora giunto ad un bivio: deve giustificare il prezzo più alto. Questo lo si può fare vendendo prodotti che sono al di furori della GDO, e fornendo una assistenza specialistica professionale che conferisce un valore aggiunto, importante e decisiva. La fidelizzazione, la sincerità, l’affidabilità, la comunicazione, le iniziative, gli eventi, la conoscenza delle lingue, sono le qualità che fanno la differenza tra GDO e commercio “piccolo”.

Chi ha creduto d vendere i vini sotto l’influenza dell’onda positiva, senza quelle necessarie qualità di cui accennavo, non resiste all’urto della realtà. La realtà è quella vera, la virtualità, la banalità, è morta.