Burocrazia: ora occorre “manifestare l’intenzione”

Continua la mia battaglia contro la buorcrazia. Qui segnalo l’ultimo obbligo burocratico da ottemperare entro il 31 Gennaio 2011.

Sulla base delle indicazioni previste dal provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate prot. N. 2010/188376 del 29-12-2010 è fatto obbligo ai contribuenti di MANIFESTARE L’INTENZIONE di voler porre in essere operazioni intracomunitarie. Questa intenzione occorre inviarla alla Agenzia delle Entrate.

Mi domando che cosa se ne fanno di tutte le dichiarazioni di coloro che “pensano” di esportare o acquistare qualcosa nella UE. Forse manca la carta igenica e pensano di risolvere in questo modo il problema?

 

Il vino è mobile

   Il vino è come una “piuma al vento”. La similitudine con la celebre canzone del Rigoletto di Giuseppe Verdi mi è sopraggiunta leggendo il post di Rizzari e Gentili.

Infatti, a parte i vini da battaglia, a parte i vini “fotografati” cioè prodotti per  resistere alle tempeste e ai maremoti, i vini buoni, i vini fini, risentono incredibilmente di ciò che gli succede intorno. Provo ad elencare:

il tipo di bicchiere, la lavastoviglie, il cencio per asciugare i bicchieri, il tempo se nuovoloso, sereno, alta o bassa pressione, la pioggia o la bassa umidità relativa, e poi la storia della bottiglia se tenuta in cantina, sullo scaffale, sotto un riflettore, il trasporto o il tappo di sughero che spesso influenza senza saper di tappo, e poi l’umore di chi usufruisce del nettare, se in cazzato, se felice, se sereno, in compagnia, l’età, con quale pietanza si abbina. E poi il tempo dopo la stappatura, dieci minuti, sessanta minuti a volte ventiquattro ore…

Insomma, il vino buono è mobile come può essere una donna e per questo, è bello e attraente!

Festa del Blog del Vino

 Non è solo una festa di un Blog. E’ la festa di tutti i blog degli appassionati di Vino. Percorsi di Vino, di Andrea Petrini, festeggia tre anni di costante e quotidiana passione, in quel di Roma il 30 Gennaio 2010. Tutti possono partecipare alla festa presso L’Incannucciata di Dino De Bellis (via della Giustiniana 5, Roma) il 30 Gennaio 2010. Per i particolari e le prenotazioni andate QUI.

Solo pochissimi anni fa i blog non avevano grande impatto sull’opinione pubblica. Oggi i tempi sono cambiati, ognuno di noi in prima persona può giudicare e commentare, creando dibattiti pubblici (democratici) in cui finalmente la trasparenza e la velocità sono le novità evidenti dell’era internet. Sopratutto i giovani possono usufruire di questa tecnologia molto più facilmente dei “vecchi”, anche se questi ultimi non certo favoriscono questo canale: in Italia ricordo i  problemi delle basse velocità di navigazione, dei prezzi alti, di moltissime località non raggiunte dall’ADSL, il controllo burocratico degli accessi (solo da pochi giorni il Wi-Fi è libero…) come a dire “Il potere siamo noi e Voi siete solo “popolo” che deve rimanere ignorante…”

Quindi la Festa di Andrea Petrini è anche un simbolo di un mondo che sta cambiando, alla faccia di chi non ci crede. Naturalmente sarò presente.

 

 

L’effetto psicotropo del vino

Affrontai l’argomento nel 2008 nel post dal titolo “Coca e Droga”. Affermavo che c’è una grande differrenza tra il vino e le droghe: la cultura. Inoltre il vino è l’unica “droga” che coniuga energia con sostanze essenziali per la vita (aminoacidi, vitamine, polifenoli, sostanze anti-ossidanti, ecc.) e… felicità. Se la droga “vino” è ben prodotta poi, può favorire la comunicazione e la socialità tant’è vero che fiolosofi greci e romani ne facevano largamente uso. Mentre le altre droghe hanno fondamentalmente una funzione annebbiante, il vino può avere effetti sbrinanti benefici.

Vorrei qui di nuovo riportare quello che Cristiano Castagno scrisse in risposta al mio post (con qualche piccola correzione per migliorare la leggibilità):

L’effetto psicotropo del vino è qualcosa che si ha pudore a parlarne. Sono convinto che vini diversi hanno effetti diversi. Troppi vini, celebrati per la presunta superiorità organolettica poi alla prova del bicchiere sono deludenti: dopo un paio di bicchieri viene sonno e magari qualche postumo negativo, zona fegato. Vini davvero superiori invece anche dopo aver vuotato la bottiglia, mangiando comunque qualcosa, in compagnia specialmente, aprono la mente e rispettano anche il metabolismo ma questi sono aspetti normalmente del tutto ignorati dalla critica enogastronomia ma assolutamente fondamentali! Credo che bisognerebbe rivoluzionare il modo di valutazione dei vini e diffidare di persone che hanno la presunzione di valutare, spesso con giudizi definitivi, decine e decine di vini in batteria e che in fondo rispecchiano il bisogno di consumismo della nostra società. Probabilmente qualche droga tipo coca (foglie non polvere), cannabis (come kif o charas, non certo come la “skunk”) e altre in altre culture, a noi precluse, possono rappresentare quello che per noi è il vino, frutto genuino della cultura e sacramento dionisiaco di piacere e non solo assunzione di alcol come oggi si sta cercando di inculcare nell’immaginario collettivo.

 

Un vignaiolo in vacanza

Sono stato in vacanza a Roma e dintorni, due giorni. Breve, ma meritato riposo se non che…

Se non che, mi incazzo per l’incuria generale di questo nostro Paese, dove le opere d’arte e le testimonianze storiche sono tristemente abbandonate a se stesse. Gli italiani hanno troppa arte ereditata dal passato, troppa antica cultura e la disprezzano sommegendola di spazzatura. Un esempio? Sono stato ad Anzio, conosciuta per lo sbarco degli alleati, ma anche per la Casa di Nerone che si affaccia su una bellissima (?) spiaggia e mare… peccato la spazzatura… ed io che mi arrabbio se nelle mie vigne si buttano i mozziconi di sigaretta! Meglio non arrabbiarsi, và.

2011: l’anno del Lupo a Radda in Chianti

E’ arrivato. Finalmente. Numerosissime segnalazioni, è stato visto anche da mio figlio, bianco, con pezzi di capriolo o cinghiale lungo la strada di Lucarelli.

Il Lupo. Il Lupo ci ricorda sempre il terrore dell’infanzia, Cappuccetto rosso, il lupo cattivo. Voglio ricordare qui la poesia di Trilussa a lui e a noi genere umano dedicata, fantastica,

“L’omo e er Lupo”: Un omo disse a un lupo: – Se nun eri tanto cattivo e tanto prepotente, te guadagnavi er pane onestamente e io t’avrei protetto volentieri…. Mejo la libertà che un pò de pane. – rispose er Lupo subbito – Der resto, er giorno ch’ero bono e ch’ero onesto finivi pe’ trattamme come un cane.”

Speriamo che il Lupo sia più saggio dei cacciatori, degli enti locali, delle ATC, delle Provincie, delle Regioni, dello Stato, che non sono riusciti a controllare in nessun modo il numero abnorme dei caprioli, dei daini, dei cervi, dei cinghiali, che noi agricoltori subiamo insieme alle  incazzature e alle spese per difendersi dal loro incontrollato numero.