Radda nel Bicchiere e zonazione

Come ogni anno, arriva l’evento nel Paese del Chianti Classico tra i più affascinanti. Radda in Chianti infatti con il suo territorio riconoscibile, unico, selvaggio, ma sopratutto grazie ai tanti piccoli produttori che si contraddistinguono per l’impegno e l’originalità del proprio vino è diventata icona del Chianti Classico e del Sangiovese.

A testimonianza del fatto che Radda in Chianti ha nel territorio il punto di forza, (ricordo l’utile cartina di Enogea di Masnaghetti dove già si intravede una zonazione delle vigne di questo territorio), quest’anno saranno presenti alcune aziende della Borgogna che già questa operazione l’hanno fatta da sempre. La Borgogna, dove i singoli filari sono coltivati maniacalmente, dove il valore fondiario di piccolissimi appezzamenti sono tra i più alti del mondo, dove i vini prodotti sono tra i più prestigiosi del Mondo; devo quindi ammettere di essere particolarmente contento che anche il mio vino Doccio a Matteo Riserva 2004 sia stato scelto per un confronto con i vini della Borgogna in una degustazione da Raoul Salama (La Revue du Vin de France). Probabilmente il territorio di Radda sarà l’apripista per una zonazione che il Consorzio Chianti Classico dovrà prima o poi cominciare.

Il programma è qui, dal 2 e 3 Giugno 2012. W Il Sangiovese, W Radda!

 

Il Verde e il Bio

Il verde è il colore dominante nelle vigne coltivate a biologico. Girando, vedo qualcuno che ha diserbato le vigne e poi ha lavorato la terra, forse per nascondere la pratica. Io credo che ognuno deve applicare quello che pensa sia meglio, legittimamente, orgogliosamente, senza timore. E’ meglio la trasparenza che l’inganno. Personalmente non mi piace la pratica del diserbo non perchè il diserbante può essere un veleno, ma sopratutto perchè agisce da semplificatore del sistema vigna. Un ecosistema, la vigna, è composta da milioni di ecosistemi intimamente connessi e la semplificazione dei sistemi con il diserbo non è certo positivo. La complessità è salutare e positiva, la semplificazione impoverisce e aridizza. Tutto questo può essere traslato anche nella società umana, dove la moltitudine delle lingue parlate, delle culture, delle tradizioni arricchiscono il genere umano e sono una risorsa da custodire.

Tra i giovani, un evento a Caparsa

Il 25 Maggio inizia un evento, inserito in occasione della manifestazione “Chianti Classico è” qui a Caparsa che spero sia gradito poichè può essere un’occasione per abbinare momenti vinosi con l’arte, un arte contemporanea giovane, realizzata da giovani e con molti giovani (vedi su Facebook).

Questo è quanto ha scritto in proposito l’organizzzatore, Federico Cianferoni, che poi è uno dei miei figlioli Laughing:

Lo scopo della mostra che presenteremo il 25 maggio alle 18 e che andrà avanti fino al 3 giugno è quello di scivolare tra le tematiche del vino e dell’arte, un piccolo percorso sì snoderà tra le sale della cantina e incontrerà le opere di artisti fiorentini.
Nella
prima sala si nasconderanno meravigliosi gatti in ceramica patinata realizzati da Cristina Casini: si confonderanno nell’ambiente, si immedesimeranno nella cantina diventando parte di essa (sarete capaci di trovarli?).
Successivamente si trovarà un sentiero fatto di immagini stampate su carta: fotografie di Alice Pastorelli che poteranno lo spettatore in un mondo fatto di paesaggi e ritratti, per poi passare alle fotografie di Paola Ressa, in bianco e nero, con una tematica più contemporaea, più astratta, per finire poi con due foto di Michele Leccese, stampate su alluminio, l’inizio di una serie chiamata Underground, con un carattere tendente al surrealista.
La parte finale si tratterà di dipinti.
A partire dal lavoro popart di Martina dell’Unto che culmina nella collaborazione con Annalisa Foglia e la realizzazione della MonnezzaLisa.
A seguire le grandi tavole di vernice smaltata di Leonardo Borri a tematica quasi futurista-surrealista con tratti di caricaturismo (nella serie “I Vecchi”). E infine le tele a stampa bianco/nera di Bernardo Criscuoli a ispirazione fumettistica.

Le opere sono inserite nel contesto della Cantina, diventando complementari a botti in legno, cemento e acciaio e oltre a poter acquistare i vini della nostra azienda è possibile comprare le opere d’arte.

Vi aspettiamo all’inaugurazione, e nei dieci giorni successivi, per venire a curiosare in cantina!

Siamo una banda di alcolizzati?

A volte mi domando se tutti coloro che si occupano di vino, produttori compresi, non siano in realtà una banda di alcolizzati. Con la scusa del buon bere, con la scusa della cultura, con la scusa delle verticali, con la scusa delle comparazioni, con la scusa delle guide, con la scusa di rimediare qualche bottiglia, con la scusa di essere giornalista o blogger, con la scusa del concorso, con la scusa di rimorchiare, con la scusa di essere enologo, con la scusa di essere produttore (e qui mi fermo…),

ogni momento è buono per bere vino.

Non sarà che la verità è molto più semplice di quanto vuol apparire?: il vino piace, garba l’ebbrezza, e ormai senza vino non si riesce più a stare. Io a cinquantaquattro anni pensare di pasteggiare senza vino, pittosto mi suicidio… 🙂 .

Tutto questo vuol dire essere alcoolizzati, punto e basta. Non diamoci più scuse…

Le regole del gioco

 

Le regole mi fanno impazzire. Ho passato gli anni settanta, andavo in lambretta in tre, conducevo la cinquecento in sei, si beveva in compagnia, e tutto era mormale, nessuno ci voleva far profitto. Oggi l’ipocrisia ci circonda, tutto è ben regolato in funzione del guadagno, uscire di testa è consentito, uscire dalle regole non è consentito, tutto regolato in funzione delle regole economiche. Forme, musiche, status symbol, sono al servizio di un modo malsano del buon vivere. I giovani non riescono facilmente a trovare una propria strada, tutte le strade sono invase da messaggi virtuali, non vere. Il controllo di tutto e tutti mi fa paura. È la distruzione della fantasia. Però i semi di una nuova era ci saranno da qualche parte. I semi in natura non aspettano altro che condizioni favorevoli si verifichino per germinare e poi vivere.