Riflessioni sull’informazione sul vino in Italia

vino in bicchiere

1 – A mio parere esiste un problema di ricambio degli operatori
giornalistici, che porti a nuovi attori e nuove idee.

2 – Il proliferare di blog, siti, nonché di “esperti” nei social network, è molto positivo. Aiuta l’informazione sul vino ed anche se qualche volta manca professionalità, vi è una grande capacità di migliorare e reagire in modo virtuoso, superiore e veloce di qualsiasi altra forma giornalistica.

3 – Oggi l’agroalimentare sta conoscendo  un momento di grazia sopra tutto per i programmi televisivi di cucina di recente successo. Questi programmi, generalisti, potrebbero aiutare moltissimo la cultura generale: saper abbinare il cibo col vino sarebbe operazione davvero interessante.

4 – La qualità dell’informazione sul vino nel suo complesso, in Italia, mi
pare buona tutto sommato, perché recentemente l’informazione non è
troppo veicolata come nel passato, anche se in alcuni casi è troppo impegnata ad assecondare i voleri di qualche potere forte, pur di sopravvivere. In sostanza si fanno troppi compromessi.

5 – A mio avviso l’informazione dovrebbe assecondare l’orgoglio
dei 400.000 produttori di vino italiani; invece di considerarli un
handicap per il loro numero elevato, è invece una risorsa che nessun Paese al Mondo possiede. In Australia sono solo poche decine… loro devono studiare le nostre tradizioni e culture sul vino  e seguire noi, non il contrario!. Il fatto di avere luoghi e persone così
differenti dal Nord al Sud Italia, cucine diverse, vini diversi, abbinamenti
diversi, è una ricchezza che va comunicata e saputa comunicare: le riviste patinate belle servono solo all’autoreferenzialità di pochi produttori e per i soliti addetti ai lavori, e non fanno un bene comune.

Tra i giovani, un evento a Caparsa

Il 25 Maggio inizia un evento, inserito in occasione della manifestazione “Chianti Classico è” qui a Caparsa che spero sia gradito poichè può essere un’occasione per abbinare momenti vinosi con l’arte, un arte contemporanea giovane, realizzata da giovani e con molti giovani (vedi su Facebook).

Questo è quanto ha scritto in proposito l’organizzzatore, Federico Cianferoni, che poi è uno dei miei figlioli Laughing:

Lo scopo della mostra che presenteremo il 25 maggio alle 18 e che andrà avanti fino al 3 giugno è quello di scivolare tra le tematiche del vino e dell’arte, un piccolo percorso sì snoderà tra le sale della cantina e incontrerà le opere di artisti fiorentini.
Nella
prima sala si nasconderanno meravigliosi gatti in ceramica patinata realizzati da Cristina Casini: si confonderanno nell’ambiente, si immedesimeranno nella cantina diventando parte di essa (sarete capaci di trovarli?).
Successivamente si trovarà un sentiero fatto di immagini stampate su carta: fotografie di Alice Pastorelli che poteranno lo spettatore in un mondo fatto di paesaggi e ritratti, per poi passare alle fotografie di Paola Ressa, in bianco e nero, con una tematica più contemporaea, più astratta, per finire poi con due foto di Michele Leccese, stampate su alluminio, l’inizio di una serie chiamata Underground, con un carattere tendente al surrealista.
La parte finale si tratterà di dipinti.
A partire dal lavoro popart di Martina dell’Unto che culmina nella collaborazione con Annalisa Foglia e la realizzazione della MonnezzaLisa.
A seguire le grandi tavole di vernice smaltata di Leonardo Borri a tematica quasi futurista-surrealista con tratti di caricaturismo (nella serie “I Vecchi”). E infine le tele a stampa bianco/nera di Bernardo Criscuoli a ispirazione fumettistica.

Le opere sono inserite nel contesto della Cantina, diventando complementari a botti in legno, cemento e acciaio e oltre a poter acquistare i vini della nostra azienda è possibile comprare le opere d’arte.

Vi aspettiamo all’inaugurazione, e nei dieci giorni successivi, per venire a curiosare in cantina!

La Tana degli Orsi, ristorante

 Solitamente non faccio recensioni ai ristoranti, ma questa volta faccio un’eccezione. Infatti mi è capitato di trascorrere una serata, il 20 di Dicembre, alla Tana degli Orsi, insieme a Roberto Bianchi (Val delle Corti) e Michele Braganti (Monteraponi) a cercar di spiegare il territorio di Radda e i nostri vini: quarantatre avventori hanno goduto dei nostri vini…(spero!). Ho potuto constatare come i più grandi vignaioli italiani e esteri siano passati da qui… e questo mi ha onorato tanto.

Nel cuore del Casentno, a Pratovecchio operano quindi Caterina e Simone, con la passione e il cuore dei grandi. Per arrivarci, la strada è sicuramente impervia, ma una volta giunti, si dimentica presto le quasi due ore che ci vogliono da Firenze o da Radda. L’unico problema è che si mangiae e si BEVE talmente bene che il ritorno è un piccolo problema. Occorre organizzarsi, chi guida non beve, oppure si può pernottare con facilità a modici prezzi.

Un commento tratto da TripAdisor che sposo pienamente: La Tana degli Orsi, un indirizzo sicuro se si vuole mangiare e bere bene. Simone in cucina propone piatti del territorio che utilizzano le prelibatezze locali, il più possibile a km 0, rivisitandole in maniera originale. Caterina in sala unisce la cortesia alla competenze nell’abbinamento della notevole carta dei vini…

 

 

INVITO

Da oggi, inizia una settimana di vacanza per le scuole, molte persone si muoveranno per andare in vacanza.

Per gli amanti del vino, della cultura che esprime, del benessere fisico e mentale che può dare un buon bicchiere di vino, invito a recarsi negli angoli più nascosti in Italia, dove si produce questo nettare. Invito a conoscere le persone, i vignaioli e i luoghi del vino. Invito ad assaporare i gusti diversi, ad allenarsi, degustando e visitando, invito a riconoscere le verità del vino e non solo le apparenze. Questa è la nostra cultura, una cultura antica di migliaia di anni, conoscerla significa dare possibilità a tanti piccoli produttori di continuare il proprio lavoro.

Buon viaggio

Chiacchiere di vino

Non si smette mai di parlar di vino. O per una cosa o per un’altra gli argomenti sono sempre tanti. A volte troppi. In Internet c’è una tale varietà di opinioni tra blog, giornali enogastronomici e notizie da perdere il capo. Alla fine, una buona bottiglia di vino a tavola zittisce tutti. Come ad esempio, domenica scorsa a Pisa al Ristorante Il Campano, in compagnia di un americano, ci siamo bevuti una Vernaccia di Sangimignano e due vini di Radda (anche se il Doccio a Matteo l’ho portro io…)

 

Guida ai giornalisti enogastronomici

Dopo il successo dell’iniziativa di Marzo 2009 (vedi qui l’idea e qui le motivazioni ), ogni tanto ricevo richieste della guida. Devo sempre spiegare che era un pò ironia, un pò una vera esigenza.

Possibile che non ci sia nessuno che la possa realizzare? C’è veramente bisogno di una guida del genere. Ormai tutti gli operatori enogastronomici sono nel buglione più completo, tra internet, radio, televisione, riviste, quotidiani, mensili, sono disorientati dalle continue offerte da più o meno sedicenti giornalisti e non riescono a orientarsi! Secondo me si guadagnerebbe anche….