Qualche tempo fà un amico mi chiese chi collaborava dal punto di vista enologico qui a Caparsa. Quando risposi Federico Staderini, mi disse “Ah! L’enologo di Tutti!”.
Una definizione azzeccata, in quanto racchiude l’essenza di un uomo attratto dalla curiosità delle cose e dalla umanità delle persone. Come il maestro Giulio Gambelli, a cui spesso ha chiesto pareri e umilmente si è confrontato, la sua opera si fonda prevalentemente sui rapporti umani. Non chiede quindi compensi per i suoi consigli, il compenso è a discrezione di chi gli chiede un parere a secondo delle possibilità. Fiorentinaccio, cinquantaquatrenne come me, sembra un bottegaio di S. Spirito nella parlata. E’ sempre rimasto nell’ombra e distante dagli atteggiamenti di prime donne di molti enologi. Il suo lavoro lo ha sempre svolto ponendosi in uno stato sempre di confronto con le persone, con gli operai, con i cantinieri, disponibili a dare pareri che spesso hanno origini reali e non certo virtuali. Concretezza.
Non conosco le aziende con cui lavora, non me l’ha mia detto, ma forse si potrebbe riuscire a saperlo…
Un ricordo: quando eravamo ventenni, preparai una pastasciutta qui a Caparsa per alcuni degli studenti, tra cui Federico, dell’Istituto di Coltivazioni arboree dell’Università di Firenze e il Prof Piero Luigi Pisani Barbaccianio che erano venuti a visitare le vigne di mio padre Prof Reginaldo Cianferoni: era aglio, olio e peperoncino, per secondo non c’era nulla.