Felice. Sono ormai oltre 10 anni che Caparsa riceve la chiocciola, riconoscimento per quelle aziende che operano in sintonia col sentire Slow Food: Buono, Pulito e Giusto.
E’ questo il centro di tutto: fare vino cercando il rispetto dell’ambiente, nel modo più naturale possibile e con le giuste retribuzioni dei collaboratori.
Il vino non è solo il liquido dentro la bottiglia, ma rappresenta un mondo e un modo di intendere la vita che può far scuola. E’ senz’altro l’ultima agricoltura non completamente in mano all’agroindustria, è senz’altro un baluardo di tradizioni dei territori che in armonia con la Natura e i cibi significa, anche nell’indotto, una valenza importantissima sopratutto in Italia, così ricca di bellezze e differenze culturali.
Nella mia vita di vignaiolo ho cercato sempre di dare un messaggio alternativo a certe pratiche invasive in vigna e in cantina, anche con vini altalenanti dal punto di vista tecnico ma sempre riconducibili all’essenza delle annate. Queste differenze sono il cuore dell’amatore e devo ammettere che, anche grazie a Slow Wine, mi sento in pace con ciò che ho fatto e per quello che farò, e ringrazio sinceramente le collaborazioni di tante persone che in qualche modo hanno ruotato e tuttora ruotano intorno a Caparsa con i quali, insieme, siamo cresciuti e cresceremo ancora con l’impegno di sempre.
Due parole sul vino premiato: Chianti Classico 2018 Caparsa. Ecco, si sente eccome la presenza di Fernando Pardini come coordinatore della guida per la Regione Toscana che ha sostituito l’ottimo Fabio Pracchia. Fernando ama i vini fini, bevibili anche in quantità, senza “pesi” esterni, senza fronzoli. Una linea seguita, a mio parere, anche in altri vini premiati. Mi domando che fine faranno i fabbricanti di botti di legno…
Infine, uno speciale ringraziamento di cuore a Giancarlo Gariglio e Fabio Giavedoni, i curatori pionieri della guida che con passione ogni anno riescono a realizzare questa pubblicazione, riferimento autorevole tra mille-e-uno guide del settore.