Grazie ad una cena, grazie ad enfasi mediatiche locali che sono andate di là dalle intenzioni, grazie alle rimostranze d’alcuni produttori nei confronti dei partecipanti alla famosa cena da Burde ritenendola inopportuna, Il Presidente e il Direttore del Consorzio Chianti Classico hanno convocato oggi 28 Febbraio i produttori partecipanti. Erano presenti Cristiano Castagno (Ispoli), Paolo Socci (Lamole), Natascia (La Cappella), Michele Braganti (Monteraponi) e Paolo Cianferoni (Caparsa) (altri produttori si sono dissociati dalla questione in quanto non disposti ad esporsi o sembra che non sapevano nulla…).
Da parte nostra qualche errore di comunicazione è stato certamente commesso, ma la cena e gli errori ci hanno dato l’occasione di riflessioni e non solo chicchiere da bar. Tutto questo è sfociato (per il momento) in questo incontro che è stato prezioso per esporre alcuni punti critici dal nostro punto di vista di piccoli produttori (non tutti naturalmente! …anche perchè è difficile definire “piccolo”…).
Punto uno: l’inadeguata comunicazione dalla base, i Soci, verso il CdA e la comunicazione dal CdA verso i Soci (ricordo che il Consorzio conta oltre tre 600 soci di cui 350 imbottigliatori). Questo è un aspetto fondamentale, in quanto nei tempi d’internet, la comunicazione veloce e partecipativa e la trasparenza sono condizioni essenziali per avere una larga fiducia degli associati. La proposta è quella di organizzare un Forum (Bacheca telematica) dove soci, consiglieri ma anche tutto il mondo d’appassionati possono esprimere le proprie opinioni su tutti i fronti “caldi” dando così la possibilità di dar voce anche a coloro che per motivi di tempo o per scarsa opinione del peso delle proprie idee non partecipano alle assemblee o alle periodiche riunioni sociali.
Sarebbe il primo Consorzio di vino in Italia a dotarsi di un Forum in rete!
Punto secondo: una differenziazione dei costi per gli eventi organizzati dal Consorzio secondo due o tre fasce di produzione dell’imbottigliato, permetterebbe una razionalizzazione delle partecipazioni a tali eventi. Ora, un vignaiolo che per esempio produce 10/30.000 bottiglie l’anno paga quanto chi produce 100/500.000 e oltre bottiglie, con evidenti differenti impatti nell’economia aziendale.
Punto tre: maggior attenzione per la promozione impostata sull’incoming d’opinion makers e importatori piuttosto che missioni estere. Il territorio del Chianti Classico permette agevolmente questo tipo d’impostazione.
Punto quattro: l’invasione degli ungulati sta creando numerose situazioni insostenibili. Il Consorzio da alcuni anni sta tentando una Class Action per gli indennizzi, che per ora non hanno avuto grossi risultati partecipativi per molti motivi. Noi abbiamo proposto di affrontare il problema dal punto di vista della prevenzione, ad esempio premere affinchè si snellisca uniformemente le burocrazie sul territorio per le difese contro questa calamità (Gaiole dice una cosa, Radda un’altra ad esempio): i recinti purtroppo sono l’unico mezzo per limitare i danni, brutti a vedersi, ma efficaci e sicuramente rimovibili con una discreta facilità.
Ci sono stati altri numerosi pensieri espressi, ma mi fermo qui per il momento. C’è già tanta carne sul fuoco… qualcuno ha il coraggio di dire qualcosa ? 🙂
che uniti si vince….sopratutto se piccoli….se non ci si mette in testa di smettere di pensare al proprio orticello e cercare di avere una prospettiva piu’ ampia noi piccoli produttori ,saremmo sempre relegati a un ruolo marginale, da bottegai che tirano a campare o a galleggiare…….
Grazie Natascia,grazie Paolo,grazie Cristiano,grazie Paolo…..grazie a tutti quei piccoli produttori….che coraggiosamente…..hanno proposte, idee…..voglia di confronto…..
…bravi..bravi..ma non ho capito bene ”il clima sella riunione…” perchè ,secondo me,c’è molta volontà di ”quietare i problemi di chi non ubbidisce”.. Sulle” partecipazioni attive alle scelte”.. ?mi dispiace, ma non ci credo..chi è fuori dal CDA” non deve e non può”(vale anche x le minoranze presenti all’interno..,credo)….sugli eventi?..a quanto ho capito basti pensare al costo della vostra cena con quella che è costata…”agli UBBIDIENTI”,credo ,per loro , il doppio? Inoltre credo che avete ancora molto da fare…!(o ”picconare”!)
Mario,
il clima lo vedremo bene quando il Consorzio uscirà presto con il suo Magazin dove ci sarà un intervento sui cosiddetti "sovversivi" (termine tra l’altro improprio, che qualcuno ci ha affibbiato).
….non solo…ma volevano passare”al lato pratico”… comunque credo che vincerà ..”il buon senso”….allora ho fatto bene a soprannominarli .. (gli altri )”gli ubbidienti” … ? (ubbidienti alla”direzione generale”)
Dici bene Michele…solo uniti si può far sentire la nostra voce…e come hai chiaramente esposto tu, Paolo, carne da mettere al fuoco ce n’è da indigestione…
La prova che non siamo come cantava Gino Poali 4 amici al bar che volevano cambiare il mondo ma un gruppetto di produttori propositivi che credono in ciò che fanno e vogliono comunicare le loro idee convinti che si può sempre migliorare…(e ne gioverebbero in tanti)…beh io direi che c’è stata…ora vediamo che succede…
Era un passo giusto da fare, per dimostrare che la cena non era una "ragazzata" ma un punto zero per un diverso modo di comunicare, utile e concreto. Bravi!
Una domanda filosofica: è meglio non sapere e continuare una vita tranquilla oppure sapere e andare in battaglia?
Anche le formiche nel loro piccolo…si incazzano ! 😉
Da "consumatore responsabile" o meglio "enosaturo consapevole" vi posso solo dire che quelli che vi apprezzano sono più di quelli che pensate…io sono con voi…mai smettere di lottare…
@Paolo
"Una domanda filosofica: è meglio non sapere e continuare una vita tranquilla oppure sapere e andare in battaglia?"
Risposta: Chi si ritira dalla lotta…il mio vecchio maestro di pugilato mi diceva:" ci sono due modi di affrontare un avversario ostico; uno è girare per il ring e prenderle il meno possibile, l’altro è dare battaglia fino all’ultimo secondo, e girare per il ring a vuoto non è bello!"Secondo me la risposta è una sola.ciao Gian Paolo
Va detto che Cassius Clay era bravissimo a darle senza prenderle, girando per il ring 😀
Nel caso dei produttori, un pareggio (ta botte prese e date) è già un buon risultato, viste le condizioni di partenza impari 😉
Ciao Paolo, mi sento un po responsabile per la tua domanda filosofica ;o)….
Io sono del parere di Georges Brassens che morire da solo per un idea contro poteri troppo grandi per uno solo, non è un granché! ma lottare in gruppo per un ideale è necessario. Basta creare il gruppo….. tutto un programma per la circolazione del "sapere"!
permettimi di agiungere una frase di Jean Giono:« Le pouvoir gouverne toujours comme les gouvernés gouverneraient s’ils avaient le pouvoir »
– Il potere governa sempre come i governati governerebero se avessero il potere –
Ho già messo il casco!
mohamed ali era ed è il PUGILE n°1 nell’universo.penso che le stelle finiscano dove inizia/ava lui!!noi contadini siamo più alla Frazier , o Monzon tanta sostanza e mai mollare. ciao GP
Paolo Socci mi perdonerà. Mi ha inviato per e-mail una ottima legittima analisi dell’incontro che rendo pubblica:
1- Se il giornalista, anzichè riprendere il comunicato stampa del Consorzio, dà voce ad una minoranza che va a cena da un’altra parte, significa che gli argomenti proposti dall’ufficialità vengono ritenuti, per contenuti o modo di presentazione, poco interessanti. E agli addetti alla comunicazione dovrebbero fischiare forte gli orecchi
2 – C’è, a mio parere, un argomento bomba che il Consorzio ha comunicato a denti stretti e a voce bassa: la definitiva e ufficiale separazione fra Chianti e Chianti Classico. Per chi, come me, ha lavorato per 40 anni a questo progetto, scontrandosi con resistenze di ogni tipo, è singolare l’atteggiamento del Consorzio che, anche per bocca del Presidente, lo ritiene argomento impossibile da comunicare. Dice che a pensar male… ma sarei curioso di sapere quanti, fra i primi 20 produttori del Chianti Classico, vendono anche Chianti
3 – Alimento la sorpresa di quanti hanno visto nel Consorzio un organismo che mutua comportamenti dalla politica per ricordare che oltre al CdA esistono anche (art.23 statuto) Giunta e Comitato Marketing di cui non conosciamo i membri.
4 – Non mi lascio attrarre dalla tentazione del gossip. E’ purtroppo normale che in un luogo di potere gli eletti si rinchiudano nella loro turris eburnea e pensino con prevalenza ai loro interessi. (Mia nota: finchè il conflitto di interessi non sia esagerato…)
5 – La rivoluzione mediatica oggi in atto che dà – soprattutto ai giovani – efficaci strumenti di comunicazione può darci armi vincenti.
Che dite?
Mi nascono delle domande,
punto 1 condivido è ovvio,
punto 2 sarò ingenuo ma non capisco perchè è una bomba ( io che credevo che erano già separate da 1 o 2 anni)
punto 3 ??
punto 4 normale? ha dunque raggione Giono?
quale rimedio? io vedo solo dividere il più possibile il potere e dunque mettere tanta gente rapprensentativa di piccoli interessi nei centri di potere. E non pocchi con grossi interessi, e smettere di delegare chiedendo chiarezza e spiegazioni.
Antoine, sei un anarchico!:-)
..punto 1 condivido punto 2 ”finalmente” punto3 non capisco quale giunta..forse quella esecutiva? punto 4 ..bella sarebbe la proposta di far assistere tutti i soci alle riunioni del CDA (moltissimo” democratica” sarebbe)credo che ci sia molto” pensar male” sui consiglieri eletti..non trovo giusto, ci sono anche idee buone ..ma non sempre recepite ”dalla direzione generale.. punto 5 condivido
Antoine, chi è Giono? 🙂
Punto 2: credo che Paolo Socci voleva dire che siccome c’è qualcuno che produce o imbottiglia le due denominazioni, Chianti e Chianti Classico, non c’è un reale interesse per pubblicizzare e divulgare la differenza.
In effetti tra i consumatori non si conosce bene la differenza tra le due denominazioni: per fortuna noi, il Chianti Classico, abbiamo il gallo che fa la differenza.
Punto 3: non ho capito bene anch’io. Credo di aver capito che oltre al CdA esistono due altri organismi: Giunta e Comitato Marketing i cui membri non sono conosciuti o visibili. Qui ci vorrebbe un intervento di qualcuno esperto…
Punto 4: ho in mente un prossimo post al riguardo.
Giono è uno scrittore francese, nato in piemonte morto nel 1970 ha racontato la vita nel sud della frnacia in particolare.
mi piace troppo!!!! ;o) l’anarchia è il top della civilizzazione, perchè per funzionare significa che sai che la tua libertà finisce dove comincia quella del tuo vicino e vice versa. Semplice come definizione no?
Punto 4, bella la tua proposta: come nei consigli comunali dove è possibile partecipare (naturalmente non si può intervenire, ma si può essere informati in tempo reale). Chissà…
no Ragazzi siete troppo forti ..quasi quasi vendo tutto e vengo a vivere da voi solo per aderire alla battaglia. Buona notte a tutti .gp
..sai sul ”punto 4”..non ”lo vorranno” accettare ..dicono che nessun CDA si può fare a ”porte aperte”..dicono.. e aggiungono..che ci sono (nascosti da qualche parte) i verbali ”ufficiali” a disposizione dei soci..ma io replico..”perchè c’e qualcosa da nascondere??” perchè non volete far vedere come nascono certe decisioni? ( ..cosa c’è ..la possibilità di intuire strane e palesi decisioni?)
I verbali da un po di tempo sono pubblicati nel sito http://www.cianticlassico.com area soci.
Per quanto riguarda il CdA a porte aperte basterebbe la decisione del Cda appunto, anche se penso rimanga un sogno.
..sul punto 1 vorrei far notare che ,solo secondo me,tanti giornalisti presenti ”dietro inviti”(e tralasciando,magari,i tanti altri” non invitati ”..non presenti)oramai ”hanno poco da scrivere di ”sano e vero”..in occasione della collection ed altre iniziative simili… interessante sarebbe sapere cosa accade ,NEL PRIMO GIORNO,con la più volte rimarcata ” richiesta della non presenza dei produttori” all’incontro con loro..(anche questa non l’ho capita e mai la capirò ..questo modo di agire ”dietro le quinte”..forse non c’è da proccuparsi più di tanto perche’ ” tanto tutti sono uguali e tutti devono seguire …TUTTI DEVONO” UBBIDIRE”….alle linee guida della DIREZIONE GENERALE.. )
Gian Paolo,
è da un pezzo che lo dico; vendiamo le 2 ns. aziende e prendiamoci un fazzoletto di terra da queste parti…..tanto il Sangiovese oramai lo conosco a menadito……
Avevo chiesto anche qualche notizia a Paolo…. 🙂
E poi vuoi mettere avere un pezzo di terre in una delle zone più rinomate, belle, vocate e ambite in tutto il mondo? Altro che Emilia Romagna…..
Ci sono un sacco di aziende in vendita. Ci vuole circa un milione e ottocentomila /2,3 milioni per fare affari…
rispondo a chi scrive che ci sono giornalisti i quali non hanno niente da scrivere di utile, invitando nel consultare il magazine http://www.chiantireport.net. Per chi ha voglia di fare informazione dal e sul territorio, contattare la redazione. Saluti cordiali a tutti.