Unità nel territorio

Credo che non ci sia scampo: se i piccoli produttori vogliono andare avanti devono unirsi nei territori per proporre, appunto, i vini di territorio. Solo andando verso proposte unitarie, che possono identificare facilmente il territorio nelle sue sfaccettature dei vari produttori, grandi o piccoli che siano ma con azioni comuni, come la partecipazione in stand collettivi al Vinitaly o altre manifestazioni del genere, ci può essere quel valore aggiunto e interesse. Procedere in ordine sparso è dispendioso e dispersivo.

Ad esempio. immaginiamo al Vinitaly 2012 uno Stand dove ci sono solo i vini dei produttori di Radda in Chianti (il Consorzio Chianti Classico pare che non lo può fare), pensate che non abbia successo? Inoltre i costi per la partecipazione sarebbero sicuramente inferiori e molto concorrenziali, mi dispiace dirlo, in confronto allo stand del Consorzio…

Assaggiare i vini di Radda, o non so, di Lamole, di san Casciano o di Greve in Chianti, non sarebbe più interessante? Io penso di si.

 

7 pensieri riguardo “Unità nel territorio”

  1. scusa la cattiveria, ma visto che mi dai la frusta dalla parte del manico 😉
    Castellina no? visto che sei socio dell’associazione viticoltori di castellina in chianti!

  2. OOps! Castellina pure! Castellina ha già tutto pronto con l’Associazione dei Viticoltori di Castellina in Chianti che da anni si occupa della festa paesana "Pentecoste" e altre manifestazioni di promozione dei vini di Castellina.
    Allora: il prossimo Vinitaly stand dei viticoltori di Castellina in Chianti, e poi stand dei viticoltori di Radda, di Panzano, ecc…? Speriamo di si…. (e il Consorzio si dovrà adeguare). sarebbero dei percorsi veramente interessanti per tutti: consumatori, operatori e giornalisti. Credo anche che in questa modalità le sinergie tra grandi e piccoli sarebbero vantaggiose per entrambi.
    Dimenticavo… ma tu non sei nei Trimilli ? 🙂

  3. Appoggiato ! E se vorrete potremmo venire a gratis ( solo rimborso spese di materia prime ) a fare un supporto gastronomico , visto che come sempre il mangiare ( a ufo ) tira un monte di gente

  4. Devo ammettere che l’idea è del vulcanico Michele Braganti, http://www.monteraponi.it , uscita in uno dei numerosi scambi di idee. Già da tempo in effetti, insieme a altri produttori, si cerca di lavorare per promuovere i singoli territori nella denominazione. Purtoppo constatiamo che la possibilità delle "menzioni comunali",cioè la possibilità di scriverlo in etichetta in sostituzione del "integralmente prodotto e imbottigliato", va a rilento… mentre il mondo del vino è già maturo per fare passi verso unicità produttive territoriali e riconoscibili.

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