La vendemmia 2016, senza avere dati certi in mano e quindi lo dico a sensazione, è stata generalmente scarsa per molti vini di alta qualità non solo in Italia, ma secondo certe informazioni anche in Francia, in Austria e probabilmente anche in altri Paesi EU. Ricordate le gelate primaverili? (le foto che circolavano sui Social erano impressionanti). Ricordate le diffuse grandinate dalla tarda primavera e poi in estate la siccità ? Insomma tutto questo dovrebbe aver ridotto le produzioni. Attenzione, parlo di quantità non certo di qualità che sarà elevata grazie anche alla scarsità .
Dall’altra parte le uve e i vini prodotti in zone poco vocate hanno probabilmente prodotto tantissimo, poiché quelle uve vengono prodotte in zone più semplici dal punto di vista climatico.
I fenomeni sempre più estremi sopratutto in zone vocate dove la viticoltura è più difficile ma proprio per questo più qualitativa sono a mio avviso semplicemente i primi risultati negativi dei cambiamenti climatici in atto: le temperature medie si sono notevolmente alzate, l’umidità anche, i fenomeni atmosferici più estremi sono sempre più frequenti.
Il mio ragionamento mi porta ad affermare che avremo un sostanziale aumento dei prezzi per i vini di qualità , mentre per i vini di bassa qualità i prezzi rimarranno stabili. Dico male?