L’appagamento

 

Ho letto un interessante intervento di un signore che si chiama Mario Rossi su vinoalvino. Sostiene che molti proprietari di case vinicole hanno una “radicata vanità” e che è una “categoria sempre in perenne bilico tra l’essere e l’avere”. Inoltre, questa categoria ricerca “grandi appagamenti e altre intense soddisfazioni”.

Vero, verissimo. Non tutti, naturalmente. Ma molti di essi incarnano una visione della vita che si basa sulle apparenze, sulla vanità, piace essere primi attori. La partecipazione a eventi mondani, che ormai si moltiplicano nel mondo del vino non solo italiano ma internazionale, non si basa quindi su un serio disegno di marketing, per tentar di vendere il vino, ma piuttosto ad un impegno in cui il proprio “io” viene appagato. Questo lo hanno capito in molti e quindi ecco che si crea il business per “l’appagamento del proprietario vinicolo”.