Concorsi internazionali

I concorsi internazionali sono tanti e non servono quasi a nulla commercialmente. Ci vuole sempre qualche centinaia di euro a vino per partecipare e alla fine, se hai qualche premio, hai un diploma. Per dire la verità i diplomi mi servono per decorare una parete nel negozio di vendita diretta a Radda in Chianti, e per questo mio figlio Federico ha voluto partecipare al Concorso di Bruxelles, senza ottenere niente (Il Caparsino Ris 07 punti 81,79 e il Doccio a Matteo Riserva 2007 punti 84,40), mentre una piccola Medaglia di Bronzo l’ho avuto col vino Doccio a Matteo Riserva 2007 al Decanter World Wine Awards. Insomma, quasi un buco nell’acqua. Mi stupiscono però i dati:

Al Concorso di Bruxelles hanno partecipato 7386 vini, mantre nel DWWA hanno partecipato 12.200 vini. Se si moltiplica per circa 150 euro a vino (più le bottiglie di vino…) le cifre sono dell’ordine di un milione, un milione e mezzo di euro a concorso. Bella cifra. Mi ricorda vagamente lo stesso business delle fiere di vino, che negli ultimi anni si sono moltiplicate. La domanda sorge spontanea: chi è che guadagna di più a organizzare questi eventi?