Da regime sanzionatorio a regime collaborativo

Forse la mia è una riflessione visionaria che non proviene da problemi contingenti ma è il risultato delle mie osservazioni. Provo ad esporla, perché davvero mi piacerebbe sentire più opinioni.

Le piccole imprese, gli artigiani, il tessuto economico flessibile e virtuoso di cui è ricca l’Italia, miniera di sapienza e inventiva, lo zoccolo duro dell’Italia, ha una spada di Damocle: la difficile conoscenza di tutte le norme legislative. Questa spada che pende pronta a colpire, spesso in modo iniquo, spesso solo per far funzionare apparati repressivi, non fa altro che ostacolare il lavoro di tante piccole attività. A mio avviso il regime sanzionatorio attuale ha costi superiori ai benefici per la collettività, sia per le macchinose o lente procedure, sia per i ricorsi o semplicemente per l’impostazione depressiva e non certo virtuosa.

Non è possibile continuare ad applicare le stesse norme per chi ha un’impresa con pochi dipendenti e chi invece ha centinaia se non migliaia di dipendenti.
Le imprese familiari sopratutto sono penalizzate dalla giungla di norme che obiettivamente è difficile conoscerle tutte, poiché pochi individui non possono coprire tutto.

La mia proposta è quella di passare da un regime sanzionatorio a un regime collaborativo, nel senso che quando si fanno i controlli, per lo meno al primo, non si applichi la sanzione ma una forma di aiuto collaborativo per migliorare l’impresa inadempiente.
Una specie di piano di rientro, dove la piccola impresa si impegna a risolvere l’inadeguatezza in un arco di tempo, seguita e aiutata da quegli stessi enti che conoscono quella norma. Enti che invece di sostenersi in qualche modo dalle sanzioni, si sosterrebbero attraverso il circolo virtuoso economico del miglioramento funzionale della piccola impresa italiana.

I mesi invernali

I mesi invernali per i piccoli produttori come me sono davvero depressivi economicamente, poichè le vendite stagnano mentre le spese rimangono e addirittura lievitano. Questo inizio 2013 appare ancora più triste, la depressione generale è palpabile. Se si trattasse di decrescita felice, sarei felice; ma sembra più una decrescita infelice. Infelice perchè anche la speranza, motore della vita in genere, è bassa e si arriva spesso alla rassegnazione. Le prossime elezioni dovrebbero rappresentare una scintilla di speranza, come sempre è stato, ma non sono sicuro che sia così. Si parla solo di tasse e i discorsi non si scostano quasi mai dalla materialità. Occorre convincersi, ed io per primo, che il futuro è investimento del passato ma anche del presente, per cui… meglio beverci sù… anche se arriva l’Atto di Contestazione dall’Ufficio delle Dogane di Arezzo per “ritardata presentazione della distinta relativa ai trasferimenti intracomunitari di vino per il mese di settembre 2009, avendola presentata in data 02.12.2009, anzichè entro il quinto giorno successivo al termine di ciascun mese”, sanzione da 258,00 a 1549,00 euro, ma per una definizione agevolata dell’illecito di euro 94,75 pari a 1/3 della sanzione.