Oggi è arrivata la circolare per la partecipazione all’evento.
La cosa che più colpisce è questa novità: sarà possibile presentare un vino IGT per ogni azienda partecipante. Colpisce perchè il Consorzio dovrebbe sostenere il vino Chianti Classico e non certo altri vini, magari a base Merlot e Cabernet. Intendiamoci, non ho nulla contro questi vini, ma una seria politica del Consorzio a favore del vino Chianti Classico dovrebbe escludere queste tipologie, anche per non creare confusioni e rischi al ribasso. Tra l’altro il Consorzio Chianti Classico, oltre al Consorzio di Montepulciano, Brunello e Vernaccia sarebbe l’unico ad ammettere vini di altra tipologia nelle anteprime…
Come al solito il CDA cala le decisioni “dall’alto”, anzichè prendere decisioni dopo almeno una consultazione dal “basso”.
Hai completamente ragione ,non ho altre parole o citazione d’aggiungere si commenta tutto da solo……… Viva il vino viva il Chianti viva chi si fa avanti con nuove proposte ,ma per migliorare il mercato e avvicinare la gente a questo grande mondo del bere bene….
Ne ho scritto anch’io, sostanzialmente le stesse parole… In teoria un’azienda potrebbe presentare un Chianti Classico (sia pure sangiovese+canaiolo e magari molto buono) e a fianco un bello Chardonnay IGT Toscana, ricoperto da una bella colata di legno nuovo… ho capito male? Tafazzi d’Italia…
http://davidebonucci.simplicissimus.it/2010/11/29/autogoal-per-la-chianti-classico-collection/
di fatto noi piccoli produttori contiamo quanto il 2 di briscola…..nonostante si sia la spina dorsale e la linfa che fa sopravvivere questo consorzio vampiro fatto solo x aziende e industrie da migliaia/milioni di bottiglie…….vergogna io non ci sto piu’……il 3 di dicembre lo gridero’ ancora piu’ forte…!!!!!!!!
Attualmente l’agricoltura italiana sta vivendo un momento in cui o ci sono cambiamenti positivi in senso locale, trasparente, leale, oppure se si va in senso globalizzato, intensivo, si perde. Io la penso così. Mi associo alla protesta forte di MIchele Braganti; magari potremo seguire le orme di Montevertine, uscire dal Consorzio… con una bella comunicazione…. anche perchè se i prezzi del vino sfuso Chianti Classico non risalgono per lo meno a ricoprire i costi di produzione, tanto vale cercar di produrre quel tanto per vendere direttamente senza legarsi a lacci e lacciuoli. Il territorio siamo noi, se uniti.
E questo vale per tutti i territori di produzione dove si produce cibo.
Ovviamente vi do la massima solidarietà e cerco di dare un mano nella diffusione delle notizie riguardanti la vicenda in rete… Come al solito, da soli non contiamo ma stando compatti possiamo dire qualcosa… credo che siano diversi i piccoli produttori insoddisfatti di questo tipo di vicende… Vediamo come si sviluppa la cosa….
Io sono d’accordo con voi. Però devo informarvi che anche a Montepulciano sono ammessi da tempo gli IGT sul tavolo dell’Anteprima.