Burocratizzata anche l’assicurazione contro la grandine!

Eh sì! L’anno scorso assicurarsi contro la grandine era relativamente facile per noi agricoltori.

Quest’anno dopo aver fatto la domanda al CO.DI.PRA. e fatto la domanda di pre-adesione a ARTEA, occorre fare la domanda su ARTEA, poi si dovrà presentare il PAI (che cazzo è il PAI ancora non lo so, sicuramente non son patatine…), che andrà firmato in luoghi tenebrosi poichè occorre firmarlo sul SIAN…

Insomma sto cazzo di agricoltura 2.0 mi sta facendo innervosire.

 

 

Burocrazia: il piacere perso del lavoro

E’ come un tarlo che consuma e che distrugge. E’ fatta a strati, a livelli, dove ogni strato riceve istruzioni dall’alto, per cui nessuno è responsabile. Ogni strato risponde sempre allo stesso modo: “sono solo un impiegato, non dipende da me.” Strato dopo strato il peso aumenta, tutto sulle spalle di chi lavora.

Si vocifera che lo strato più alto in effetti non esiste, vive nel Regno dei Cieli, poi sulla Terra, forse in America o in Cina, poi in Europa, poi in Italia dove il terreno è fertile, poi giù vive nel Governo, nelle Regioni, nelle Provincie, e poi nei Comuni e negli uffici di ogni ente e genere. Un esercito di personale, retribuito, che non conosce esattamente cosa sta facendo.

Nel nostro lavoro, in Toscana, recentemente si sono abbattuti su di noi i poligoni. Sembra impossibile ma è stata fatta una nuova misurazione automatica delle vigne, basate da foto aeree eseguite con aerei stranieri qualche anno fa, e sono stati tracciati i poligoni automaticamente, che naturalmente non corrispondono con le misurazioni GPS a terra, e così cespugli che diventano fabbricati, vigne dove non c’è vigna, oppure non risulta vigna dove c’è vigna… in sostanza ARTEA, Provincie e singoli che parlano, parlano, e poi si incontrano con i Sindacati, con i Geometri e gli Architetti, con i Funzionari e dicutono tra loro, discutono, prendono il caffè… e noi? Noi siamo sempre i responsabili, noi dobbiamo sobbarcarci delle spese, noi dobbiamo alimentare questi tarli. Ma vadino a zappare…

Ma vaffanculo tutti!

Ennesima burocrazia: nuova misurazione dei vigneti

Tante misurazioni sono state fatte, non passa qualche anno senza che qualcuno misuri gli stessi vigneti, con apparecchi GPS e con le foto aeree: la Provincia, il tuo agronomo, La Regione, AGEA, ARTEA.

In Toscana, proprio il sistema ARTEA sembrava quello definitivo, i rilievi di ogni genere hanno portato negli ultimi quattro anni a completare lo schedario dei vigneti non dico semplice, ma sempre aggiornato.

Pochi mesi fa la Giunta Regionale Toscana ha approvato il “Piano operativo per l’allineamento tra le superfici registrate a vigneto nello schedario regionale e le relative foto” alla data 2010. Sì perchè il SIAN, ma anche il SIGC, devono produrre il GIS! Roba da matti.

Da matti, perchè io ad esempio ho gli aggiornamenti del 2012, per cui ci saranno errori nell’allineamento dei dati 2010/2012!

A me sembra che in pratica è stato escogitato l’ennesima burocrazia per finanziare lavori inutili sulle spalle dei viticoltori. Infatti si verificheranno differenze anche di pochi metri quadri in più o in meno su superfici di tanti ettari, che i professionisti dovranno sanare anche se siamo più aggiornati di loro. Per la gioia di tutti quei funzionari della Regione, di Artea, delle Amministrazioni Provinciali e dai rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole e cooperative che finalmente hanno qualcosa da fare nella loro vita. E forse per la gioa di qualche grande azienda che si potrà ritrovare una superficie più grande di quella odierna.

Possibile che nessuno ci lasci in pace con i nostri sorrisi?

 

 

Quando si dice burocrazia…

Ultimo esempio di burocrazia (inutile).

Ho partecipato alla misura 132 del Reg CEE 1698/2005 “partecipazione degli agricoltori ai sistemi di qualità alimentare”, per ottenere un rimborso sulle spese dei sistemi di controllo, nel mio caso del Consorzio Chianti Classico, L’unione Italiana Vini, Il CCPB (Consorzio produttori Biologici).

Una trafila incredibile. Dopo la domanda fatta con il sistema ARTEA con una DUA nel 2008, l’amministrazione provinciale di Siena a Gennaio 2009 mi chiede il Mod DURC/AGR. CAU, tre preventivi nei tre anni successivi a quello di presentazione della domanda degli organismi di controllo (U.I.V., Consorzio Chianti Classico, CCPB). Tempo 10 giorni. O.K.

Segua atto di assegnazione (Luglio 2009).

Ad Aprile 2010, l’Amministrazione Provinciale di Siena mi chiede una dichiarazione che i prodotti agricoli da me ottenuti sono destinati al consumo umano (io infatti occasionalmente il vino lo dò alle galline: un casino), poi una dichiarazione che per ciascuna fattura ricevuta non ho avuto note di credito, l’attestazione del CCPB attestante l’iscrizione e la permanenza al controllo, l’inserimento nel sistema ARTEA delle fatture e dei pagamenti, copia documento d’identità. Tempo 10 giorni. O.K.

Il 30 Giugno 2010 ricevo sempre dall’Amministrazione Provinciale di Siena, Sviluppo Rurale, la richiesta della copia del CCPB in cui si evince le tariffe applicate rispetto all’ordinamento colturale. O.K. Invio via e-mail il 6/7/2010 e ricevo la risposta: “Fuori sede fino a mercoledì 21 Luglio”. Ok. Allora cartaceo, raccomandata, fila alla posta, si perchè il termine perentorio di presentazione è sempre di 10 giorni.

O.K. forse vi annoio, forse facciamo ridere. Ma è possibile che in Provincia non possono ottenere il listino prezzi degli organismi di controllo senza mandarmi la raccomanadata con ricevuta di ritorno, e che io debba perdere un sacco di tempo, per avere pochi euro di rimborso al 70%, mentre tutto il mio lavoro in vigna va a rotoli perchè non c’è tempo per lavorare? o meglio c’è tempo solo da dedicare a chi va in vacanza e ha il potere. Di decidere. AAARGGHHH!!!!

P.S.: stai a vedere che dopo questo post non arriva qualcos’altro… da presentare… il posto in Provincia occorre giustificarlo…